Perché è inutile iniettare la IA nella scuola

di Rodolfo Marchisio Come succede da decenni, per tutti i fenomeni di moda e spinti dal marketing nel campo delle tecnologie (spesso non più o non ancora vendibili sul mercato), si vuole introdurre la IA nella scuola a livello di aggiornamento e promessa innovazione nel campo linguistico, della valutazione, della individualizzazione dell’insegnamento; il ministro di turno avvia iniezioni o sperimentazioni della tecnologia non più/ancora vendibile sul mercato. Per fortuna questa volta timidamente, non come la invasione delle LIM, delle piattaforme, cui ci siamo assuefatti in modo passivo ed anche per responsabilità del Ministero (ad es dalla DaD in poi). Intanto fioriscono e gareggiano corsi che ti spiegano a cosa potrebbero servirti, quali problemi potrebbero risolvere. Nella stabile confusione tra innovazione tecnologica e nuove idee e nuovi investimenti per risolvere i problemi. Nessuno vuol restare indietro, nessuno sa come risolvere i problemi. Ma la tecnologia non è come l’acqua santa: non basta immergervi la scuola per risolvere tutte le sue criticità. La (o le IA), soprattutto i prodotti e servizi di intelligenza artificiale basta su machine learning, sono a mio avviso: Continua a leggere

Loading

Il luogo qualunque: propedeutica per un debate

di Marco Guastavigna Noi di Cinefuffa siamo sempre e da sempre all’avanguardia, non solo educativa, ma anche civile e imprenditoriale. Ecco perché questa volta proponiamo un filmato autoprodotto, che può essere utile per una metodologia la cui vocazione è rendere a tutti gli effetti gli studenti soggetti attivi e consapevoli di una società della competizione come metodo e dell’individualismo come valore. https://youtu.be/Y2w6g_JrbaU]]>

Loading

La scuola secondo Valditara: la scuola come punizione

di Simonetta Fasoli Come prevedibile, il ddl che ridisegna i contorni della scuola al tempo della destra al governo è stato approvato in via definitiva alla Camera e attende ora la pubblicazione in G.U. per entrare in vigore. I successivi decreti attuativi ne assicureranno l’effettiva operatività. È un provvedimento che investe diverse materie, con l’intento dichiarato di ridare credibilità e strumenti di sostegno a un’istituzione in evidente affanno. Intento lodevole…se non fosse che, a ben vedere e a mio parere, va in direzione contraria, come cercherò di argomentare. Le analisi punto per punto sul testo (che ho ovviamente letto nella versione appena approvata) le lascio volentieri agli/alle esegeti di professione, che non mancheranno. A me interessa ragionare sullo spirito di fondo che “anima” il provvedimento (senza dargli il respiro di un disegno politico-culturale degno della posta in gioco) e che i singoli dispositivi lasciano trasparire più o meno esplicitamente. È uno spirito, dal mio punto di vista (condiviso, a quanto leggo, dalle prime reazioni nel campo politico di opposizione) fortemente anti-educativo. Sì, lo so che il senso comune fa esultare alcun* di fronte a quello che la norma promette (e minaccia) accogliendolo come quella stretta “liberatoria” che fa sentire sollevat* i molt*, e temo i più, al pensiero sommario “era ora!”. Ma il senso comune non è buon senso, non sempre, e in certi casi richiede una riflessione per essere smontato. Continua a leggere

Loading

Servizio completo

 di Marco Guastavigna Ci siamo, ecco qualche esempio concreto di intelligenza artificiale generativa al servizio di dirigenti e docenti. Avete presente la circolare del superiore ministero su smartphone e registro elettronico? Bene, l’abbiamo fatta digerire all’IAG e… … subito un vero e proprio gioiello: il riassunto audio del documento, realizzato da NotebookLM. La burocrazia diventa podcast! Ma abbiamo pronti anche altri esempi di uso virtuoso degli assistenti virtuali… Sintesi della Circolare N. 5274_11.07.2024

  1. NotebookLM di Google
La circolare del Ministero dell’Istruzione italiana n. 5274 del 11 luglio 2024 affronta l’uso degli smartphone e del registro elettronico nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado per l’anno scolastico 2024-2025. Continua a leggere

Loading

L’Intelligenza artificiale secondo Valditara

Composizione geometrica di Gabriella Romano[/caption] di Mario Maviglia (già docente a contratto di Metodi e Strumenti per la Sperimentazione Educativa, Università Cattolica di Brescia) Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara ha annunciato nei giorni scorsi l’avvio di una sperimentazione della durata di due anni che coinvolgerà quindici classi di quattro regioni italiane (Lombardia, Toscana, Lazio e Calabria) e che avrà come focus l’affiancamento di un assistente virtuale (IA) alle attività di insegnamento. La sperimentazione prevedere l’utilizzo di un software installato su Google Workspace, inizialmente operante sulle cosiddette materie STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) e sulle lingue straniere. Per quel che è dato sapere, sembra che le classi coinvolte siano state selezionate dagli Uffici Scolastici Regionali di competenza e si è in attesa del parere dei dirigenti scolastici e dei docenti. Il progetto mira a personalizzare la didattica e a migliorare il livello di istruzione di ogni studente. L’assistente virtuale, con la supervisione dei docenti, rivestirà un’importanza significativa nel differenziare i percorsi di apprendimento di ogni allievo, proponendo le esperienze più adatte e adeguate ai ritmi di apprendimento e alle caratteristiche di ognuno. Continua a leggere

Loading

Il luogo qualunque: non ci sfugge nulla

di Marco Guastavigna Questa volta presentiamo – e con grande orgoglio –  un video di vera e propria denuncia, frutto della nostra costante attenzione alla realtà quotidiana e alle sue dinamiche. Cinefuffa mette infatti il dito sulla piaga del dilagare delle iniziative sull’intelligenza artificiale, ma – soprattutto – testimonia la debolezza culturale dei dispositivi generativi mediante le associazioni visive scelte dall’applicativo utilizzato in rapporto alle indicazioni testuali fornite dall’essere umano e tradotte poi in audio e sottotitoli. https://youtu.be/bNpihHU93T8?si=D55a_rNaVDgS3eTo]]>

Loading

Il Censis indaga sui compiti a casa

Composizione geometrica di Gabriella Romano[/caption] di Maurizio Parodi Molto opportunamente, il CENSIS ha inviato ai dirigenti scolastici un questionario che ha lo scopo di acquisire elementi di valutazione sugli effetti dei “compiti a casa”. L’indagine muove da una drammatica constatazione: Le prove invalsi 2004 ribadiscono il quadro di una scuola delle disuguaglianze (territoriali, per genere, ecc.)”, evidenziando come i compiti a casa possano esserne una concausa: “i compiti a casa possono essere particolarmente gravosi per gli studenti svantaggiati. Potrebbero non avere un posto tranquillo dove studiare a casa o tanto tempo per fare i compiti a causa delle responsabilità familiari e lavorative; i loro genitori potrebbero non essere in grado di guidare, motivare e sostenere i propri figli mentre fanno i compiti a causa di obblighi lavorativi, mancanza di risorse e altri fattori, I compiti a casa potrebbero quindi avere la conseguenza involontaria di ampliare il divario prestazionale tra studenti provenienti da contesti socioeconomici diversi. Dalle indagini internazionali inoltre emerge che a un numero più elevato di ore dedicate allo studio a casa non è associato un rendimento migliore: non si fa riferimento in questo ai “troppi” compiti a casa, ma al fatto che gli studenti in difficoltà e che, magari, non sono aiutati dai genitori, impiegano un numero di ore eccessivo per fare i compiti loro assegnati. Fattore che può causare stress e frustrazione. Già la premessa risulta oltremodo significativa per più ragioni. Primo spunto Si ipotizza che i compiti a casa siano particolarmente gravosi per gli “studenti svantaggiati” e che possano “ampliare il divario prestazionale tra studenti provenienti da contesti socioeconomici diversi”. Continua a leggere

Loading

La formula magica 4+2 per l'istruzione tecnica e professionale

di Raimondo Giunta A partire da quest’anno scolastico avrà inizio la sperimentazione dei corsi di studio quadriennali dell’Istruzione secondaria tecnica e professionale, che dovrebbero assicurare agli studenti il raggiungimento degli obiettivi specifici di apprendimento e delle competenze già previsti per i normali corsi quinquennali, garantendo il conseguimento in anticipo del diploma di istruzione secondaria di secondo grado all’esito dell’Esame di Stato. Sono 176 gli istituti che ospiteranno questi corsi e 95 sono collocati nel Sud. Nei 4 anni di studio avranno grande rilievo le attività di alternanza scuola lavoro, il potenziamento delle discipline STEM, il processo di internazionalizzazione, la didattica laboratoriale e l’adozione di metodologie innovative. È previsto il coinvolgimento di docenti aziendali, che avranno il compito di adeguare la formazione degli studenti ai bisogni del territorio e alle innovazioni. E’ tratto caratteristico e identitario dei corsi 4+2 la scelta dell’integrazione con il mondo del lavoro. Per dare inizio alla sperimentazione le scuole, infatti, hanno dovuto sottoscrivere almeno un accordo di partenariato con un’azienda del territorio, grazie al quale potrà essere sviluppata l’alternanza scuola-lavoro, ritornata alle 400 ore complessive per quattro anni di corso. La collaborazione delle aziende potrà, inoltre, consentire lo sviluppo di corsi specifici rispondenti alle singole esigenze territoriali, ricorrendo al potenziamento di una o più materie di indirizzo. Continua a leggere

Loading

Il luogo qualunque: divieto di smartphone

di Marco Guastavigna Un’altra occasione di discussione persa? È nata prima la sfera pubblica o è nata prima la fuffa retorica? Non sappiamo rispondere con certezza alla domanda, ma siamo sicuri che non immaginavamo un esordio così pressante. Le esternazioni di alcuni addetti ai lavori e le sottoscrizioni di alcuni addetti alla spettacolarizzazione polarizzata a proposito di età minima per l’accesso a smartphone e social ci costringono infatti a una terza puntata de “il luogo qualunque”. Questa volta raccogliamo in un unico filmato 4 punti di vista e forniamo agli utenti del lavoro non solo il prodotto visivo realizzato dall’AI (una combinazione tra dispositivi diversi, Video GPT by Veed), ma anche le imbeccate di orientamento dell’accrocco. Il risultato artificiale è – come prevedevamo – la fiera delle banalità e delle argomentazioni scontate, specchio perfettamente riflettente la qualità del dibattito nella quotidianità organica. ]]>

Loading

Il luogo qualunque: personalizzare la didattica

impegni del superiore ministero sulla personalizzazione della didattica mediante Artificial Intelligence, non abbiamo avuto esitazioni. Siamo andati alle fonti, gli accrocchi del supremo sapere. Ed ecco addirittura due prodotti di cui siamo orgogliosi:

  • Uno spot, come è nel nostro DNA;
https://youtu.be/qn85NwCrdk0?si=GcRa15fj6KFHof-I
  • Un documentario, da cui non potevamo davvero esimerci, vista l’importanza dell’argomento, che ha la caratteristica – tra varie altre – di essere linguisticamente stocastico, a testimoniare l’universalità dei principi su cui è costruito.
https://youtu.be/oJR-zGMW9NM?si=Y5rYSp-9ujnJw1m5 In entrambi i casi l’audio è il frutto della stesura di un testo da parte di un dispositivo di IA e della sua conversione automatizzata. Precisiamo anche che non vi è alcuna volontà polemica nell’aver scelto un formato più adatto alla visione rapida su smartphone; è piuttosto un nostro vezzo giovanilistico.

CLICCA QUI PER VEDERE TUTTE LE ALTRE PUNTATE DELLA RUBRICA 

]]>

Loading