di Giancarlo Cavinato (MCE) Nel corso di questa estate la scuola italiana è stata accusata di gravi manchevolezze e, assieme a lei, sono state attaccate la pedagogia, l’educazione linguistica democratica (di cui probabilmente non si è letta l’opera di Tullio De Mauro). I rimedi proposti sono di ‘grande’ novità: il ripristino della predella che automaticamente ‘fa’ il vero insegnante; la lezione cattedratica; una scuola più selettiva; la fine dell’utopia del 900 (tutta la lingua-e la cultura- a tutti). Dopo la pubblicazione degli esiti delle prove Invalsi sulla stampa si sono succeduti interventi pro e contro che abbiamo ritenuto utile sintetizzare. Come MCE siamo intervenuti presso associazioni ed esperti facendo presente il nostro disaccordo e ribadendo la fiducia nella pedagogia attiva e nell’educazione linguistica democratica. Abbiamo anche cercato di inviare lettere alla stampa ma senza esito. In allegato una interessante raccolta di articoli e riflessioni sul tema]]>