di Cosimo Quero
Il giornale la Repubblica, il 30 gennaio u.s., affida a un dibattito con Luciano Canfora, Paola Mastrocola, e Luca Ricolfi, il “salvataggio “(!) del “futuro della scuola“.
Chiedo al giornale la Repubblica se ritiene appropriato, preciso ed efficace, affidare tale argomento a tradizionalisti, nostalgici della vecchia scuola, (salvando il grande filologo, storico del mondo antico, Luciano Canfora).
Se con la loro (di Ricolfi e Mastrocola) “laudatio temporis acti “, sia possibile spiegare la complessita’ della situazione della scuola italiana.
La “scuola di classe, selettiva, elitaria del passato”, di cui i due Nostri propugnano il ritorno, cosa aveva prodotto, in termini di diritto allo studio e alla cultura, dei giovani provenienti dalle classi sociali più disagiate e povere?
Se ci si informa: la mortalità scolastica e la conseguente finale esclusione dalla laurea.
Sostenere ancora “la scuola progressista come macchina della disuguaglianza “, come scrivono nel loro libro, Ricolfi e Mastrocola, significa non aver letto bene la storia (gloriosa !) della Scuola italiana, né prima né dopo le grandi riforme dei Governi progressisti.
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