Nativi e migranti artificiali

di Marco Guastavigna

Avendo dato poco più di un’occhiata a  ChatGPT e avendovi identificato non solo l’intelligenza artificiale generativa, ma l’intera intelligenza artificiale, vi è già chi pontifica senza pudore sulla assoluta necessità di modificare i compiti a casa: “è la fine delle assegnazioni compilative!”. Compito degli insegnanti? Prendere atto e adeguarsi.

L’arrogante superficialità di queste affermazioni è nella fattispecie davvero grottesca, perché una più approfondita esplorazione dei dispositivi esistenti avrebbe rivelato la disponibilità di almeno uno spazio di lavoro destinato – udite, udite! – a fornire agli insegnanti suggerimenti su come rendere le assegnazioni di compiti “resistenti all’IA”. Siamo di fronte a uno dei molti moduli compresi in MagicSchool, a cui abbiamo per altro già accennato.
Non è affatto scontato che realizzi quel che promette, ma è bene provarlo e riprovarlo prima di esprimere un giudizio.

La logica complessiva dell’ambiente – dichiarata – è fornire ai docenti dispositivi per ridurre il carico di lavoro professionale. Testimoniano questa impostazione moduli comePiano di lezione secondo il modello 5E”, “Domande personalizzate di lettura SAT” , “Test di pratica di lettura SAT e vari altri, anche se connotati in modo più generico. L’insieme è palesemente destinato all’istruzione con logistica statunitense.

Da qualche settimana la piattaforma ha aperto uno spazio destinato agli studenti, MagicStudent, a sua volta composto di moduli.
La schermata seguente non li riporta tutti, ma è sufficiente a farsi un’idea:

MagicSchool prevede periodi di prova free e acquisizioni di licenze individuali o istituzionali.
Lo schema operativo attualmente attivo è il seguente:

  • Il docente ha una sua zona dove definisce uno spazio-classe (room) e sceglie i moduli di assistenza mediante AI che gli studenti saranno chiamati a utilizzarvi;
  • La piattaforma indica in più modi l’indirizzo di accesso allo spazio così definito;
  • Il docente fornisce l’indirizzo di accesso agli studenti;
  • Contestualmente, o in altri momenti, precedenti o successivi, il docente assegna agli studenti attività più o meno guidate da svolgere una volta entrati nello spazio;
  • Il docente dispone di un accesso particolare, che gli consente di visualizzare sia l’insieme delle attività del gruppo, sia il lavoro di ciascun singolo studente.

Lo schema di lavoro è per altro molto simile a quello di altre piattaforme con vocazione didattica, come per esempio Edpuzzle. In particolare, l’ingresso degli studenti è autorizzato con il codice ricevuto dall’insegnante e prevede che ciascuno si identifichi con precisione, ma non richiede alcuna acquisizione di nome utente e password. Da questo punto di vista, prefigura una situazione ben definita e gestibile con semplicità.

Restano però varie perplessità. Trascurando – per ora  – i dubbi di carattere generale, ne voglio esplicitare due molto specifici.

Il primo riguarda il fatto che il singolo studente può vedere solo il proprio lavoro, ed è quindi sollecitato e spinto a una fruizione individuale e individualistica dei percorsi di apprendimento.
Il secondo riguarda i compiti da svolgere con l’aiuto dell’IA: non sono per nulla certo che sia possibile assegnare attività davvero significative sul piano dell’apprendimento, nonostante il docente possa, come detto prima, venir aiutato a resistere alle chatbot e disporre inoltre nel proprio spazio di un modulo il cui compito è fornire “idee su come utilizzare gli strumenti MagicStudent nelle attività e nei compiti degli studenti”.




Statuti artificiali

di Marco Guastavigna

Prosegue a ritmo serrato il dialogo con i chatbot personalizzati che ho presentato qualche giorno fa.

A ChatProfInn ho chiesto di scrivere uno statuto in 10 articoli destinati all’associazione internazionale degli insegnanti innovatori, precisando che almeno due articoli dovevano contenere riferimenti ai dispositivi digitali per l’apprendimento”.

Ecco la sua risposta:

Statuto dell’Associazione Internazionale degli Insegnanti Innovatori

Articolo 1: Denominazione e sede
L’associazione si intitola “Associazione Internazionale degli Insegnanti Innovatori” e ha sede legale nel luogo designato dal consiglio direttivo.

Articolo 2: Scopo
Scopo dell’associazione è promuovere e sostenere l’innovazione nell’ambito dell’insegnamento e dell’apprendimento, favorendo lo sviluppo di pratiche pedagogiche avanzate e l’adozione di metodologie didattiche efficaci.

Articolo 3: Membri
Possono far parte dell’associazione tutti gli insegnanti, formatori e professionisti dell’istruzione che condividono la missione e gli obiettivi dell’associazione.

Articolo 4: Organi dell’associazione
Gli organi dell’associazione sono l’assemblea dei soci, il consiglio direttivo e il presidente.

Articolo 5: Attività dell’associazione
L’associazione svolge attività di ricerca, formazione, networking e divulgazione per favorire lo scambio di conoscenze e l’adozione delle migliori pratiche educative.

Articolo 6: Utilizzo dei dispositivi digitali per l’apprendimento
L’associazione promuove l’uso responsabile e creativo dei dispositivi digitali nell’ambito dell’insegnamento e dell’apprendimento, incoraggiando l’integrazione di tecnologie innovative per migliorare l’esperienza educativa.

Articolo 7: Formazione e aggiornamento professionale
L’associazione offre programmi di formazione e aggiornamento professionale per gli insegnanti, al fine di potenziare le competenze pedagogiche e promuovere l’adozione di approcci didattici innovativi.

Articolo 8: Collaborazioni internazionali
L’associazione favorisce le collaborazioni ei partenariati internazionali con altre organizzazioni, istituzioni accademiche ed enti per promuovere lo scambio culturale e l’innovazione educativa a livello globale.

Articolo 9: Trasparenza e resocontazione
L’associazione si impegna a garantire la trasparenza nella gestione delle risorse finanziarie ea fornire regolari report e rendiconti sulle attività svolte.

Articolo 10: Modifiche statutarie
Eventuali modifiche allo statuto devono essere deliberate dall’assemblea dei soci con la maggioranza prevista dal regolamento interno.

Fatto e approvato in data odierna.

Ho poi interpellato in modo analogo ChatProfTrad, invitandolo alla redazione di uno statuto in 10 articoli di un’associazione nazionale per l’insegnamento tradizionale; almeno due articoli dovevano contenere la valorizzazione della lezione del docente e delle conoscenze; almeno un articolo doveva essere molto critico della didattica per le competenze.

Ecco il risultato:

Statuto dell’Associazione Nazionale per l’Insegnamento Tradizionale

 Articolo 1 – Denominazione
L’associazione si intitola “Associazione Nazionale per l’Insegnamento Tradizionale” e ha sede nel territorio nazionale.

Articolo 2 – Scopo
L’associazione ha lo scopo di promuovere e difendere l’approccio tradizionale all’insegnamento, valorizzando la lezione frontale del docente e l’importanza delle conoscenze disciplinari.

Articolo 3 – Principi Fondamentali
L’associazione si basa sui principi della trasmissione diretta delle conoscenze, del rispetto per l’autorità del docente e della centralità del sapere disciplinare come pilastri fondamentali dell’istruzione.

Articolo 4 – Ruolo del Docente
L’associazione riconosce il ruolo fondamentale del docente come figura guida ed esperta, responsabile della trasmissione e della condivisione delle conoscenze con gli studenti.

Articolo 5 – Valorizzazione della Lezione
L’associazione promuove la valorizzazione della lezione frontale come metodo educativo efficace per favorire l’apprendimento approfondito e critico degli studenti.

Articolo 6 – Conoscenze Disciplinari
L’associazione sostiene l’importanza delle conoscenze disciplinari come base fondamentale per lo sviluppo intellettuale e culturale degli individui.

Articolo 7 – Critica alla Didattica per le Competenze
L’associazione esprime forte critica nei confronti della didattica per le competenze, ritenendo che possa privilegiare l’applicazione pratica a discapito della conoscenza teorica e concettuale.

Articolo 8 – Formazione Continua
L’associazione si impegna a promuovere la formazione continua dei docenti per garantire elevati standard professionali e la diffusione delle migliori pratiche didattiche tradizionali.

Articolo 9 – Collaborazioni
L’associazione promuove la collaborazione con istituzioni educative, enti di ricerca e organizzazioni nazionali e internazionali che condividono i suoi principi e obiettivi.

Articolo 10 – Modifiche Statutarie
Eventuali modifiche al presente statuto devono essere deliberate dall’assemblea generale dell’associazione in conformità alle normative vigenti.

Firmato,
Il Presidente dell’Associazione Nazionale per l’Insegnamento Tradizionale




Esperimento artificiale

di Marco Guastavigna

Una buona e sufficientemente sintetica definizione dei dispositivi di “intelligenza” artificiale generativa è questa: macchine predittive che, sulla base di allenamento e perfezionamento condotti su gigantesche quantità di dati disponibili a titolo diverso in rete (BigData), sono in grado di costruire correlazioni e modelli statistici, utili per imitare gli esiti di processi cognitivi umani, fornendo risposte e indicazioni plausibili alle sollecitazioni degli utenti.

Questo approccio prestazionale all’intelligenza ha una conseguenza fondamentale: tipologia e qualità degli input dipendono moltissimo dalle modalità di realizzazione delle fasi di apprendimento iniziale, oltre che dal monitoraggio delle interazioni degli utilizzatori, che in molti casi metteranno in moto conversazioni di perfezionamento della prestazione e a cui è richiesto, sempre e passo passo, un feedback – spesso da motivare – sul valore di quanto generato dal dispositivo.

Per verificare il primo aspetto, che è basilare, ho condotto un piccolo esperimento, approfittando del fatto che la piattaforma di AI MagicSchool offre la possibilità di realizzare chatbot personalizzati, con cui interagire in base a criteri originali e specifici, definiti di volta in volta dall’utente, con la massima precisione possibile.

Per primo ho realizzato ChatProfTRad, che impersona l’insegnante tradizionale.
Sono poi passato a ChatProfInn, il cui credo è l’innovazione.
Siccome non mi riconoscevo in nessuno dei due profili, ho successivamente abbozzato un auto-identikit professionale, sfociato in ChatProfDiv(ergente).
Ho poi condotto una conversazione con ciascuno dei tre interlocutori.

Vale la pena di raggiungere quella con il primo per vari motivi, ma in particolare perché il chatbot si abbandona a qualche imprevista apertura a posizioni diverse da quelle di cui appare più convinto.
Quella con il collega innovatore è in vari passaggi al limite dell’insopportabilità: il chatbot elenca precetti, istruzioni, esempi, pregi e difetti con tono davvero saputello.
Ero ovviamente molto curioso di dialogare con il mio avatar professionale, ma non siamo andati oltre le prime battute, perché il meccanismo ha immediatamente fallito, fornendo una risposta implausibile. Perché?

Tradizione e innovazione animano il conflitto a proposito di istruzione, scuola e didattica, che si svolge quotidianamente tra schieramenti contrapposti, sui social e su molte altre istanze della rete, fornendo ai dispositivi di AI la possibilità di utilizzare per le proprie prestazioni BigCorpora ampi, congruenti e coerenti.
Non altrettanto avviene però per le posizioni non riducibili a questa polarizzazione: rare e spesso rarefatte, esse hanno invece minime possibilità di essere intercettate e considerate nelle fasi di addestramento e perciò il dispositivo non dispone di modelli di riferimento coerenti e congruenti ed è costretto a improvvisare.




Professionisti acritici

Immagine realizzata con Google Bard

di Marco Guastavigna

Il tema della cosiddetta intelligenza artificiale è l’esempio più recente, ma certamente non il solo.

Sono davvero troppi gli insegnanti che, di fronte a qualsiasi accenno di novità si accontentano di esperienze limitate, brevi letture – tendenzialmente mediatiche e con approccio sensazionalista –, rapidi webinar e succinti scambi di opinioni (se non addirittura di slogan) e pensano di aver analizzato, classificato, capito in modo significativo.

E quindi di saper rifiutare o accettare con buona consapevolezza.

Lo scopo strategico, più o meno consapevole, di chi opta per il diniego è tornare serenamente a praticare ciò che si pensa di controllare pienamente, con modi, tempi, tecniche, procedure rassicuranti, perché note, consolidate, convenzionali, condivise da generazioni. Quello di chi fa la scelta opposta è cominciare serenamente a praticare la proposta di cambiamento del momento, con modi, tempi, tecniche, procedure a loro volta rassicuranti, perché innovative, accattivanti, creative, proiettate verso il futuro, spesso foriere di presenze in fiere della didattica ed altre manifestazioni mercatali.

Immagine realizzata con Google Bard

Come detto, questi processi sono ora in atto per la “questione AI”, ma lo stesso schema e la medesima polarizzazione hanno accompagnato e accompagnano l’impiego generale dei dispositivi digitali (dal Programma di Sviluppo delle Tecnologie Didattiche a Scuola Futura, dalle lavagne interattive multimediali, ai learning object, agli ebook, al pensiero computazione, fino ai droni).

Per non parlare della madre di tutti i conflitti attuali, quello tra conoscenze e competenze, che investe – sempre in superficie – ideologie, metodologie, canoni culturali.

Oppure delle cicliche contrapposizioni tra voti numerici e formulazione di giudizi, tra inclusione e selezione, promozione e bocciatura, severità e lassismo e così via.
Il tutto è di per sé grottesco, ma assurge a inquietante quando ci si accorge che in tutte le occasioni citate ed in altre simili, i diversi schieramenti sbandierano la medesima intenzione di fondo: lo sviluppo del pensiero critico.




Intelligenza sindacale

Immagine realizzata con Midjourney

di Marco Guastavigna

Era dai tempi della Didattica a Distanza – sono sincero! – che non provavo emozioni così profonde di fronte a una posizione sindacale in materia di dispositivi digitali e professionalità docente. Mi riferisco alle argomentazioni sull’intelligenza artificiale a scuola recentemente esternate dal Segretario generale Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile. Già il titolo, che riprende la moda di grammatica libertariana del momento storico (la concordanza tra soggetto e predicale verbale “a muzzo”), dimostra l’attualità del ragionamento: Intelligenza Artificiale, D’Aprile: punto di partenza è fiducia nel lavoro che si fa in classe e libertà di insegnamento. Mi è parso pertanto giusto affiancare al mio commento di essere umano ipercritico le ben più sobrie chiose di alcuni dei più noti accrocchi del settore.

Per prima, la valutazione di Microsoft Copilot:
“In Italia, la questione dell’innovazione nell’istruzione è ancora spesso affrontata con pregiudizi e una certa mancanza di concretezza. Tuttavia, è importante considerarla come un’opportunità, senza lasciarci intimidire. Il modello estone ci offre spunti di riflessione interessanti. L’Estonia si è distinta come uno dei leader europei nella rivoluzione digitale, un risultato notevole considerando il suo passato post-sovietico. Nel 1991, quando ha iniziato a ristrutturare le sue strutture di governance, ha gettato le basi per un approccio innovativo che permea anche il sistema educativo. Il curriculum nazionale estone pone l’accento su obiettivi di competenze generali, che includono non solo le tradizionali abilità accademiche, ma anche competenze sociali e digitali fondamentali. In questo contesto, strumenti avanzati come ChatGPT non sono imposti rigidamente, ma vengono lasciati alla discrezione degli insegnanti.

Questo approccio flessibile si adatta alle diverse esigenze psicologiche e tecnologiche degli studenti, passando dal ruolo diretto dell’insegnante nelle classi più giovani a un approccio più autonomo e di mentoring nelle classi superiori. L’Estonia ha investito molto nella formazione continua degli insegnanti, con un’enfasi particolare sullo sviluppo delle competenze digitali e cognitive. In un mondo sempre più guidato dalla tecnologia, è essenziale che gli insegnanti siano equipaggiati non solo con la conoscenza degli strumenti digitali, ma anche con la capacità di operare efficacemente in tali ambienti. Il sistema educativo estone sta evolvendo, passando dall’enfasi sulle competenze cognitive di base a un focus su abilità superiori, come il pensiero critico, la comunicazione efficace, il pensiero sistemico e la capacità di prendere decisioni etiche. Questo riflette la necessità di preparare gli studenti a un mondo in rapida evoluzione, dove l’adattabilità e l’innovazione sono cruciali. La posizione dell’Estonia serve da modello globale, dimostrando che l’innovazione tecnologica e l’adattabilità possono guidare il successo educativo in un mondo in continua evoluzione. Tuttavia, è importante mantenere l’autonomia a livello nazionale nell’istruzione, come sottolineato dal Segretario generale Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile. L’autodeterminazione e il libero pensiero degli alunni devono rimanere sempre autonomi e guidare questi processi in modo responsabile e sostenibile attraverso la professionalità e l’esercizio della libertà di insegnamento.”

Origine: conversazione con Bing, 2/2/2024

(1) La scuola più avanzata in Europa? Si trova in Estonia. Il ministro …. https://www.orizzontescuola.it/la-scuola-piu-avanzata-in-europa-si-trova-in-estonia-il-ministro-kallas-docenti-ben-formati-sul-digitale-cosi-si-sviluppano-competenze-cognitive-piu-alte/.
(2) Estonia, le tecnologie al centro (anche) anche dell … – Agenda Digitale. https://www.agendadigitale.eu/scuola-digitale/estonia-le-tecnologie-al-centro-anche-anche-delleducation-gli-esempi-da-imitare/.
(3) Ecco come l’Estonia ha messo al centro le competenze digitali. https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/ecco-come-l-estonia-ha-messo-al-centro-le-competenze-digitali/

Più sintetico ChatGPT:

 

“Il testo affronta il tema dell’educazione in Italia e sottolinea la necessità di superare i pregiudizi e adottare un approccio più concreto. Viene citato il caso dell’Estonia come esempio positivo di un sistema educativo che si è concentrato sulla formazione continua degli insegnanti, in particolare sullo sviluppo delle competenze digitali e cognitive. Il Segretario Generale Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile, evidenzia l’importanza di equipaggiare gli insegnanti non solo con la conoscenza degli strumenti digitali, ma anche con la capacità di operare efficacemente in ambienti tecnologici. Si sottolinea che il sistema educativo estone si basa su obiettivi di competenze generali, includendo abilità accademiche, competenze sociali e digitali fondamentali. Si fa notare che strumenti avanzati come ChatGPT non vengono imposti rigidamente, ma sono lasciati alla discrezione degli insegnanti, garantendo loro la libertà di scegliere i metodi più adatti per integrare la tecnologia nella didattica. Questo approccio flessibile si adatta alle diverse esigenze degli studenti. Infine, il testo sottolinea che la posizione non è basata sulla paura o la chiusura, ma sulla ricerca di soluzioni per affrontare le nuove sfide in modo responsabile. Viene enfatizzata l’importanza dell’autodeterminazione e del libero pensiero degli studenti, sostenendo che essi devono governare questi processi attraverso la professionalità e l’esercizio della libertà di insegnamento.”

Google Bard si pronuncia per punti fortemente strutturati, esprime una propria opinione in proposito, si sbilancia con dubbi e suggerimenti:

“Introduzione
:
Il testo affronta il tema dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale (IA) nella scuola italiana, con particolare riferimento al modello estone. L’autore evidenzia come in Italia vi siano ancora molti pregiudizi e poca concretezza sull’utilizzo di queste tecnologie, mentre l’Estonia ha già adottato un modello innovativo che pone l’accento sulla formazione continua degli insegnanti e sull’utilizzo di strumenti avanzati come ChatGPT.

Analisi del contenuto:
L’autore sottolinea come l’IA non debba essere vista come una minaccia, ma come un’opportunità per migliorare l’apprendimento degli studenti. In un mondo sempre più guidato dalla tecnologia, è fondamentale che gli insegnanti siano equipaggiati con le competenze necessarie per utilizzare la tecnologia in modo efficace.
Il modello estone si basa su obiettivi di competenze generali, che comprendono non solo le tradizionali abilità accademiche, ma anche competenze sociali e digitali. In questo contesto, strumenti come ChatGPT non sono imposti rigidamente, ma vengono lasciati alla discrezione degli insegnanti, che hanno la libertà di scegliere i metodi più adatti per integrare la tecnologia nella didattica.

Stile e figure retoriche:
Il testo è scritto in uno stile chiaro e conciso, con un linguaggio accessibile anche a chi non ha familiarità con il tema dell’IA. L’autore utilizza alcune figure retoriche, come la metafora (“L’IA non debba essere vista come una minaccia, ma come un’opportunità”) e l’iperbole (“Il sistema educativo estone è un modello innovativo”), per rendere il testo più efficace e coinvolgente.

Contesto storico-letterario:
Il testo si inserisce nel dibattito sull’utilizzo dell’IA nella scuola, un tema di grande attualità che ha acceso un acceso dibattito tra esperti e politici. L’autore si schiera a favore dell’utilizzo dell’IA, citando l’esempio virtuoso dell’Estonia.

Conclusione:
Il testo offre una riflessione interessante e stimolante sull’utilizzo dell’IA nella scuola italiana. L’autore invita a non aver paura di questa tecnologia, ma a coglierne l’opportunità per migliorare l’apprendimento degli studenti. Il modello estone rappresenta un esempio da seguire, con la sua attenzione alla formazione continua degli insegnanti e all’utilizzo flessibile di strumenti avanzati come ChatGPT.

Considerazioni personali:
Concordo con l’autore nel ritenere che l’IA non sia una minaccia per la scuola, ma un’opportunità da cogliere. È importante però che l’utilizzo di questa tecnologia sia accompagnato da una formazione adeguata degli insegnanti e da un’attenta riflessione sulle sue implicazioni pedagogiche.

 Domande e dubbi:

  • Quali sono le strategie che il governo italiano intende adottare per promuovere l’utilizzo dell’IA nella scuola?
  • Come si può garantire che tutti gli insegnanti abbiano le competenze necessarie per utilizzare la tecnologia in modo efficace?
  • Quali sono i rischi e le sfide legate all’utilizzo dell’IA nella scuola?

Suggerimenti:

  • Potrebbe essere utile realizzare un piano nazionale per l’utilizzo dell’IA nella scuola, che includa linee guida per l’utilizzo di questa tecnologia e la formazione degli insegnanti.
  • Sarebbe opportuno coinvolgere le famiglie e gli studenti nel dibattito sull’utilizzo dell’IA nella scuola.
  • È importante monitorare attentamente l’impatto dell’IA sull’apprendimento degli studenti e sulla qualità dell’istruzione.

In conclusione, il testo offre un contributo importante al dibattito sull’utilizzo dell’IA nella scuola italiana. L’autore fornisce una visione equilibrata e realistica di questa tecnologia, sottolineandone i potenziali benefici e le sfide da affrontare.

L’agente umano Marco Guastavigna si conferma pignolo, arrogante e spietato:
“Le solite triviali considerazioni su rischi e opportunità, tra l’altro senza elencare o almeno esemplificare né gli uni né le altre. Gli usuali riferimenti non circostanziati alle competenze [digitali e cognitive], un tutt’uno particolarmente oscuro e totemico, al pari delle esigenze [psicologiche e tecnologiche] degli studenti e delle competenze [sociali e digitali] fondamentali. L’immancabile strafalcione lessicale ed epistemologico banalizzante, ovvero l’attribuzione della complementarità passiva tipica degli strumenti, a dispositivi macchinici che agiscono invece con complementarità attiva, al punto di saper e poter definire e vincolare le situazioni di lavoro di apprendimento e la logistica di conoscenza e istruzione. L’imperdonabile idea secondo cui il “mondo” sarebbe sempre più “guidato dalla tecnologia”, altro insieme nebuloso, concepito come indifferenziato e – temo – neutro. Ovvero la non capacità e/o la non volontà di analizzare il modello a economia di mercato e conseguente supremazia cognitiva e culturale occidentale sottostante. Con un approccio del genere, il riferimento alla libertà di insegnamento costituisce una patetica conclusione di un’analisi e di un ragionamento superficiali, se non vuoti. Insomma: un pessimo e controproducente tentativo di occupazione di uno spazio di sindacalizzazione attualmente libero.”

Per rialzare in chiusura l’umore del lettore, la parola va a Scrittura Magica di Canva; il primo parere è in italiano, il seconda in estone, per porre le basi di un’eventuale esportazione del messaggio di fondo dell’intervento di D’Aprile:
“L’Estonia ha dimostrato che la formazione continua degli insegnanti è fondamentale per garantire che essi siano in grado di fornire un’istruzione efficace ai loro studenti. In particolare, la concentrazione sull’acquisizione di competenze digitali e cognitive si è dimostrata essere essenziale in un mondo sempre più tecnologico. Il sistema educativo estone ha obiettivi di competenze generali, che comprendono anche le competenze sociali e digitali fondamentali. In questo contesto, strumenti avanzati come ChatGPT non sono imposti rigidamente, ma vengono lasciati alla discrezione degli insegnanti, che hanno la libertà di scegliere i metodi più adatti per integrare la tecnologia nella didattica. Tuttavia, l’autodeterminazione e il libero pensiero degli alunni devono rimanere autonomi e quindi governare questi processi in modo responsabile e sostenibile attraverso la professionalità e l’esercizio della libertà di insegnamento. In Italia, invece, molti pregiudizi e poca concretezza ostacolano l’adozione di queste nuove metodologie di insegnamento. Ma non dobbiamo spaventarci: il modello estone ci invita a riflettere su come possiamo affrontare le nuove sfide e gestirle nel migliore dei modi, senza cadere nella paura o nella chiusura mentale.

Eestis on tõestatud pideva õpetajakoolituse olulisus tagamaks, et nad suudavad pakkuda oma õpilastele tõhusat haridust. Eelkõige on tähelepanu pööramine digitaalsete ja kognitiivsete oskuste omandamisele osutunud oluliseks üha tehnoloogilisemaks muutuvas maailmas. Eesti haridussüsteemil on üldoskuste eesmärgid, mis hõlmavad ka olulisi sotsiaalseid ja digioskusi. Selles kontekstis ei ole täiustatud tööriistad, nagu ChatGPT, rangelt peale surutud, vaid jäetud õpetajate otsustada, kellel on vabadus valida kõige sobivamad viisid tehnoloogia õppetöösse integreerimiseks. Õpilaste enesemääramine ja vaba mõtlemine peavad aga jääma autonoomseks ning juhtima neid protsesse seetõttu vastutustundlikult ja jätkusuutlikult läbi professionaalsuse ja õpetamisvabaduse kasutamise. Itaalias aga takistavad paljud eelarvamused ja vähene konkreetsus nende uute õpetamismetoodikate kasutuselevõttu. Kuid me ei tohiks karta: Eesti mudel kutsub meid mõtisklema selle üle, kuidas saaksime uutele väljakutsetele vastu astuda ja nendega parimal võimalikul viisil toime tulla, langemata hirmu või suletusse.

 

 

 

 




Correttezza, moderazione, ipocrisia? Giocare con un agente artificiale

di Marco Guastavigna

Il testo è potenzialmente problematico in quanto, pur senza contenere espressioni offensive o discriminanti, evoca un tema delicato come la Giornata della Memoria e una situazione di crisi internazionale. Questa combinazione potrebbe risvegliare sensibilità diverse e generare discussioni. Non si individuano espressioni che potrebbero essere censurate da filtri di moderazione o che possano essere considerate offensivamente divisive. Tuttavia, non possiamo escludere che qualcuno possa interpretare l’uso del termine ‘crisi internazionale’ come un riferimento indiretto a specifici eventi o contesti geopolitici, generando dibattito. L’autore del testo potrebbe essere percepito come troppo cauto o evasivo, risultando in una potenziale perdita di credibilità. Una possibile riformulazione inclusiva e neutra potrebbe essere: “In vista della Giornata della Memoria, si invita a mostrare rispetto e considerazione per garantire un ambiente tranquillo e sereno per tutti gli studenti“.

L’agente artificiale ‘autore’ di questo giudizio è PCorrector, che accetta soltanto 90 caratteri, per cui la frase valutata è solo una parte – “Nell’approssimarsi della Giornata della Memoria e alla luce degli scenari internazionali di crisi si raccomanda le SS. LL. di porre la massima attenzione per prevenire iniziative o comportamenti che possano turbare la serenità degli studenti” – della formulazione originale della circolare riservata dell’USR Lazio circolata in questi giorni.

Il chatbot è stato concepito dall’autore umano, Raffaele Alberto Ventura, affinché ricerchi potenziali rischi comunicativi delle frasi fornitegli dagli utenti e le riformuli in modo più prudente e “linguisticamente neutrali”, ovvero non divisive e non offensive. Lo spettro di valutazione va da “non problematico” ad “altamente problematico” e il dispositivo, inoltre, è addestrato a individuare contesti in cui la formulazione originale possa in qualche modo danneggiare la reputazione di chi l’ha composta, criterio fondamentale dell’intera architettura analitica, insieme alle possibili ambiguità e carenze nella comprensibilità.

Che cosa ne concludiamo? Assolutamente e volutamente nulla: tocca piuttosto a lettrici e lettori provare a utilizzare ripetutamente PCorrector e formarsi una propria opinione.

Post scriptum

Questa la valutazione di PCorrector della frase di chiusura:
Il testo è vago dal punto di vista dell’inclusività. Esso, infatti, si rivolge esclusivamente a lettrici e lettori, escludendo potenzialmente chi non si identifica in questi ruoli tradizionali. Anche se non presenta doppi sensi, espedienti retorici non segnalati o errori di scrittura suscettibili di creare conflitto, potrebbe essere interpretato in modi diversi. Per esempio, l’uso del termine “PCorrector” può essere interpretato come un riferimento a un software specifico di correzione del linguaggio, escludendo così chi non è familiarizzato con tale strumento. La reputazione dell’autore potrebbe essere percepita come esclusiva o elitaria da coloro che non rientrano nel target di riferimento o non sono a conoscenza del software. Tuttavia, non possiamo escludere che qualcuno possa contestare il testo per il suo presupposto che solo lettrici e lettori siano in grado di formare un’opinione sul PCorrector. Una possibile riformulazione del testo potrebbe essere: “È utile che chiunque provi a usare ripetutamente un software di correzione del linguaggio per formarsi una propria opinione”.

 

 




L’anno che verrà. Pensiero critico ravvicinato e circostanziato? Magari

– di Marco Guastavigna

Su questi bit mi sono espresso in modo inequivocabile a proposito di dispositivi digitali e di intelligenza artificiale: bisogna andare senza esitazione nella direzione dell’emancipazione e della decostruzione dei miti di mercato. Su altri ho presentato un possibile approccio professionale agli assistenti artificiali e una traccia di percorso di formazione in proposito.

Ad accomunare i tre interventi ci sono parecchie concettualizzazioni analitiche e proposte operative, ma soprattutto il rifiuto in blocco e il rovesciamento dello sciocchezzaio corrente – “il digitale”, “competenze digitali”, “didattica digitale”, “educazione (al) digitale e così via -, caratterizzato da un approccio adattivo.
Che “naturalizza” la situazione esistente considerandola, anziché un recinto da cui liberarsi per ritornare all’autodeterminazione didattica, la sola alternativa possibile e la declina in abilità e capacità da acquisire in una condizione di subalternità gerarchizzata e gerarchizzante.

Credo pertanto di disporre di un patrimonio di consapevolezza utile per affrontare più da vicino i dispositivi di intelligenza artificiale, secondo un posizionamento esplicitamente critico della logistica capitalistica della conoscenza e dell’istruzione. Patrimonio che non voglio considerare di mia esclusiva proprietà, ma piuttosto condividere, come per altro ho già fatto.

Ad incuriosirmi è questa volta il portale Magic School, esplicitamente dedicato ad insegnanti interessati a usare l’IA nella propria didattica, per due ragioni.

La prima: l’uso di un’iperbole, ovvero di un linguaggio per scelta mistificante e efficacemente manipolatorio, sottolineato dalla presenza – come nel caso delle iniziative autopromozionali degli insegnanti imprenditori – di una zona per lo shopping virtuale.
La seconda: la ricostruibilità di un profilo professionale a partire dalle diverse funzionalità AI offerte, sempre con un meccanismo commerciale teso al lucro su licenze individuali e massive. Vediamo meglio.

Il senso generale del portale è davvero lucido in uno degli obiettivi dichiarati: saving time. Ovvero risparmiare tempo in attività ripetute. Ripetute in quanto tipiche del mestiere di insegnante. E come tali facilmente modellizzabili e automatizzabili, perché essenzialmente di tipo esecutivo.
Analizziamo insieme il pacchetto di dispositivi: io fornirò alcune prime indicazioni e i lettori che vorranno potranno proseguire lo scandagliamento per proprio conto, in modo da esercitare in modo attivo il proprio pensiero critico e costruirsi un’opinione davvero autonoma e compiuta. Magari un po’ rapidamente, perché il 16 gennaio scatteranno alcune limitazioni per la versione free…

Occupiamoci in primo luogo del rapporto con la redazione di testi. Tra i 60 e più “Magic Tools” offerti, sono infatti parecchi quelli che appartengono a questa area operativa. Li elenco con le relative diciture tradotte per comodità in italiano.

Magic Tool Descrizione funzionale
Adattamento di testi Prendi qualsiasi testo e adattalo a qualsiasi livello scolastico per adattarlo al livello/alle competenze di lettura di uno studente
Compito di analisi del testo Genera un compito di analisi basato su testo che includa una richiesta di scrittura insieme a domande dipendenti dal testo
Contenuti accademici Genera contenuti accademici originali personalizzati in base ai criteri di tua scelta.
Correttore di bozze Prendi qualsiasi testo e fallo correggere, correggendo la grammatica, l’ortografia, la punteggiatura e aggiungendo chiarezza.
Domande dipendenti da un testo

 

Genera domande dipendenti dal testo per gli studenti in base a qualsiasi testo inserito.
Generatore di elenchi di vocaboli

 

Genera un elenco di parole del vocabolario basato su un argomento, argomento o testo che è importante apprendere per gli studenti.
Impalcatura di un testo Prendi qualsiasi testo e strutturalo per i lettori che sono indietro rispetto al livello scolastico o che necessitano di ulteriore supporto
Inizio frase Fornisci spunti di frase per qualsiasi argomento, compito, standard o obiettivo.
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Domande guida per l’analisi autonoma? Almeno tre:

  1. Riconosco nelle funzioni proposte attività che mi sono usuali?
  2. Se provo un “Magic Tool” e verifico il risultato – condizione imprescindibile e antidoto contro ogni possibile sudditanza –, qual è il mio grado di soddisfazione?
  3. Ho davvero risparmiato tempo?

Ed ecco altri due accrocchi stimolanti, a cui non posso non far seguire esemplificazioni, pur ribadendo l’invito allo scandagliamento personale.

Magic Tool Descrizione funzionale
Assegnazioni resistenti all’intelligenza artificiale Ricevi suggerimenti su come rendere i compiti più impegnativi per i chatbot
Scheda di scelta tra compiti su base Universal Design for Learning Crea una scheda di scelta per un compito studentesco basata sui principi dell’UDL

Assegnazioni resistenti all’AI di “Scrivere un saggio sull’intelligenza artificiale nella didattica” – compito universitario

Aggiornamento per rendere questo compito resistente all’intelligenza artificiale (idea 1):

Modifica il suggerimento del saggio per il pensiero critico

Descrizione del compito riscritta con la prima idea su come renderlo più resistente all’IA:
Scrivi un saggio in cui discuti l’impatto dell’intelligenza artificiale sui metodi di insegnamento, concentrandoti sui suoi vantaggi e svantaggi. Analizza i potenziali vantaggi e le sfide derivanti dall’integrazione dell’intelligenza artificiale in classe e fornisci esempi di vita reale a sostegno delle tue argomentazioni. Inoltre, esplorare le considerazioni etiche che circondano l’uso dell’intelligenza artificiale nell’istruzione e proporre strategie per garantire un’implementazione responsabile ed efficace.

Spiegazione: per rendere questo compito più resistente all’intelligenza artificiale, il suggerimento del saggio è stato modificato per enfatizzare le capacità di pensiero critico. Invece di chiedere agli studenti di fornire semplicemente informazioni sull’intelligenza artificiale nell’istruzione, gli studenti sono ora tenuti ad analizzare, valutare e proporre strategie. Questa modifica rende più difficile per i sistemi di intelligenza artificiale generare risposte e incoraggia gli studenti a impegnarsi in un pensiero di ordine superiore.

Aggiornamento per rendere questo compito resistente all’intelligenza artificiale (idea 2):
Incorporare l’apprendimento collaborativo

Descrizione del compito riscritta con la seconda idea su come renderlo più resistente all’IA:
In un piccolo gruppo, condurre una ricerca sull’uso dell’intelligenza artificiale nell’insegnamento e nell’apprendimento. Ogni membro del gruppo dovrebbe esplorare un aspetto specifico dell’intelligenza artificiale, come piattaforme di apprendimento adattivo, sistemi di tutoraggio intelligenti o valutazioni automatizzate. Dopo aver condotto la ricerca, prepara una presentazione di gruppo che esamini criticamente le opportunità e le sfide associate all’uso dell’intelligenza artificiale nell’istruzione. Ciascun membro del gruppo dovrebbe presentare i propri risultati e contribuire all’analisi complessiva. Preparati a discutere con la classe sulle implicazioni dell’intelligenza artificiale in classe.

Spiegazione: incorporando l’apprendimento collaborativo, questo compito aggiunge un elemento difficile da replicare per i sistemi di intelligenza artificiale. Invece di fare affidamento esclusivamente sul lavoro individuale, gli studenti sono tenuti a lavorare insieme, contribuire con idee e impegnarsi in discussioni. Ciò non solo migliora la loro esperienza di apprendimento, ma rende anche più difficile per i sistemi di intelligenza artificiale generare risposte esaustive al compito assegnato.

Aggiornamento per rendere questo compito resistente all’intelligenza artificiale (idea 3):
Sviluppare un quadro etico per l’intelligenza artificiale nell’istruzione

Descrizione del compito riscritta con la terza idea su come renderlo più resistente all’IA:
Immagina di essere stato nominato membro di una task force governativa responsabile dello sviluppo di un quadro etico per l’uso dell’intelligenza artificiale nell’istruzione. Il tuo compito è ricercare e proporre una serie di linee guida che affrontino i problemi di privacy, equità, trasparenza e responsabilità. Progettare un rapporto dettagliato che includa un’introduzione all’IA nell’istruzione, un’analisi delle sfide etiche e le raccomandazioni per garantire un’implementazione responsabile dell’IA. Sostieni le tue argomentazioni con prove pertinenti provenienti da fonti credibili.

Spiegazione: questa modifica si concentra sullo sviluppo di un quadro etico, richiedendo agli studenti di condurre ricerche approfondite e pensare in modo critico alle implicazioni etiche dell’IA nell’istruzione. Chiedendo agli studenti di proporre linee guida specifiche e supportare le loro argomentazioni con prove, questo compito spinge il carico cognitivo sugli studenti, rendendo meno fattibile per i sistemi di intelligenza artificiale generare risposte complete e ben motivate.

  1. Fornire istruzioni chiare per ciascuna opzione di assegnazione. Per esempio:
    • Testo: Scrivi un breve saggio che spieghi l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla società. Il tuo saggio dovrebbe contenere almeno 500 parole e includere esempi di come viene attualmente utilizzata l’intelligenza artificiale e il suo potenziale impatto futuro. Utilizza fonti credibili per supportare le tue argomentazioni.
    • Diapositiva: crea una presentazione PowerPoint che evidenzi i vantaggi e i rischi dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale in vari settori. La tua presentazione dovrebbe essere visivamente accattivante e includere almeno 10 diapositive. Utilizza immagini, grafici e statistiche per supportare i tuoi punti.
    • Sceneggiatura di Video: Scrivere una sceneggiatura per un video che spieghi i concetti di intelligenza artificiale a un pubblico generale. Il tuo script dovrebbe essere chiaro e conciso, concentrandosi sulla spiegazione di termini e concetti chiave relativi all’intelligenza artificiale. Prendi in considerazione l’utilizzo di elementi visivi o animazioni per migliorare il video.
    • Testo da Ascoltare: Registra un saggio audio in cui discutono le considerazioni etiche che circondano l’uso dell’intelligenza artificiale in ambito sanitario. Il tuo saggio audio dovrebbe durare almeno 3 minuti e dovrebbe fornire una discussione equilibrata sulle implicazioni etiche dell’uso dell’intelligenza artificiale in ambito sanitario.
    • Illustrazioni: crea una serie di illustrazioni che descrivono come l’intelligenza artificiale può essere integrata nella vita di tutti i giorni. Le tue illustrazioni dovrebbero essere creative e visivamente accattivanti, mostrando diversi scenari in cui viene utilizzata la tecnologia dell’intelligenza artificiale. Includi didascalie o descrizioni per ogni illustrazione.
    • Sceneggiatura di Scena Teatrale: Scrivi una sceneggiatura per una breve scena teatrale che mostri una conversazione tra due personaggi che discutono sui pro e contro dell’intelligenza artificiale. La tua sceneggiatura dovrebbe includere dialoghi che presentino diverse prospettive sull’argomento. Punta a una durata della scena di 5-10 minuti.
    • Presentazione: Fornire alla classe una presentazione dal vivo sulla storia e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. La tua presentazione dovrebbe essere ben studiata e includere le tappe fondamentali nello sviluppo dell’intelligenza artificiale. Utilizza immagini, video o dimostrazioni per coinvolgere il pubblico.
    • Infografica: progetta un’infografica che mostri i diversi tipi e applicazioni dell’intelligenza artificiale. La tua infografica dovrebbe essere visivamente accattivante e organizzata in modo chiaro, evidenziando le principali categorie o ambiti in cui viene applicata l’intelligenza artificiale. Includi statistiche o esempi pertinenti per supportare i tuoi punti.
    • Interattivo: sviluppa un quiz online interattivo che metta alla prova la conoscenza degli utenti sull’intelligenza artificiale. Il tuo quiz dovrebbe contenere almeno 10 domande con opzioni a scelta multipla o vero/falso. Includi spiegazioni o feedback per ciascuna domanda per aiutare gli utenti a comprendere le risposte corrette.
  2. Stabilisci una scadenza entro la quale gli studenti devono completare il compito scelto e fornire eventuali risorse aggiuntive o materiali di riferimento di cui potrebbero aver bisogno.
  3. Incoraggia gli studenti a scegliere un’opzione di compito in linea con i loro interessi e stili di apprendimento. Ricordare loro di rivedere le linee guida e le rubriche per ciascun compito per assicurarsi che soddisfino le aspettative.
  4. Fornire opportunità agli studenti di condividere i compiti completati con la classe, come presentazioni, passeggiate in gallerie o discussioni online.

Offrendo una scheda di scelta, fornisci agli studenti la flessibilità di interagire con i contenuti nel modo che meglio si adatta ai loro punti di forza e alle loro preferenze, promuovendo un’esperienza di apprendimento più inclusiva e personalizzata.

Chi ha avuto la pazienza di arrivare fino a qui può ora provare, verificare, valutare.
Buona consapevolezza professionale!