di Marco Guastavigna
Il notissimo ChatGPT rischia di fagocitare l’intero immaginario a proposito della cosiddetta intelligenza artificiale. E quindi mi sembra utile presentare un altro esempio.
ChatPDF scansiona (legge per chi ha bisogno di metafore antropomorfe) a una velocità impressionante un nostro documento in formato PDF, ne fornisce una sintesi, in termini sia di tema sia di scopo, e propone tre domande fondamentali a proposito del testo, a cui gli si può chiedere di rispondere, per poi – o subito – formulare quesiti propri, anche in sessioni diverse. Vi sono una versione free (con limiti quantitativi, ma non qualitativi) e una versione premium, a pagamento. A proposito, anche ChatGPT prevede altrettanto!
Insomma, siamo di fronte a un altro dispositivo di assistenza ad attività cognitive, appartenente a un insieme oligopolistico, fondato – direttamente come ChatGPT o Google Bard, o indirettamente tramite il mercato delle Application Programming Interfaces – su capacità di calcolo e disponibilità di BigCorpora inarrivabili per altri soggetti digitali.
Destinatari credibili sono coloro che sono in grado di valutare l’efficacia dei prodotti. Per esempio, i ghostwriter e i copywriter, che scrivono professionalmente per conto terzi e, in presenza di molti clienti, possono realizzare i propri prodotti direttamente, ma anche ricorrere – appunto – a un assistente. Ci sono molti altri casi di lavoratori dipendenti o indipendenti per cui la scrittura non è un’attività intellettuale, ma una prestazione cognitiva, che magari li mette sotto pressione.
Lo stesso vale per i dispositivi che elaborano immagini sulla base di dataset, pattern e prompt degli utenti. Indicazioni che devono essere il più precise possibile, capaci di suggerire in modo analitico la prestazione richiesta all’assistente.
Come già detto, la collaborazione con l’assistente digitale ad attività cognitive prevede che a (saper) giudicare gli esiti sia l’essere umano. E quindi non gli studenti, che sono in formazione, compiono attività propedeutiche e così via. Le preoccupazioni di chi pensa a sabba di diabolici copia-e-incolla sono pertanto grottesche: testimoniano semmai una scarsa considerazione di sé da parte di insegnanti che non si riconoscono la capacità di individuare eventuali plagi, tra l’altro proprio nei campi di conoscenza in cui sono competenti. Per non parlare degli errori inesorabilmente compiuti da mega-macchine a impianto predittivo probabilistico, che procedono utilizzando in modo ricorsivo regolarità statistiche, riproducendole.
Torniamo ora a ChatPDF, che chiunque può provare nella versione free in pochi minuti, anche senza doversi accreditare.
Una volta inserito il nostro documento, siamo di fronte ad almeno due possibilità. La prima è che ne conosciamo in modo molto preciso i contenuti, la seconda che questi ci siano poco noti o totalmente sconosciuti.
È evidente che si tratta di situazioni molto diverse: se siamo al corrente delle tematiche trattati e dei modi con cui ciò avviene, valutare l’efficacia delle operazioni di sintesi e presentazione sarà, non dico semplice e immediato, ma certamente più lineare e rapido, così come sarà più facile innescare il dialogo con l’assistente. Diversamente, sarà necessario ragionare in termini di credibilità, attendibilità, coerenza logica, congruenza, coesione delle risposte del dispositivo e il dialogo avrà quindi anche un compito di continua verifica.
Un modo utile per esplorare in modo significativo il meccanismo può pertanto essere quello di sottoporgli qualcosa di cui si è autori in prima persona e che pertanto si possiede pienamente e da ogni punto di vista.