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Il “caso” della professoressa Dell’Aria, tutti ne parlano ma non succede nulla

matitadi Gianfranco Scialpi

Prof.ssa Dell’Aria, dopo un anno nulla è cambiato.
I tanti annunci si sono rivelati parole al vento!
Una nuova conferma del valore dei docenti.
La nuova Ministra riuscirà a cambiare il copione?

Prof.ssa Dell’Aria, nulla è cambiato! Sono rimaste le parole

Prof.ssa Dell’Aria, è passato quasi un anno da quando la sua presunta disattenzione professionale è divenuta una notizia!
Accusata di non aver vigilato su una presentazione in Powerpoint, prodotta dai suoi allievi che accostava il Decreto sicurezza (Ministro M. Salvini) con le leggi razziali di Mussolini.
Bene, nulla è cambiato!
La macchia della sospensione è ancora lì, come un buco nero! Il problema è un cavillo formale. Eppure gli ex Ministri Salvini e Bussetti avevano espresso la volontà di rimediare.
M. Salvini auspicava, in quei giorni che la sospensione fosse revocata, perché ritenuta esagerata, pur dichiarando che non aveva nessun potere sul Dirigente scolastico regionale.
Ad agosto Bussetti ha lasciato.
E’ subentrato L. Fioramonti che aveva promesso di risolvere a breve la questione.
Posizione confermata anche dal viceministro Ascani.
Fin dall’inizio ha sempre affermato l’alto profilo educativo della scuola.  “Vogliamo formare giovani che siano attenti ai diritti e ai doveri e che siano soprattutto consapevoli.”

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Il Ministero Azzolina e la gabbia della legge di Bilancio

azzolina

La ministra Lucia Azzolina

di Gianfranco Scialpi

Il Ministero Azzolina sarà fortemente condizionato dallo scenario proposto da Lorenzo Fioramonti.
Occorre ragionare sui vincoli imposti dalla legge di Bilancio (L.160/2019) per capire le possibilità di successo del nuovo Ministro. Risultano scarse su due qualificanti temi presentati da Di Maio (agosto 2019).

Il Ministero Azzolina, lo scenario e la legge di Bilancio

Il Ministero Azzolina, formalmente ancora non nato (è necessario un decreto-legge per lo spacchettamento del Miur), sarà condizionato da due elementi.
Il primo è rappresentato da un’intervista di L. Fioramonti : “La scuola in questo Paese avrebbe bisogno di 24 miliardi. I 3 miliardi che io ho individuato, non sono la sufficienza, ma rappresentano la linea di galleggiamento”.
Il secondo, invece è vincolante e rimanda alla Legge di Bilancio 2020 (L. 160/2019). Alla voce aumenti contrattuali del pubblico impiego si legge: “Le risorse passano da 1.650 a 1.750 milioni di euro per il 2020 e da 3.175 milioni a 3.375 milioni di euro per il 2021…Tali risorse comportano un incremento delle retribuzioni medie complessive del personale appartenente al settore Stato pari all’1,3 per cento per il 2019, all’2,01 per cento per il 2020 e al 3,72 per cento a decorrere dal 2021. (art. 1 comma 127)”.
Sommando altre voci, le risorse destinate alla scuola si avvicinano ai due miliardi richiesti (1.977 milioni di €).

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Le dimissioni di Fioramonti, “sporcate” dal suo futuro prossimo

matitadi Gianfranco Scialpi

Le dimissioni di Fioramonti certificano la coerenza del personaggio politico.
Purtroppo l’annuncio dei suoi prossimi impegni politici rischiano di mettere in secondo piano il valore della decisione e soprattutto l’eclissi della scuola.

Le dimissioni di Fioramonti, ottima decisione!
Le dimissioni di Fioramonti sono un atto importante, raro in politica e non solo. Esprimono un deciso no alle politiche scolastiche degli ultimi anni, che hanno visto spesso la scuola come un bancomat per risanare le finanze pubbliche (Gelmini 2008-09).
Molti hanno espresso soddisfazione e gratitudine per il bel gesto del Ministro. Quindi “Chapeau al Ministro per coerenza e visione” (Pino Turi, Uil scuola).

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Preadolescenti e Web (e genitori irresponsabili)

matita

di Gianfranco Scialpi

Preadolescenti e Web, un sondaggio certifica la grande irresponsabilità dei genitori che disattendono il GDPR e il decreto attuativo 101/2018. Di fronte a questi genitori si può fare poco o nulla.

 

Preadolescenti e Web, un sondaggio certifica un’iniziazione precoce

Preadolescenti e Web, spesso il rapporto con la Rete  si riduce alla frequentazione di Social Network (Facebok ma soprattutto Instagram) o servizi di messaggistica istantanea (WhatsApp).
Un sondaggio condotto da  Osservare Oltre, associazione nazionale dei presidi e tutorweb su 7896 preadolescenti illustrato all’interno di una trasmissione (tra il minuto 3:34  e il 6:16) presenta questi valori: “l’84% possiede un profilo social, nessuno al momento dell’iscrizione ha indicato la sua vera età, neppure quel 22 per cento che lo ha fatto con un genitore presente, e il 91% non parla con mamma e papà di quelle che vede o che dice su internet. Di nuovo il 91% si arrabbierebbe molto sei genitori gli vietassero l’uso dei social”

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Aumenti scuola, possibili solo con fuoriuscita dal comparto pubblico

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di Gianfranco Scialpi

Aumenti scuola, nuova fumata nera!
Saranno irrisori! Come da ventisei anni!
Le dichiarazioni e le interviste non fanno mai riferimento al quadro normativo vigente.

Eppure la soluzione è semplice: far uscire la scuola dal comparto pubblico.

Aumenti scuola, l’ultima illusione

Aumenti scuola, resta il sogno, confermando il buio prospettico. Tutto confermato! Ci sarà semplicemente un adeguamento al tasso d’inflazione programmata. Si legge su Italia Oggi “I 3 miliardi a regime, previsti nel disegno di legge di bilancio per il rinnovo dei contratti collettivi del personale non dirigenziale del pubblico impiego, nel quale sono compresi docenti e Ata, copriranno solo il tasso di inflazione programmata.
È quanto si evince dalla relazione sul bilancio di previsione dello stato per l’anno finanziario 2020 e sul bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022 (a.s. 1586), depositata in audizione davanti alle commissioni riunite di camera e senato, dal presidente della Corte dei conti, Angelo Buscema.

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Il caso del bambino morto a Milano: centralità dell’infanzia, ma solo a parole

bambini_scuoladi Gianfranco Scialpi

La centralità dell’infanzia: se ne parla spesso. Difficilmente però diventa una priorità, declinata in un’attenzione continua che porta a provvedimenti operativi. L’ultimo caso è rappresentato dalla tragedia dell’alunno precipitato. La centralità dell’infanzia, un tema per parolieri La centralità dell’infanzia, tema che riempie la bocca di politici e formatori.

Sul tema chi potrebbe non essere d’accordo?
Si parla di persone indifese e significativamente dipendenti dagli adulti. Rappresentano una dimensione spesso dimenticata o che si eclissa, quando si diventa adulti.
Questa realtà convive con le contraddizioni, le nevrosi, le paure trasmesse dalla famiglia o delle sue diverse declinazioni postmoderne. Chiedono attenzione e ascolto del loro mondo fatto di colori e stupore verso i piccoli eventi della quotidianità. Sono una domanda aperta alla vita con le sue contraddizioni (dolore e morte) che spesso sono censurate e rimosse.

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Alunno caduto dalle scale, quanta imprevedibilità nell’evento?

di Gianfranco Scialpi

[Nell’articolo che qui pubblichiamo G. Scialpi fa riferimento ad un mio articolo pubblicato nel sito di Tecnica della Scuola. Mi preme rilevare che il mio articolo era stato scritto prima che si conoscessero i particolari che sono poi emersi dalle indagini. RP]

Alunno caduto dalle scale, sarà l’imprevedibilità dell’evento il criterio orientativo per i magistrati. E questo li porterà a leggere l’art. 2048 del codice civile, i documenti dell’Istituto e capire la personalità del bambino.

Alunno caduto dalle scale, la vicenda

Aalunno caduto dalle scale, meglio precipitato. Ormai la vicenda è nota e ha riacceso l’ansia e le paure in molti docenti. In sintesi la vicenda: “Secondo le prime informazioni, verso le 9,45 di oggi, venerdì 18 ottobre, un bambino di sei anni sarebbe caduto dal secondo piano nella tromba delle scale all’interno della scuola elementare Giovanni Battista Pirelli sita in via Goffredo da Bussero al civico 9, una traversa di viale Fulvio Testi. Il piccolo avrebbe fatto un volo di qualche metro prima di cadere al suolo.

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