Nella scuola primaria si passa dal voto ai giudizi. Anche se si tratta di un cambiamento del tutto in linea con la ricerca educativa e valutativa più avanzata – o forse proprio per questo motivo – l’accoglienza da parte dell’opinione pubblica è stata finora caratterizzata da una certa dose di circospezione e sospetto. Come ho già rilevato, sul Corriere della Sera Galli della Loggia ha attaccato frontalmente i giudizi, definendoli poco chiari e buonisti. Benché le lapidarie opinioni dell’editorialista siano, come vedremo, del tutto infondate dal punto di vista scientifico ed educativo, ritengo utile partire da esse per ragionare sulle motivazioni profonde di questo passaggio. Le posizioni di Galli della Loggia costituiscono infatti un’efficace sintesi dei luoghi comuni che egemonizzano il dibattito su insegnamento e valutazione destinato al grande pubblico e restituiscono una preziosa testimonianza degli ostacoli che anche i cambiamenti educativi più sensati incontrano sul piano comunicativo.
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Galli della Loggia, ovvero la nostalgia del voto numerico
L’esimio professore dal nome ricorrente, quando si tratta di entrare a gamba tesa sui provvedimenti del Ministero dell’Istruzione, che non sono per lui abbastanza “gentiliani”, ci è ricascato….
Se ne è uscito il 20 febbraio 2021, sul Corriere della sera”, con una specie di “invettiva ad orologeria” (chi c’è dietro, forse il Gruppo di Firenze?) che infarcita di parole sprezzanti, come si addice alla sua spocchia, ha attaccato il Ministero per la recente ordinanza e le allegate Linee guida, che hanno abolito i voti numerici alla scuola primaria.
Se la prende all’inizio perfino con il termine “primaria” (che ha soppiantato elementare) tanto che subito sembra un attacco all’uso della lingua da parte dei ministeriali.
Non è però questa l’intenzione del noto professore emerito di storia contemporanea, senz’altro molto nostalgico della cosiddetta scuola elitaria che scremava le eccellenze (il merito dice lui), perché l’obiettivo vero è quello di rivolgersi al nuovo Ministro, invitandolo a ragionare con i piedi per terra (???) cominciando con il dichiararsi sconsolato perché già a partire dal 1977 (però la storia della scuola allora la conosce!!!) sono stati aboliti i voti sostituiti dai giudizi.
VALUTAZIONE FORMATIVA AL VIA. I NOSTRI VIDEO
Nell’intento di offrire un piccolo contributo agli insegnanti che si apprestano ad applicare le nuove disposizioni in materia di valutazione nella scuola primaria raccogliamo qui i riferimenti ai nostri video sull’argomento e la documentazione ufficiale
Dal voto al giudizio descrittivo. Opportunità e rischi
Conversazione con Cristiano Corsini
Aldo Visalberghi, un pedagogista deweyano (E. Bottero intervista Cristiano Corsini)
nota: Visalberghi fu uno dei primi pedagogisti italiani ad occuparsi di valutazione
Valutazione autentica e compiti di prestazione (a cura di Riccarda Viglino)
Dall’osservazione alla valutazione (a cura di Sonia Sorgato)
Si possono trasformare i voti in giudizi? (a cura di Enrico Bottero)
Valutazione autentica e compiti di prestazione (a cura di Riccarda Viglino)
Valutazione scuola primaria. Cosa devono sapere i genitori (a cura di Reginaldo Palermo)
Dagli obiettivi di apprendimento ai giudizi descrittivi (a cura di Enrico Bottero)
Riccarda Viglino parla di valutazione formativa e rubriche valutative
Andrea Canevaro parla di autovalutazione
Enrico Bottero parla dell’Ordinanza e delle Linee Guida
Niente voti neanche nella pratica quotidiana, intervista a Enrico Bottero
Pratiche didattiche di valutazione formativa, di Enrico Bottero
Valutazione nella scuola primaria, intervista ad Anna D’Auria (segretaria nazione MCE)
Insegnamento e valutazione formativa, conversazione con Enrico Bottero e Raffaele Iosa
DOCUMENTAZIONE
Circolare Ministeriale
Ordinanza Ministeriale
Linee Guida del Ministero
Dai voti al giudizio, per una valutazione davvero formativa
La sostituzione dei voti con l’espressione del livello di raggiungimento degli obiettivi didattici individuati come essenziali è stata accolta con favore dalla scuola primaria nella quale numerosi docenti e numerosi dirigenti, da tempo, chiedevano un passo indietro rispetto al decreto legge 137/2008, convertito nella legge 169/2009, che aveva reintrodotto la valutazione numerica decimale.
L’utilizzo dei voti richiede una sintesi, che impoverisce la valutazione orientata al miglioramento, nella quale si utilizzino strumenti di osservazione e di misurazione non solo dei prodotti, ma anche dei processi di apprendimento e che attribuisca un ruolo centrale all’alunno e allo sviluppo delle sue capacità auto-valutative.
La normativa alla quale le scuole primarie devono fare riferimento è costituita dal combinato disposto del D lgs 62/2017, della legge n. 41, 6 giugno 2020, conversione del decreto legge n. 20, 8 aprile 2020 e dell’Ordinanza Ministeriale n. 172 del 4 dicembre 2021 con allegate Linee Guida, che hanno fornito indicazioni operative alle scuole.
Ritorno al futuro: la valutazione nella scuola primaria, sospesa tra voti e giudizi
L’insegnante più accanita era irremovibile – reminescenze di Barbiana, lontane nel tempo eppur assai attuali – e protestava: “Se un compito è da quattro io gli do quattro!”; ma non capiva, poveretta, che proprio di questo era accusata, ché non c’è nulla che sia ingiusto quanto far parti eguali tra diseguali.
Don Lorenzo le aveva intuite a fondo tutte le contraddizioni di una scuola slegata dalla vita reale, frutto acerbo di programmi nozionistici o concettosi, lungi dall’esser funzionali alla cittadinanza attiva e in aperta antitesi con la realizzazione di quell’uguaglianza sostanziale auspicata dal terzo articolo del dettato costituzionale.
La scuola di Barbiana aveva poi denunciato, tra le tante incoerenze, l’aspetto discriminatorio del voto numerico, considerato uno strumento di lavoro non adeguato a una valutazione efficace e inadatto al miglioramento, volto unicamente a monopolizzare la sfera emotiva del discente, prigioniero di una prestazione da ottenere e da dimostrare.
I NOSTRI VIDEO SULLA VALUTAZIONE
Nell’intento di offrire un piccolo contributo agli insegnanti che si apprestano ad applicare le nuove disposizioni in materia di valutazione nella scuola primaria raccogliamo qui i riferimenti ai nostri video sull’argomento e la documentazione ufficiale
Andrea Canevaro parla di autovalutazione
Enrico Bottero parla dell’Ordinanza e delle Linee Guida
Niente voti neanche nella pratica quotidiana, intervista a Enrico Bottero
Pratiche didattiche di valutazione formativa, di Enrico Bottero
Valutazione nella scuola primaria, intervista ad Anna D’Auria (segretaria nazione MCE)
Insegnamento e valutazione formativa, conversazione con Enrico Bottero e Raffaele Iosa
DOCUMENTAZIONE
Circolare Ministeriale
Ordinanza Ministeriale
Linee Guida del Ministero
Il voto è morto, viva il voto?
Non mi piace, di solito, iscrivermi al club dei disfattisti, tra i fautori del “benaltrismo”: il “ben altro”, per definizione, è inesauribile…
Detto questo, non mi sento neanche di entrare a far parte del coro di coloro che stanno prodigandosi in commenti a tutto tondo positivi verso le disposizioni ministeriali che regolamentano la fase attuativa del superamento della valutazione decimale nella Scuola primaria.
Leggendo l’O.M. 172 del 4/12/2020 con le allegate Linee guida che ne fanno parte integrante, parecchi sono i dubbi che mi sorgono.
Non voglio affliggere chi mi legge con una troppo lunga disamina (inadatta, a parer mio, al mezzo…). Mi limiterò a poche, sintetiche osservazioni, rinviando ad altra sede e occasione una più articolata riflessione.