di Cinzia Mion
Vogliono annullare il paradigma culturale della complessità, asse portante del testo “Nuove indicazioni” precedenti!!!
A proposito di tale allarme desidero iniziare con un aneddoto.
Correva l’anno 2001 ed era appena successo un fatto molto grave ad opera di due adolescenti di Novi Ligure. Ricordo cosa ebbe a dire Massimo Picozzi, famoso neuropsichiatra interpellato su questi fatti (nei quali due adolescenti, Erika ed Omar, uccisero la madre di lei e il fratellino soltanto perché intralciavano con la loro presenza gli incontri tra loro): “Oggi ne’ la famiglia ne’ la scuola insegnano a pensare pensieri difficili!”
Da allora questa affermazione mi aveva sempre fatto rimuginare e ricordo che più volte avevo sottolineato la necessità che la scuola sollecitasse di più il pensiero critico fino a “predicare” la necessità di dare molto più spazio al “pensiero riflessivo” invece che al semplice pensiero “riflettente”, di pedissequa restituzione della lezione del docente o dello studio del libro di testo.
Avevo già scoperto il fascino della complessità acquistando il saggio “La sfida della complessità” a cura di Ceruti e Bocchi, che mi ha aperto la mente e dato una visione sul mondo molto più adeguata ai tempi. Continua a leggere