Il luogo qualunque: intelligenza artificiale e cinema

Il luogo qualunque: finalmente sono possibili misure dispensative anche per l’attività intellettuale e culturale

Natale si avvicina e Cinefuffa si sdoppia, proponendo, oltre al tradizionale filmato, un libro digitale.

Entrambi sono stati realizzati delegando tutte le operazioni a dispositivi di intelligenza artificiale, dalla sceneggiatura alla realizzazione, dalla scaletta alla stesura all’impaginazione.
Non è del resto un caso la reciproca esaltazione tra ebook e video digitale.




Suprematismo 4.0

di Marco Guastavigna

Mentre gli intellettuali organici al mercato della nostra accademia si scambiano inviti e citazioni per rafforzare il proprio poterucolo nel campo dell’epistemarketing, sul mercato della conoscenza e della logistica dell’istruzione le cose vanno ben oltre amenità quali la didattica conversazionale e l’arte dell’apprendere avvinti a ChatGPT “generalista”.
I servizi basati sulle macchine decisionali si moltiplicano e permeano l’intero ecosistema, per altro già del tutto energivoro.
E così gli accrocchi proliferano ogni giorno. L’ultimo parto di Alphabet è Illuminate, a cui si accede per ora solo via VPN con uscita negli Stati Uniti.

Come un po’ troppo entusiasticamente descritto dal video incorporato, Illuminate consente di realizzare podcast a partire da materiali considerati attendibili, ovvero attualmente solo quelli depositati su arxiv.org, openreview.net, openaccess.thecvf.com, jmlr.org.

Detto in altri termini: una holding dello Stato più potente al mondo ne ribadisce la supremazia culturale mediante fornitura riservata ai suoi confini (seppure virtuali) di un dispositivo di elaborazione che ha fini inclusivi ma insiste di fatto su un bacino linguistico esclusivo, vincolato e vincolante.

Una volta sperimentato, collaudato e perfezionato, il dispositivo medesimo andrà per altro a rafforzare l’apparato egemonico a vocazione globale dell’impero tecno-liberista, con una sicura nuova tornata di compiacimento dei suoi vassalli operativi, cognitivi e culturali, che si affretteranno a distribuire il nuovo Verbo dell’innovazione.




L’appetito vien chattando

di Marco Guastavigna

Lo ripeterò fino a nauseare chi legge: perché sia finalizzato e finalizzabile allo sviluppo umano, in modo equo, un dispositivo che modifica profondamente la logistica della conoscenza planetaria dovrebbe essere – by design – servizio pubblico a controllo democratico e totale sostenibilità, aperto e garantito come diritto umano. La questione è quindi assolutamente politica.
Gli approcci “a tunnel”, a partire dalla didattica, o i pipponi massimo-sistemisti non servono a nulla, se non a innescare compiaciuta autoreferenzialità. Più utile è giocare: fare imparando per capire, imparare facendo per decostruire.
Ecco    quindi il mio ultimo gioco, ad andamento serendipico.

Immagine realizzata con Midjourney


MarcoG
: Immagina un test per accertare il quoziente di intelligenza artificiale utilizzato in una scuola secondaria

ChatGPT: Per progettare un test che misuri il “quoziente di intelligenza artificiale” in una scuola secondaria, si potrebbe creare una valutazione che verifica non tanto l’intelligenza naturale degli studenti, quanto la loro capacità di comprendere e interagire con i concetti di intelligenza artificiale. Ecco una proposta per come potrebbe essere strutturato:

Struttura del Test

  1. Conoscenza dei Concetti di Base dell’IA

Esempi di domande:
– Definisci “machine learning” e spiega come si differenzia dall’IA tradizionale.
– Qual è il ruolo dei dati in un modello di IA?

Obiettivo: Misurare quanto gli studenti comprendono le basi dell’IA e dei termini tecnici.

  1. Capacità di Analizzare Problemi Risolti dall’IA

Esempi di domande:
– Quali tipi di problemi può risolvere l’IA? Scegli tre applicazioni e descrivi il funzionamento
– Analizza un semplice caso pratico (es. raccomandazione musicale) e spiega quali dati e algoritmi potrebbero essere necessari.

Obiettivo: Valutare la capacità degli studenti di applicare concetti di IA a problemi reali.

  1. Valutazione Critica dell’IA e Impatto Etico

Esempi di domande:
– Discuti un potenziale rischio dell’uso dell’IA nei sistemi di sorveglianza
– Se fossi un programmatore di una chatbot, quali misure adotteresti per evitare pregiudizi nel linguaggio usato?

Obiettivo: Stimolare la riflessione sugli impatti sociali ed etici dell’IA.

  1. Pensiero Logico e Abilità di Risoluzione dei Problemi

Esempi di domande:
– Completa una sequenza logica in uno schema di dati.
– Risolvi problemi che simulano algoritmi semplici (es. ordinamento o filtro di dati).

Obiettivo: Valutare il pensiero computazionale e la capacità di risolvere problemi che sono fondamentali per lavorare con l’IA.

  1. Simulazione Pratica: Programmazione di un Algoritmo Base

Esempi di esercizi:
– Scrivi un semplice algoritmo per riconoscere un pattern in una lista di numeri.
– Usa un ambiente di programmazione (come Scratch o Python) per creare una mini-app di riconoscimento.

Obiettivo: Verificare la capacità di implementare concetti di base dell’IA in codice o in ambienti visuali di programmazione.

Valutazione e Punteggio

Il punteggio potrebbe essere suddiviso in categorie che riflettono le diverse aree di competenza, con un punteggio massimo complessivo che rappresenta il “quoziente di intelligenza artificiale” degli studenti.

MarcoG: Puoi fare delle ipotesi sui punteggi, in analogia con le metriche dei test sul quoziente intellettivo?

ChatGPT: Assolutamente, si può definire un sistema di punteggio ispirato alle metriche tradizionali dei test sul quoziente intellettivo (QI), applicato al “quoziente di intelligenza artificiale” (QIA). In questo caso, il QIA sarebbe inteso come una misura della comprensione, della competenza e del pensiero critico di uno studente riguardo all’intelligenza artificiale e al pensiero computazionale.

Ecco una proposta per classificare i punteggi:

Range e Categorie di Punteggio

  1. QIA sopra la media (120 e oltre)

Significato: Gli studenti in questo range hanno una comprensione profonda dei concetti di IA, riescono ad applicare logiche di machine learning in modo innovativo, e mostrano forte consapevolezza dei rischi e dei benefici etici dell’IA.

Abilità dimostrate:

– Padronanza avanzata dei concetti tecnici.
– Ottima capacità di risoluzione dei problemi complessi.
– Approccio critico e maturo agli impatti sociali dell’IA.

  1. QIA medio-alto (110-119)

Significato: Gli studenti in questo gruppo hanno una buona comprensione dell’IA, sanno identificare problemi adatti a essere risolti con l’IA e mostrano un pensiero etico consapevole, anche se mancano di alcuni dettagli o tecnicismi avanzati.

Abilità dimostrate:
– Buona conoscenza delle applicazioni dell’IA.
– Capacità di risolvere problemi moderatamente complessi.
– Sensibilità etica e comprensione delle implicazioni sociali.

  1. QIA medio (90-109) 

    Significato: Gli studenti dimostrano una comprensione generale dell’IA, con abilità di applicazione di base. Potrebbero necessitare di supporto per affrontare problemi più complessi o approfondire la riflessione critica sui temi etici.

Abilità dimostrate:
– Conoscenza dei concetti principali, come machine learning e analisi dei dati.
– Capacità di risolvere problemi di livello semplice.
– Conoscenza di base dei problemi etici associati all’IA.

  1. QIA sotto la media (80-89)

Significato: Gli studenti in questo range potrebbero avere una conoscenza superficiale dei concetti di IA e delle sue applicazioni, con una comprensione limitata delle implicazioni etiche.

Abilità dimostrate:
– Conoscenza limitata delle applicazioni pratiche.
– Abilità logiche di base, ma difficoltà nella risoluzione di problemi complessi.
– Sensibilità limitata ai problemi etici e sociali.

  1. QIA basso (79 e sotto)

Significato: Questi studenti potrebbero avere bisogno di un’introduzione più approfondita e dettagliata ai concetti di IA e alla logica computazionale.

Abilità dimostrate:
– Comprensione molto limitata dei concetti di base.
– Difficoltà a risolvere problemi anche semplici.
– Mancanza di consapevolezza degli aspetti etici e sociali dell’IA.

Come si potrebbe interpretare il punteggio

Questo sistema permetterebbe di identificare aree di forza e debolezza per ciascuno studente. Ad esempio, un punteggio alto potrebbe evidenziare un potenziale talento nell’informatica e nella tecnologia, mentre punteggi più bassi potrebbero indirizzare verso un maggiore supporto formativo in queste aree.
Questa scala sarebbe solo indicativa, ma utile per orientare sia l’insegnamento che il potenziale sviluppo di programmi formativi più avanzati o di supporto.

MarcoG: E per gli insegnanti?

Per gli insegnanti, un “quoziente di competenza in intelligenza artificiale” (QCA) potrebbe servire a valutare il loro livello di comprensione dell’IA, la capacità di integrare questi concetti nel proprio insegnamento e la sensibilità etica verso gli impatti della tecnologia sull’educazione e sulla società. Potrebbe essere suddiviso in categorie, simili a quelle degli studenti, ma tarato sulle abilità didattiche, la padronanza del contenuto e la consapevolezza del ruolo dell’IA nel contesto educativo.

Range e Categorie di Punteggio per il QCA

Immagine realizzata con Midjourney

  1. QCA Avanzato (120 e oltre)

Significato: Gli insegnanti con punteggi in questo range mostrano una padronanza completa dell’IA, sia nei concetti che nelle applicazioni. Possono facilmente integrare l’IA nella didattica e stimolare una discussione critica con gli studenti.

Abilità dimostrate:

– Padronanza dei concetti di IA (machine learning, algoritmi, etica dell’IA) e capacità di spiegazione efficace.
– Abilità nell’uso di strumenti IA a supporto dell’insegnamento (come chatbot educativi, strumenti di analisi del rendimento).
– Forte consapevolezza dei temi etici e dell’impatto dell’IA nel sistema educativo e sociale.

  1. QCA Competente (110-119)

Significato: Questi insegnanti hanno una conoscenza approfondita e sono in grado di applicare i concetti di IA con competenza, pur non essendo necessariamente esperti avanzati. Possono integrare strumenti di IA nelle lezioni con facilità e promuovere il pensiero critico nei loro studenti.

Abilità dimostrate:
– Solida conoscenza dei concetti di base e avanzati dell’IA.
– Abilità nell’integrazione di strumenti IA nel curriculum e nel rendere gli studenti consapevoli dei rischi e benefici etici dell’IA.
– Capacità di rispondere in modo informato a domande e curiosità sull’IA.

  1. QCA Medio (90-109)

Significato: Gli insegnanti in questo range possiedono una comprensione generale dell’IA e sono in grado di trattare concetti di base nelle lezioni. Potrebbero avere difficoltà a insegnare argomenti avanzati senza ulteriore supporto o formazione.

Abilità dimostrate:
– Conoscenza di base e capacità di spiegare i concetti fondamentali.
– Uso occasionale di strumenti IA per scopi didattici (come software di analisi dei dati per il rendimento).
– Sensibilità di base verso i temi etici, ma con una conoscenza limitata dei problemi più complessi.

  1. QCA Sufficiente (80-89)

– Significato: Gli insegnanti con questo punteggio possiedono conoscenze limitate e potrebbero avere difficoltà a integrare l’IA nella didattica o a rispondere a domande più complesse da parte degli studenti.

Abilità dimostrate:
– Conoscenza superficiale dei concetti di IA.
– Utilizzo minimo o nullo di strumenti di IA in classe.
– Sensibilità limitata ai temi etici dell’IA.

  1. QCA Necessita Formazione (79 e sotto)

Significato: Questi insegnanti avrebbero bisogno di formazione aggiuntiva per comprendere e insegnare concetti di base dell’IA. Potrebbero non essere consapevoli degli strumenti IA disponibili per l’insegnamento e delle questioni etiche ad essa legate.

Abilità dimostrate:
– Comprensione molto limitata dei concetti di IA.
– Assenza di integrazione di strumenti IA nella didattica.
– Mancanza di consapevolezza sui temi etici e sugli impatti della tecnologia nella società.

Interpretazione dei punteggi

QCA alto potrebbe essere considerato un segno di un docente pronto a insegnare l’IA con un approccio critico e consapevole, magari con la possibilità di guidare altri insegnanti o di condurre laboratori tematici.

QCA medio suggerirebbe un’inclinazione all’apprendimento e alla curiosità, ma con la necessità di supporto per temi avanzati e per migliorare l’uso di strumenti pratici.

QCA basso indicherebbe la necessità di formazione specifica su concetti di base, sia teorici che pratici, per colmare eventuali lacune.

Un test simile consentirebbe agli insegnanti di valutare le proprie competenze in un ambito in continua evoluzione e di sviluppare ulteriormente le proprie capacità didattiche, a beneficio loro e degli studenti.

MarcoG: Potresti incrociare la tua ipotesi con digicomp edu?

Ottima idea! DigiCompEdu è un quadro di riferimento sviluppato dalla Commissione Europea per valutare e promuovere le competenze digitali degli insegnanti. Questo framework è molto utile per collegare il “quoziente di competenza in intelligenza artificiale” (QCA) al contesto dell’alfabetizzazione digitale e delle competenze didattiche richieste per la scuola moderna. DigiCompEdu è suddiviso in aree di competenza, molte delle quali si intrecciano con l’IA, come vedremo di seguito.

QCA e DigiCompEdu: Come potrebbero integrarsi

DigiCompEdu identifica sei aree di competenza (A1-A6) che possono essere correlate a differenti livelli del QCA, ognuno dei quali approfondisce aspetti essenziali per l’insegnamento dell’IA e dell’alfabetizzazione digitale. Ecco come potrebbero allinearsi:

  1. Coinvolgimento professionale (A1)

QCA: Insegnanti con un livello QCA elevato comprendono a fondo il potenziale degli strumenti di IA per migliorare la produttività e l’efficacia della didattica. Sono capaci di usare strumenti di analisi, chatbot educativi, piattaforme di apprendimento adattativo e partecipano attivamente a community di pratica sull’IA in ambito educativo.

Livelli DigiCompEdu: Gli insegnanti con punteggi QCA avanzati si collocano ai livelli “Esploratore” o “Innovatore” di DigiCompEdu, dove dimostrano di poter implementare nuove soluzioni tecnologiche con consapevolezza critica e etica.

  1. Risorse digitali (A2)

QCA: Gli insegnanti con QCA medio-alto o avanzato sono abili nell’identificare, selezionare e creare risorse di IA utili per la didattica, come simulazioni o app educative con algoritmi di machine learning, e conoscono piattaforme di formazione basate sull’IA.

Livelli DigiCompEdu: A livelli “Professionista” o “Esploratore”, questi insegnanti dimostrano di padroneggiare sia l’uso che l’adattamento di strumenti di IA per la loro classe, scegliendo risorse che promuovono l’apprendimento personalizzato.

  1. Insegnamento e apprendimento (A3)

QCA: Gli insegnanti con QCA avanzato sono capaci di integrare l’IA nei metodi di insegnamento e favorire la collaborazione e l’autonomia degli studenti usando l’IA per attività come il monitoraggio del progresso degli studenti e l’adattamento dei contenuti.

Livelli DigiCompEdu: Gli insegnanti a livelli “Esploratore” e “Leader” in DigiCompEdu impiegano IA e tecnologie digitali per un apprendimento adattivo e personalizzato, rendendo le esperienze didattiche più inclusive e orientate ai bisogni individuali.

  1. Valutazione (A4)

QCA: Insegnanti con QCA alto sono in grado di utilizzare strumenti di IA per analizzare le performance degli studenti e adattare il percorso di apprendimento alle loro esigenze. Possono anche sfruttare piattaforme di analisi per offrire feedback immediati o per individuare difficoltà e punti di forza negli studenti.

Livelli DigiCompEdu: I docenti a livello “Esploratore” o superiore in DigiCompEdu sono capaci di applicare strumenti di valutazione basati sull’IA che supportano feedback automatici o personalizzati, in linea con una valutazione continua e adattiva.

  1. Potenziare gli studenti (A5)

QCA: Un insegnante con un QCA avanzato sa come utilizzare l’IA per potenziare la partecipazione e la personalizzazione del percorso di studio, ad esempio utilizzando assistenti virtuali che rispondono a domande degli studenti o piattaforme interattive che propongono percorsi personalizzati.

Livelli DigiCompEdu: A livelli “Professionista” o “Innovatore”, questi insegnanti usano l’IA per consentire una maggiore autonomia agli studenti, adattando le risorse alle loro abilità e promuovendo un apprendimento autogestito.

  1. Facilitare le competenze digitali degli studenti (A6)

QCA: Un QCA alto implica la capacità di promuovere la consapevolezza etica dell’IA e delle sue applicazioni tra gli studenti, oltre a insegnare le competenze pratiche di base in ambito IA, come la programmazione e il riconoscimento degli algoritmi usati nei software educativi.

Livelli DigiCompEdu: A livelli “Esploratore” o superiore, gli insegnanti sviluppano la consapevolezza critica degli studenti sull’IA, discutendo con loro l’impatto sociale e le implicazioni etiche delle tecnologie, in linea con le competenze di cittadinanza digitale promosse da DigiCompEdu.

Sintesi

In sintesi, possiamo allineare il QCA ai livelli DigiCompEdu così:

QCA Avanzato → DigiCompEdu “Leader” o “Innovatore”: padronanza didattica e critica dell’IA.

QCA Competente → DigiCompEdu “Professionista” o “Esploratore”: integrazione efficace e adattiva dell’IA.

QCA Medio → DigiCompEdu “Professionista”: conoscenza base con applicazione limitata.

QCA Sufficiente → DigiCompEdu “Principiante”: uso e comprensione basilare degli strumenti IA.

QCA Necessita Formazione → DigiCompEdu “Novizio”: necessità di formazione per integrare l’IA nella didattica.

Questa mappatura permette di valorizzare il livello di padronanza degli insegnanti nell’uso dell’IA, individuando percorsi di sviluppo specifici in linea con DigiCompEdu.

Chiosa: potrei presentare questo  ultimo approccio come un buon punto di partenza  – la chatbot si è in qualche modo complimentata – e il testo come una prima bozza da perfezionare, magari con l’assistenza di altri dispositivi. Oppure come una pericolosa forma di esplicitazione e sistematizzazione molto rapida e – almeno apparentemente – efficiente di elementi noti, che in questo modo vengono oggettivati, diventano scontati. Considerato che ho una pessima opinione (politica) sulla classificazione di Digicomp Edu, tendo a propendere per la seconda modalità di lettura critica, alla ricerca soprattutto di ciò – a partire dal concetto di IA – viene dato per acquisito e pertanto ridotto al livello del senso comune.




Al servizio quasi completo aggiungiamo un tovagliolo

di Marco Guastavigna

Qualche lettore ricorderà l’articolo in cui mettevamo alcuni applicativi della sempre più cosiddetta “intelligenza” “artificiale[1] al servizio del superiore ministero.
Bene, abbiamo scoperto un altro accrocco, che consente di potenziare il valore comunicativo e la comprensibilità di un testo mediante selezione di possibili rappresentazioni grafiche e visive del suo contenuto. Lo abbiamo messo a “ragionare” sulla proibizione dell’uso degli smartphone, ovvero a “ravanare” su di una parte del testo dell’articolo citato in apertura.

Ecco il risultato:

Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione — A.S. 2024 -2025

 Utilizzo degli smartphone

 Correlazione tra uso degli smatphone e rendimento scolastico

– Importanti studi internazionali dimostrano che l’uso del cellulare in classe ha un effetto negativo sugli apprendimenti degli alunni, come riportato nel Rapporto UNESCO “Global education monitoring report, 2023.”.

– Il Rapporto OCSE PISA 2022 evidenzia che la presenza di smartphone distrae gli studenti, specialmente in matematica, comportando una diminuzione dell’attenzione e del rendimento scolastico.

 Effetti negativi dell’uso eccessivo dei telefoni cellulari

– L’uso continuo dei cellulari dalla prima infanzia compromette lo sviluppo cognitivo, causando perdita di concentrazione, memoria e abilità critiche.
– Si riscontra un aumento di minori affetti dalla sindrome dell’Hikikomori in Italia, evidenziando l’isolamento sociale dei giovani.

 Divieto di utilizzo in classe

– È disposto il divieto di usare gli smartphone in classe dagli alunni della scuola d’infanzia fino alla secondaria di primo grado, eccetto in caso di Piani individualizzati per studenti con disabilità o altre necessità documentate.
– Altri dispositivi digitali come pc e tablet possono essere utilizzati sotto supervisione dei docenti, mantenendo un equilibrio nell’uso delle nuove tecnologie.

 

 

 

 

 

 

 

Aggiornamento dei regolamenti scolastici

– Le istituzioni scolastiche devono aggiornare i propri regolamenti, prevedendo specifiche sanzioni disciplinari per chi viola il divieto di utilizzo degli smartphone in classe.

Utilizzo del registro elettronico; assegnazione dei compiti attraverso il registro elettronico

– Si è affermata la pratica di assegnare i compiti esclusivamente attraverso il registro elettronico, portando gli studenti a consultare regolarmente tali registri attraverso vari dispositivi tecnologici.
– Questo processo spesso coinvolge i genitori, titolari delle password per l’accesso al registro.

Sviluppo della responsabilità degli alunni

– Si raccomanda di accompagnare l’uso del registro elettronico con l’annotazione giornaliera dei compiti su diari o agende personali, per sviluppare la responsabilità nella gestione degli impegni scolastici.
– Tale approccio consente agli alunni di acquisire autonomia, riducendo la necessità di utilizzare il registro elettronico per tenere traccia dei compiti.

 

 

 

 

 

 

[1] Sono tra virgolette separate sia il sostantivo sia l’aggettivo. Consideriamo entrambi, infatti, due connotazioni distinte del marketing economico, geopolitico e militare in cui si sono sviluppati studi e investimenti che hanno portato alle attuali macchine statistico-induttive oligopolistiche, fondate sull’estrazione e sull’accumulazione di lavoro e conoscenza umani, con vocazione al profitto.




La mia generazione – professionale – ha perso…

di Marco Guastavigna

La mia generazione – professionale – ha perso…
… ma si ostina a non volerlo capire.

Cosa voglio dire?

Mi riferisco, ad esempio, all’idea della conoscenza e dell’istruzione come cooperazione. Per la mia generazione era un valore, ancora prima che un principio, e aveva una vocazione trasformativa, della realtà e dei rapporti in cui si operava, prima ancora che dell’agire didattico.
Apprendimento su base mutualistica, zona di sviluppo prossimale, lavori di gruppo erano tentativi militanti di costruzione di “un mondo” diverso, alternativo, perfino conflittuale.
Poi ci si è illusi che concepire la cooperazione come metodo, asettico e quindi generalizzabile “a prescindere” dal posizionamento rispetto al modello socio-economico, fosse una scelta evolutiva, progressiva, inclusiva, estensiva della democraticità dell’insegnamento e dell’apprendimento.

E, in un attimo, siamo scivolati in approcci la cui matrice si colloca all’opposto delle intenzioni iniziali, perché si pone come obiettivo trasversale il potenziamento dell’efficienza individuale e – al più – del team di appartenenza: gamificazione (ottimo allenamento per il lavoro taskificato in singole prestazioni e controllato dagli algoritmi), debate (discussione competiva), pitch elevator (verso l’autoimprenditorialità), escape room (non per caso apprezzata anche dai marines).

Questa accettazione poco consapevole (anzi, assai spesso negata!), di un lessico, di un campo concettuale e di una visione del mondo opposti a quelli della nostra gioventù, condita di ciò che Harari chiama la visione ingenua dell’informazione, ha avuto esiti che – a volerli cogliere – sono davvero devastanti.
Da una parte continue ricadute nella nostalgia professionale, con patetiche, rituali, celebrazioni dei fasti di un pensiero passato e autodemolitosi che ci si vuole illudere possa essere invece ancora egemone.
Dall’altra uno scontro violento e fratricida con i retro-attivisti, ovvero coloro che si illudono di portare la bandiera dell’equità e della scuola della Costituzione con l’asta giusta, senza accorgersi che il loro vessillo, invece, sventola con quello del conservatorismo e del rifiuto di ogni messa in discussione dell’assetto della scuola, accusata anzi di aver perso le sue caratteristiche imprescindibili: serietà, severità e selezione.




Il luogo qualunque: conversazioni fini a sé stesse

di Marco Guastavigna

Mancandone, Cinefuffa non poteva non ricordare la giornata mondiale della sanità mentale.




Servizio completo

 di Marco Guastavigna

Ci siamo, ecco qualche esempio concreto di intelligenza artificiale generativa al servizio di dirigenti e docenti.

Avete presente la circolare del superiore ministero su smartphone e registro elettronico? Bene, l’abbiamo fatta digerire all’IAG e…

… subito un vero e proprio gioiello: il riassunto audio del documento, realizzato da NotebookLM. La burocrazia diventa podcast!

Ma abbiamo pronti anche altri esempi di uso virtuoso degli assistenti virtuali…

Sintesi della Circolare N. 5274_11.07.2024

  1. NotebookLM di Google

La circolare del Ministero dell’Istruzione italiana n. 5274 del 11 luglio 2024 affronta l’uso degli smartphone e del registro elettronico nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado per l’anno scolastico 2024-2025.

Divieto di Utilizzo degli Smartphone in Classe: La circolare vieta l’uso degli smartphone in classe per gli studenti dalla scuola dell’infanzia fino alla secondaria di primo grado. Questa decisione si basa su studi internazionali, come il Rapporto UNESCO e il Rapporto OCSE PISA, che evidenziano l’impatto negativo degli smartphone sull’apprendimento, la concentrazione e lo sviluppo cognitivo degli studenti. Vengono citati anche rischi di isolamento sociale e la necessità di promuovere l’autonomia degli studenti.

Eccezioni: L’utilizzo degli smartphone in classe è consentito solo in casi specifici, come previsto dal Piano Educativo Individualizzato (PEI) per studenti con disabilità o dal Piano Didattico Personalizzato (PDP) per studenti con disturbi specifici dell’apprendimento, o in presenza di “documentate e oggettive condizioni personali”.

Didattica Digitale: La circolare non vieta la didattica digitale, ma incoraggia l’uso di altri dispositivi come PC e tablet sotto la supervisione dei docenti.

Registro Elettronico e Diari/Agende Personali: Per promuovere l’autonomia e la responsabilità degli studenti, la circolare raccomanda di affiancare all’uso del registro elettronico la notazione giornaliera dei compiti su diari o agende personali. Questo per evitare la dipendenza dalla tecnologia e incoraggiare una gestione autonoma degli impegni scolastici.

Sanzioni: La circolare prevede l’aggiornamento dei regolamenti scolastici e del patto di corresponsabilità educativa per includere specifiche sanzioni disciplinari per gli studenti della scuola secondaria di primo grado che violano il divieto di utilizzo dello smartphone in classe.

In sintesi, la circolare promuove un approccio equilibrato all’uso della tecnologia nell’istruzione, limitando l’uso degli smartphone in classe per favorire la concentrazione, l’apprendimento e lo sviluppo cognitivo degli studenti.

a.1  – Livellatore di MagicSchool.AI, intervento per adattare la sintesi al 1° grado di istruzione USA

Regole per Usare gli Smartphone a Scuola

Il Ministero dell’Istruzione italiano ha scritto una lettera importante. Questa lettera dice cosa fare con gli smartphone nelle scuole per l’anno 2024-2025.

Divieto di Usare Smartphone in Classe: Non si possono usare gli smartphone in classe. Questo vale per tutti, dalla scuola dell’infanzia fino alla scuola secondaria. Gli esperti dicono che gli smartphone possono distrarre e rendere difficile l’apprendimento.

Eccezioni: Gli smartphone possono essere usati solo in alcune situazioni, come per studenti con bisogni speciali.

Didattica Digitale: Si possono usare computer e tablet a scuola, ma solo con l’aiuto degli insegnanti.

Registro Elettronico e Diari: Gli studenti devono scrivere i compiti nei loro diari o agende, oltre a usare il registro elettronico. Questo aiuta a essere più responsabili e non dipendere solo dalla tecnologia.

Sanzioni: Le scuole devono avere regole chiare e punizioni per chi non segue le regole sugli smartphone.

In breve, questa lettera aiuta a usare la tecnologia in modo giusto a scuola, per aiutare gli studenti a concentrarsi e imparare meglio.

a.2 – Livellatore di MagicSchool.AI, intervento per adattare la sintesi al 7° grado di istruzione USA

Sintesi della Circolare N. 5274_11.07.2024

La circolare del Ministero dell’Istruzione italiana n. 5274 del 11 luglio 2024 tratta dell’uso degli smartphone e del registro elettronico nelle scuole, dalle scuole dell’infanzia fino alle scuole secondarie di primo grado, per l’anno scolastico 2024-2025.

Divieto di Utilizzo degli Smartphone in Classe: La circolare stabilisce che gli studenti non possono usare gli smartphone in classe. Questa decisione si basa su studi internazionali, come il Rapporto UNESCO e il Rapporto OCSE PISA, che mostrano che gli smartphone possono avere effetti negativi sull’apprendimento, sulla concentrazione e sullo sviluppo cognitivo degli studenti. Vengono anche menzionati rischi di isolamento sociale e l’importanza di sviluppare l’autonomia degli studenti.

Eccezioni: Gli smartphone possono essere utilizzati in classe solo in situazioni particolari, come previsto dal Piano Educativo Individualizzato (PEI) per gli studenti con disabilità o dal Piano Didattico Personalizzato (PDP) per quelli con difficoltà di apprendimento, o in presenza di “condizioni personali documentate e oggettive.”

Didattica Digitale: La circolare non vieta l’uso della didattica digitale. Anzi, incoraggia l’uso di altri dispositivi come PC e tablet, sempre sotto la supervisione degli insegnanti.

Registro Elettronico e Diari/Agende Personali: Per aiutare gli studenti a diventare più autonomi e responsabili, la circolare suggerisce di usare il registro elettronico insieme a diari o agende personali per segnare i compiti. Questo serve a prevenire la dipendenza dalla tecnologia e a incoraggiare una gestione autonoma degli impegni scolastici.

Sanzioni: La circolare prevede che i regolamenti scolastici vengano aggiornati per includere sanzioni disciplinari per gli studenti della scuola secondaria di primo grado che non rispettano il divieto di usare lo smartphone in classe.

In sintesi, la circolare promuove un uso equilibrato della tecnologia nell’istruzione, limitando l’uso degli smartphone in classe per migliorare la concentrazione, l’apprendimento e lo sviluppo cognitivo degli studenti.

  1. Sintesi di UPDF

Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione — A.S.2024 -2025

Utilizzo degli smartphone

Correlazione tra uso degli smatphone e rendimento scolastico

– Importanti studi internazionali dimostrano che l’uso del cellulare in classe ha un effetto negativo sugli apprendimenti degli alunni, come riportato nel Rapporto UNESCO “Global education monitoring report, 2023.”.

– Il Rapporto OCSE PISA 2022 evidenzia che la presenza di smartphone distrae gli studenti, specialmente in matematica, comportando una diminuzione dell’attenzione e del rendimento scolastico.

Effetti negativi dell’uso eccessivo dei telefoni cellulari

– L’uso continuo dei cellulari dalla prima infanzia compromette lo sviluppo cognitivo, causando perdita di concentrazione, memoria e abilità critiche.

– Si riscontra un aumento di minori affetti dalla sindrome dell’Hikikomori in Italia, evidenziando l’isolamento sociale dei giovani.

Divieto di utilizzo in classe

– È dispoto il divieto di usare gli smartphone in classe dagli alunni della scuola d’infanzia fino alla secondaria di primo grado, eccetto in caso di Piani individualizzati per studenti con disabilità o altre necessità documentate.

– Altri dispositivi digitali come pc e tablet possono essere utilizzati sotto supervisione dei docenti, mantenendo un equilibrio nell’uso delle nuove tecnologie.

Aggiornamento dei regolamenti scolastici

– Le istituzioni scolastiche devono aggiornare i propri regolamenti, prevedendo specifiche sanzioni disciplinari per chi viola il divieto di utilizzo degli smartphone in classe.

Utilizzo del registro elettronico

Assegnazione dei compiti attraverso il registro elettronico

– Si è affermata la pratica di assegnare i compiti esclusivamente attraverso il registro elettronico, portando gli studenti a consultare regolarmente tali registri attraverso vari dispositivi tecnologici.

– Questo processo spesso coinvolge i genitori, titolari delle password per l’accesso al registro.

Sviluppo della responsabilità degli alunni

– Si raccomanda di accompagnare l’uso del registro elettronico con l’annotazione giornaliera dei compiti su diari o agende personali, per sviluppare la responsabilità nella gestione degli impegni scolastici.

– Tale approccio consente agli alunni di acquisire autonomia, riducendo la necessità di utilizzare il registro elettronico per tenere traccia dei compiti.

B.1 – Livellatore di MagicSchool.AI, intervento per adattare la sintesi al 1° grado di istruzione USA

Uso degli Smartphone a Scuola

Smartphone in Classe
Usare gli smartphone a scuola non è una buona idea. Gli studi dicono che quando gli studenti usano il cellulare in classe, non imparano bene. Questo è stato detto in un rapporto importante dell’UNESCO.

Distrazione
Gli smartphone possono distrarre gli studenti, specialmente quando studiano matematica. Se sono distratti, non possono concentrarsi e non fanno bene a scuola.

Problemi con l’uso dei Telefoni
Usare i telefoni troppo spesso può essere un problema. I bambini che usano i cellulari da piccoli possono avere difficoltà a concentrarsi e a ricordare le cose. In Italia, ci sono più ragazzi che si sentono soli perché passano tanto tempo con il cellulare.

Divieto di Usare Smartphone
Non si possono usare gli smartphone in classe dagli alunni piccoli fino alla scuola media. Solo i bambini con bisogni speciali possono usarli. Gli alunni possono usare computer e tablet se gli insegnanti stanno a guardare.

Regole Scolastiche
Le scuole devono avere regole chiare. Chi usa il cellulare in classe può ricevere delle punizioni.

Compiti con il Registro Elettronico
I compiti vengono dati attraverso un registro elettronico. Gli studenti devono controllare il registro con i loro dispositivi. Anche i genitori possono vedere il registro.

Responsabilità
È importante che gli studenti scrivano i loro compiti su un diario. Questo li aiuta a ricordare e a essere più responsabili. Così, non devono sempre usare il registro elettronico per sapere cosa fare.

B.2 – Livellatore di MagicSchool.AI, intervento per adattare la sintesi al 7° grado di istruzione USA

Uso degli Smartphone e Registro Elettronico nella Scuola

Utilizzo degli smartphone

Effetti sull’apprendimento

  • Studi internazionali mostrano che usare il cellulare in classe può influenzare negativamente il rendimento scolastico degli studenti. Questo è riportato nel Rapporto UNESCO “Global education monitoring report, 2023.”
  • Il Rapporto OCSE PISA 2022 evidenzia che la presenza degli smartphone distrae gli studenti, specialmente durante le lezioni di matematica, portando a una diminuzione dell’attenzione e delle prestazioni.

Conseguenze dell’uso eccessivo

  • L’uso costante dei cellulari fin dalla prima infanzia può danneggiare lo sviluppo del cervello, causando problemi di concentrazione, memoria e capacità di pensiero critico.
  • In Italia, si nota un aumento di giovani affetti dalla sindrome di Hikikomori, che evidenzia un crescente isolamento sociale tra i ragazzi.

Divieto di utilizzo in classe

  • È stabilito un divieto di utilizzare smartphone in classe per gli studenti dalla scuola dell’infanzia fino alla scuola secondaria di primo grado, eccetto per piani individualizzati per studenti con disabilità o altre necessità documentate.
  • Altri dispositivi digitali, come computer e tablet, possono essere usati sotto la supervisione degli insegnanti, per garantire un uso equilibrato della tecnologia.

Aggiornamento delle regole scolastiche

  • Le scuole devono aggiornare i loro regolamenti, introducendo sanzioni disciplinari specifiche per chi non rispetta il divieto di uso degli smartphone in aula.

Utilizzo del registro elettronico

Assegnazione dei compiti

  • È diventata comune la pratica di assegnare i compiti solo attraverso il registro elettronico, il che porta gli studenti a controllare regolarmente questo registro usando diversi dispositivi tecnologici.
  • Questo processo coinvolge spesso anche i genitori, che hanno le password per accedere al registro.

Sviluppo della responsabilità

  • Si consiglia di accompagnare l’uso del registro elettronico con la scrittura quotidiana dei compiti su diari o agende personali, per aiutare gli studenti a sviluppare la responsabilità nella gestione dei loro impegni scolastici.
  • Questo metodo consente agli studenti di diventare più autonomi, riducendo la necessità di usare il registro elettronico per tenere traccia dei compiti.

Chiudiamo con una rappresentazione grafica realizzata da UPDF, su cui purtroppo bisogna agire con lo zoom del programma di navigazione: