di Marco Guastavigna
Qualche lettore ricorderà l’articolo in cui mettevamo alcuni applicativi della sempre più cosiddetta “intelligenza” “artificiale” [1] al servizio del superiore ministero.
Bene, abbiamo scoperto un altro accrocco, che consente di potenziare il valore comunicativo e la comprensibilità di un testo mediante selezione di possibili rappresentazioni grafiche e visive del suo contenuto. Lo abbiamo messo a “ragionare” sulla proibizione dell’uso degli smartphone, ovvero a “ravanare” su di una parte del testo dell’articolo citato in apertura.
Ecco il risultato:
Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione — A.S. 2024 -2025Utilizzo degli smartphone Correlazione tra uso degli smatphone e rendimento scolastico
– Importanti studi internazionali dimostrano che l’uso del cellulare in classe ha un effetto negativo sugli apprendimenti degli alunni, come riportato nel Rapporto UNESCO “Global education monitoring report, 2023.”. Continua a leggere→
di Marco Guastavigna
La mia generazione – professionale – ha perso…
… ma si ostina a non volerlo capire.
Cosa voglio dire?
Mi riferisco, ad esempio, all’idea della conoscenza e dell’istruzione come cooperazione. Per la mia generazione era un valore, ancora prima che un principio, e aveva una vocazione trasformativa, della realtà e dei rapporti in cui si operava, prima ancora che dell’agire didattico.
Apprendimento su base mutualistica, zona di sviluppo prossimale, lavori di gruppo erano tentativi militanti di costruzione di “un mondo” diverso, alternativo, perfino conflittuale.
Poi ci si è illusi che concepire la cooperazione come metodo, asettico e quindi generalizzabile “a prescindere” dal posizionamento rispetto al modello socio-economico, fosse una scelta evolutiva, progressiva, inclusiva, estensiva della democraticità dell’insegnamento e dell’apprendimento.
E, in un attimo, siamo scivolati in approcci la cui matrice si colloca all’opposto delle intenzioni iniziali, perché si pone come obiettivo trasversale il potenziamento dell’efficienza individuale e – al più – del team di appartenenza: gamificazione (ottimo allenamento per il lavoro taskificato in singole prestazioni e controllato dagli algoritmi), debate (discussione competiva), pitch elevator (verso l’autoimprenditorialità), escape room (non per caso apprezzata anche dai marines).
Questa accettazione poco consapevole (anzi, assai spesso negata!), di un lessico, di un campo concettuale e di una visione del mondo opposti a quelli della nostra gioventù, condita di ciò che Harari chiama la visione ingenua dell’informazione, ha avuto esiti che – a volerli cogliere – sono davvero devastanti.
Da una parte continue ricadute nella nostalgia professionale, con patetiche, rituali, celebrazioni dei fasti di un pensiero passato e autodemolitosi che ci si vuole illudere possa essere invece ancora egemone.
Dall’altra uno scontro violento e fratricida con i retro-attivisti, ovvero coloro che si illudono di portare la bandiera dell’equità e della scuola della Costituzione con l’asta giusta, senza accorgersi che il loro vessillo, invece, sventola con quello del conservatorismo e del rifiuto di ogni messa in discussione dell’assetto della scuola, accusata anzi di aver perso le sue caratteristiche imprescindibili: serietà, severità e selezione.]]>
di Marco Guastavigna
Ci siamo, ecco qualche esempio concreto di intelligenza artificiale generativa al servizio di dirigenti e docenti.
Avete presente la circolare del superiore ministero su smartphone e registro elettronico? Bene, l’abbiamo fatta digerire all’IAG e…
… subito un vero e proprio gioiello: il riassunto audio del documento, realizzato da NotebookLM. Laburocraziadiventa podcast!
Ma abbiamo pronti anche altri esempi di uso virtuoso degli assistenti virtuali…
Sintesi della Circolare N. 5274_11.07.2024
NotebookLM di Google
La circolare del Ministero dell’Istruzione italiana n. 5274 del 11 luglio 2024 affronta l’uso degli smartphone e del registro elettronico nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado per l’anno scolastico 2024-2025. Continua a leggere→
di Marco Guastavigna
Questa volta presentiamo – e con grande orgoglio – un video di vera e propria denuncia, frutto della nostra costante attenzione alla realtà quotidiana e alle sue dinamiche.
Cinefuffa mette infatti il dito sulla piaga del dilagare delle iniziative sull’intelligenza artificiale, ma – soprattutto – testimonia la debolezza culturale dei dispositivi generativi mediante le associazioni visive scelte dall’applicativo utilizzato in rapporto alle indicazioni testuali fornite dall’essere umano e tradotte poi in audio e sottotitoli.
https://youtu.be/bNpihHU93T8?si=D55a_rNaVDgS3eTo]]>
di Marco Guastavigna
Un’altra occasione di discussione persa?
È nata prima la sfera pubblica o è nata prima la fuffa retorica?
Non sappiamo rispondere con certezza alla domanda, ma siamo sicuri che non immaginavamo un esordio così pressante.
Le esternazioni di alcuni addetti ai lavori e le sottoscrizioni di alcuni addetti alla spettacolarizzazione polarizzataa proposito di età minima per l’accesso a smartphone e social ci costringono infatti a una terza puntata de “il luogo qualunque”.
Questa volta raccogliamo in un unico filmato 4 punti di vista e forniamo agli utenti del lavoro non solo il prodotto visivo realizzato dall’AI (una combinazione tra dispositivi diversi, Video GPT by Veed), ma anche le imbeccate di orientamento dell’accrocco.
Il risultato artificiale è – come prevedevamo – la fiera delle banalità e delle argomentazioni scontate, specchio perfettamente riflettente la qualità del dibattito nella quotidianità organica.
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Un documentario, da cui non potevamo davvero esimerci, vista l’importanza dell’argomento, che ha la caratteristica – tra varie altre – di essere linguisticamente stocastico, a testimoniare l’universalità dei principi su cui è costruito.
https://youtu.be/oJR-zGMW9NM?si=Y5rYSp-9ujnJw1m5
In entrambi i casi l’audio è il frutto della stesura di un testo da parte di un dispositivo di IA e della sua conversione automatizzata.
Precisiamo anche che non vi è alcuna volontà polemica nell’aver scelto un formato più adatto alla visione rapida su smartphone; è piuttosto un nostro vezzo giovanilistico.
Da settembre 2024, ilDavid Game Collegesperimenterà un programma di studio alternativo per studentiGCSE, il primo del suo genere nel Regno Unito, con tutte le materie principali insegnate interamente da piattaforme di apprendimento adattivo basate sull’intelligenza artificiale. Questo nuovo approccio racchiude l’essenza stessa dell’istruzione incentrata sullo studente, al punto che gli studenti iscritti al programma non avranno insegnanti, né dovranno rallentare o accelerare il loro apprendimento per stare al passo con le lezioni tradizionali. Invece, gli studenti del programma Sabrewing seguiranno ognuno il proprio percorso di apprendimento personalizzato, studiando al proprio ritmo e ricevendo supporto individuale da coach di apprendimento dedicati che monitoreranno attentamente i loro progressi, fornendo feedback, guida e tutoraggio per consentire a ogni studente di realizzare il proprio potenziale e diventare studenti altamente efficaci e indipendenti. Inoltre, i nostri studenti trarranno vantaggio anche da un co-curriculum unico e ambizioso, che si concentra sullo sviluppo più ampio degli studenti in aree quali cittadinanza attiva, pensiero critico, alfabetizzazione digitale, espressione artistica, oratoria, consapevolezza di sé e imprenditorialità
10 fatti chiave sul programma Sabrewing:
Continua a leggere suConcetti Contrastivi, il blog di Marco Guastavigna]]>
di Marco Guastavigna
Questa rubrica nasce da una collaborazione fra Gessetti Colorati e concetti contrastivi.org .
Il tema è la produzione di filmati per mezzo dell’intelligenza artificiale generativa (text2video); l’approccio è l’ironia provocatoria; lo scopo è la riflessione.
Da macchine statistico-induttive – secondo noi – non si può pretendere creatività (come invece sostenuto da molti), ma semmai l’opposto: la convergenza verso ciò che attorno a una questione pensa la maggioranza (almeno relativa) delle persone, perché incontrato con maggiore frequenza nell’addestramento sui BigData saccheggiati in rete e ponderato come più probabile nella configurazione dei modelli di riferimento.
I filmati che proporremo avranno le dimensioni dello spot: i dispositivi che li realizzano sono infatti destinati a coloro che vivono la produzione di contenuti per il mercato dell’attenzione non tanto come un’attività intellettuale identitaria frutto di riflessione, quanto come una fatica cognitiva mercificata fonte (auspicata) di retribuzione.
Distingueremo tra quelli realizzati (come il primo) sulla base di un testo completo prodotto ad hoc dai dispositivi di IA generativa, quelli frutto di un testo di nuovo completo redatto da noi, quelli che hanno invece alle spalle un prompt molto breve, un’imbeccata a proposito di tema, funzione, pubblico, punto di vista e così via.
La cadenza? Estemporanea, ispirata dagli eventi… Vedremo, vedrete.
Per intanto godetevi il primo video sullaimportanza dell’inizio della scuola.
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di Marco Guastavigna
Sta per cominciare l’ennesimo anno scolastico.
Su questo incombe una terribile minaccia: essere caratterizzato dalle quattro stagioni dell’intelligenza artificiale.
Non nel senso della circolarità dei 12 mesi, ma in quello della mescolanza e della confusione dei sapori. L’aggettivo “generativa” (denotazione fondamentale e dirimente, almeno dall’epifania mediatica di ChatGPT), è già scomparso dall’orizzonte lessicale e dalla tecnica operativa. Gli accademici hanno occupato “manu epistemica” lo spazio della discussione. Reti di scuole si accingono a curricularizzare le versioni beta di applicazioni in costante adattamento alle richieste e ai feedback del mercato dell’istruzione.
Dai livelli più alti del tecno-feudalesimo nostrano è tuttavia percolata una formula che sembra mettere tutti d’accordo, anche quelli che si schierano contro, una sorta di impasto trasversale e digeribile da tutti: l’IA può servire a personalizzare la didattica e a ridurre la burocrazia.
Mentre aspettiamo che la prima istanza sappia andare oltre ai quiz delegati agli accrocchi digitali e allacitazione dei cobot cinesi che ormai più di un anno fa apriva all’orientalismola prima pubblicazione destinata a fungere da forza di occupazione del perimetro di dibattito e confronto, diamo uno sguardo ravvicinato alla seconda. Continua a leggere→