Didattica a distanza: luci e ombre

io_noiL’avvio delle attività di “didattica a distanza” sta aprendo un viavce dibattito in rete. Molti osservano che non tutti gli insegnanti sono adeguatamente preparati o che non tutte le famiglie sono attrezzate. Abbiamo raccolto un po’ di pareri su questo tema.     Raffaele Iosa A me pare che la vera notizia (non scontata) è un’altra: c’è un 0 grande moto professionale della grandissima parte degli insegnanti che sentono (pensa un po’) l’assenza dei loro ragazzi in un’epoca molto difficile. Insomma una categoria considerata rancorosa e lavativa si impegna oggi con un’empatia forse inattesa. Io parlerei oggi non tanto di didattica a distanza ma di didattica di colleganza, nei limiti di come è possibile nella testa di ognuno. Questa è la novità da comprendere se è solo emotiva o strutturale, e cioè la scoperta che la gran parte degli insegnanti curano (i care) i loro ragazzi e ne sentono l’assenza. Insomma un variegato moto pedagogico che pur con tutti i limiti e le differenze segnala passione e amore. Continua a leggere

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Questioni di cheating: il copiato e i compagni

bambini_maestradi Alessandra Fantauzzi Il presidente uscì sulla porta con il foglio dell’ appello e cominciò a sgranare il rosario dei cognomi e nomi. Nel primo mattino di quel diciotto giugno, il profumo ostinato dei lillà , maledettamente in ritardo nella fioritura del giardino della casa di fronte sembrava fatto apposta per opprimerci. Il fiato era corto. I nostri “presente” venivano sillabati, singhiozzati,sghignazzati, urlati, sibililati, sussurrati seguendo le partiture della nostra attesa. La versione di latino, seconda prova di quell’ esame di maturità, se ne stava piegata in una busta gialla, nel buio di chissà quale segreto cassetto: poche righe d’ inchiostro nero sulla carta bianca ,  nove o dieci solchi dai quali sarebbero germogliati i tralci che avremmo dovuto piegare alle nostre significazioni. Eravamo ben consapevoli che non sempre le nostre operazioni di piegatura rispondevano al rigore filologico ed ermeneutico del testo e questa era la nostra angoscia di “agrimensori” della lingua di Plutarco e Virgilio. – Fantauzzi Alessandra – chiamò la voce del presidente di commissione, biascicai il mio   “presente” e imboccai l’androne delle scale. Nell’ Aula Magna il giovane sole estivo si rovesciava dai lucernari sui banchi disposti l’ uno dietro l’ altro. Faceva già un caldo bestiale. Trovai posto in terz’ ultima fila, tirai fuori le penne e il mio stropicciato “Castiglioni Mariotti”. La Commissione entrò cercando di darsi l’aria solenne che l’ esame di Stato richiedeva, nonostante l’ effetto serra di quell’ aula esposta ad est. Il presidente chiamò i tre in prima fila e la busta fu aperta :“Scripseram tibi verendum esse, ne ex tacitis suffragiis vitium aliquod exsisteret”, Plinio il Giovane esaminava gli inconvenienti della votazione segreta. Continua a leggere

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Le FAQ sulla privacy

matitaÈ possibile accedere ai propri dati personali detenuti dagli istituti scolastici? In caso di delega per prelevare il proprio figlio a scuola, è necessario fornire copia della carta d’identità del delegante e del delegato? Gli esiti degli scrutini o degli esami di Stato sono pubblici? Chi può trattare i dati degli allievi disabili o con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA)? Violano la privacy le riprese video e le fotografie raccolte dai genitori durante le recite, le gite e i saggi scolastici? Gli allievi con DSA possono utilizzare liberamente strumenti didattici che consentano loro anche di registrare (c.d. “strumenti compensativi e aumentativi”)? Si possono installare telecamere all’interno degli istituti scolastici? A queste e ad altre domande risponde il Garante per la Privacy in una serie di FAQ che riproponiamo del documento allegato]]>

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