Gianni Rodari: un classico modernissimo

rodariIl 2020 sarà l’anno rodariano e già da settembre molte scuole, soprattutto del primo ciclo, inizieranno a lavorare per preparare le celebrazioni di quello che è ormai riconosciuto come il più importante scrittore italiano per l’infanzia del 900.
Reginaldo Palermo ne parla con Pino Boero, docente di letteratura dell’infanzia presso l’università di Genova e profondo conoscitore dell’opera e del pensiero di Gianni Rodari.
Clicca qui per leggere l’intervista pubblicata sul portale di Tecnica della Scuola 

Meno bistecche, più bambini

bimbo_leggedi Raffaele Iosa

I principi inglesi Harry di Windsor e Meghan hanno deciso di avere solo 2 figli per ridurre i cambiamenti climatici. A quanto pare anche i reali sono suggestionati da teorie pseudo scientifiche anglosassoni per cui più bambini nascono più aumenta il CO2 che riscalda la terra. E con loro c’è anche l’ex ministro Labour (!!!) della sanità. D’altra parte già Jonathan Swift, l’autore dei Viaggi di Gulliver,  nel ‘700 propose di mangiare i bambini per contrastare la carestia delle isole britanniche.  Merita riflettere sulla pazzia “scientifica” di alcune teorie. Leggi tutto “Meno bistecche, più bambini”

Analfabetismo, De Mauro, prove Invalsi: salviamo l’italiano?

libreriadi Giancarlo Cavinato (MCE)

Nel corso di questa estate la scuola italiana è stata accusata di gravi manchevolezze e, assieme a lei, sono state attaccate la pedagogia, l’educazione linguistica democratica  (di cui probabilmente non si è letta l’opera di Tullio De Mauro).
I rimedi proposti sono di ‘grande’ novità: il ripristino della predella che automaticamente ‘fa’ il vero insegnante; la lezione cattedratica; una scuola più selettiva; la fine dell’utopia del 900 (tutta la lingua-e la cultura- a tutti).
Dopo la pubblicazione degli esiti delle prove Invalsi sulla stampa si sono succeduti interventi pro e contro che abbiamo ritenuto utile sintetizzare.
Come MCE siamo intervenuti presso associazioni ed esperti facendo presente il nostro disaccordo e ribadendo la fiducia nella pedagogia attiva e nell’educazione linguistica democratica.
Abbiamo anche cercato di inviare lettere alla stampa ma senza esito.

In allegato una interessante raccolta di articoli e riflessioni sul tema