di Sergio Tanzarella Morta Adele Corradi. Con lei scompare l’ultima testimone che da adulta collaborò con Milani. Non posso dimenticare che furono lei e Pecorini a chiedermi a Volterra di fare la raccolta degli scritti di Milani. Una richiesta che mi prese di sorpresa. “Prima che noi moriamo” mi dissero. Adele mi ha accolto a casa sua per diverse volte con lunghe e avvincenti conversazioni notturne, ma a cena si andava dalla sorella perché lei diceva di non saper cucinare (ma non era vero). La prima volta che rimasi a dormire da lei mi disse “non preoccuparti di fare chiasso al mattino presto io sono sorda e non sento niente!”. Serate bellissime all’insegna dell’ironia e della saggezza. Mi diede in lettura preventiva, nello stile di Milani, il suo futuro libro perché le dessi un parere. Uno libri più belli su di lui e tanto originale perché scritto da una adulta che ha vissuto a Barbiana e perché scritto da una donna intelligente e acuta. Si percepiva parlandole quanto Milani la avesse avesse aiutata a capire il mondo e come lei non lo avesse collocato in una teca ma avesse sviluppato le idee di Milani con autonomia e nella sostanza. Una donna eccezionale, averla conosciuta è stato un dono per me. Intervista ad Adele Corradi curata da Pamela Giorgi, prima ricercatrice Indire ]]>