di Aristarco Ammazzacaffè
Mentre aspettiamo frementi i risultati sugli Stati addirittura Generali dell’addirittura Presidente Giuseppe Conte (siamo un paese che ama le esagerazioni), ci tocca anche preoccuparci della nostra Ministra che – come lei stessa ha dichiarato (diretta su Skuola.net, scorsa settimana) – per star dietro a tutti i suoi impegni, lavora giorno e notte per riportare gli studenti a scuola.
E questo, volendo, allarma. Perché se non dorme, né notte né giorno, uno si chiede: come fa? E soprattutto: cosa fa? Tanto che poi, chi si è fatto la domanda, fa due più due e capisce: scuole chiuse, anche quando tutto riapriva; apologia della DaD quando ormai non se ne poteva più, le uscite apodittiche sulla valutazione negli scrutini finali dove il quattro è quattro e l’otto, otto (e non ci sono santi, sia ben chiaro; vietato categoricamente ogni inversione!); e ancora: tempi e prove dei concorsi che aspettano ancora decisioni definitive, linee guida per la riapertura delle scuole che evocano addirittura antichi miti come l’araba fenice.
Tutti segnali – a raffica – che la Ministra comunque c’è e che gli studenti – a cui lei pensa sempre e ovunque e che comunque non sono imbuti da riempire, (ma almeno, si arguisce, barrique: a dir poco); gli studenti, dicevo, le sono vicini e le scrivono in tantissimi – tanti quanti – per esprimerle gratitudine (per dire!), ma anche per sostenerla nel suo lavoro e darle consigli che lei puntualmente annota sul suo diario che le invierà a breve il Gruppo Ufficiale ‘Bimbi di Azzolina’ (“non ci crederete, ma è vero ….”, Adriano Celentano 1968?).
Continua a leggere