Coronavirus, quando la paura fa aumentare l’audience

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matitadi Gianfranco Scialpi

Coronavirus, la paura è il miglior alleato dei massmedia. Fa aumentare l’audience. Il rimedio è semplice: spegnere la televisione!

Coronavirus, La paura ottimo alleato per alzare l’audience

Coronavirus, eccessivo allarmismo o giusta attenzione verso un problema? Personalmente sono convinto che la televisione, la stampa stiano esagerando. Sicuramente la paura è un ottimo volano per aumentare l’audience. Occorre tener presente questo meccanismo per comprendere l’inflazione informativa sul Coronavirus. Esistono, quindi delle precise responsabilità dei massmedia sulla psicosi che sta portando ad esempio molti genitori romani a tenere i propri figli a casa, nonostante che la Capitale al momento non sia stata coinvolta direttamente nel contagio. Sull’efficacia della paura ad alzare l’audience, porto l’esempio di M. Salvini. Molta della sua fortuna politica la deve alla perdurante attenzione verso il migrante, presentato sempre come soggetto pericoloso. Utile comunque sarebbe il possesso di dati riguardanti la trattazione del Coronavirus nei massmedia di altri paesi europei. In questo modo potremo comprendere se la paura è solo italiana o più probabilmente diffusa in una società globale del rischio. (U. Beck)

Il post di Anna Oliviero Ferraris è illuminante

Scrive Anna Oliviero Ferraris sulla sua pagina Facebook: “Io avverto nei media una sorta di isterismo. Dovrebbero essere più responsabili perché così non solo si allarmano i cittadini, ma si danneggia anche la nostra economia. L’80% di coloro che contraggono questa influenza sono colpiti in forma leggera, il 20% è colpito in forma più grave, ma ci sono gli strumenti per curarli come dimostrato dai due cittadini cinesi entrati allo Spallanzani in condizioni molto critiche e ora guariti. Le persone decedute (purtroppo, come per altre influenze) avevano anche altre patologie.”

Esiste un rimedio, molto semplice e non costoso
La paura non ci esime dal morire, sicuramente però ci fa vivere male. A questo circo mediatico impazzito che ci impedisce di vivere in modo autentico la nostra esistenza finita (M. Heidegger), c’ è un rimedio: spegnere la televisione o sintonizzarci su un buon film oppure più semplicemente vivere! Come cantava nel lontano 1982 C. Baglioni  “La vita è adesso”, consapevoli però che, come ogni libro, ha una conclusione, mancando la quale l’esistenza perde significato. Occorre ripensarci come esseri-finiti incapaci di uscire dalla nostra dimensione di enti per identificarci con l’Essere (M. Heidegger).
Solo questa consapevolezza ci permette di evitare ogni trucco o rimozione che ci fa perdere il contatto con il “senso della terra” (F. Nietzsche). L’isterismo di questi giorni è il segnale di un disagio della nostra civiltà che ha nascosto sorella morte!