Ripensare e rifare la scuola si rivela sempre un’operazione complessa e difficile per la capacità di resistenza che ha dimostrato di avere la forma che le è stata data dall’inizio della storia moderna. Bisogna chiedersi, allora, se le difficoltà che la scuola incontra nell’affrontare i problemi che gli si presentano siano dovuti a questa stabilità o ad altro. La crisi della scuola, di cui si parla e di cui si è sicuri, di che natura è? A che cosa è dovuta? Lo smantellamento dell’impianto che dà forma alla scuola è davvero la condizione per assicurare quei risultati che possono corrispondere oggi alle aspettative dell’opinione pubblica e di parte crescente e cospicua della società?
La scuola è stata ed è una istituzione le cui regole interne, codificatesi nel tempo, prefigurano una vita diversa rispetto a quella che si vive nell’ambiente ad essa circostante; ma se diversa è stata ed è la scuola non per questo è stata ed è estranea alla società di appartenenza.
E’ sempre esistito un certo grado di corrispondenza tra scuola e società. D’altra parte una cosa è la separatezza rispetto alla società, un’altra è la condizione di isolamento o di incomunicabilità in cui a volte è venuta a trovarsi in tempi di tumultuosi cambiamenti rispetto al mondo del lavoro, dell’informazione, delle scienze e delle tecnologie.