Il docente (anche quello che ha più ore), intravede i rapporti che intercorrono in classe, ma sotto questi esiste una rete di relazioni positive o negative che non emerge nel contesto formale e condizionato della lezione ma, nell’intervallo, a casa, fuori e che influisce fortemente sul clima, sulla collaborazione in classe, sull’integrazione.
Lo psicologo Jacob Levi Moreno, già il secolo scorso, ha proposto uno strumento molto semplice, articolabile a seconda delle esigenze per la primaria e per la secondaria di 1° grado (ma usato anche in ambienti di lavoro o terapia psicosociale) tramite cui il docente può facilmente fare una “fotografia”, più oggettiva, dei rapporti personali sia di tipo collaborativo (studio, ricerca) sia di tipo amichevole e sociale. Come elemento di conoscenza, fondata sui dati, del gruppo classe.
Volendo si possono anche indagare i rifiuti, le scelte non corrisposte o quelle attese, per avere un quadro da cui partire per stimolare collaborazioni, evitare isolamenti, favorire la integrazione di tutti, scoprire i leader operativi (studio) o più popolari (amicizia) nella classe, anche come elementi positivi di socializzazione e di integrazione nel lavoro. E chi è invece isolato o ignorato. Un quadro che spesso sfugge nel contesto formale e su cui si può intervenire. Continua a leggere →