di Rodolfo Marchisio
Concordo con Tosolini che parlare tutti i momenti di ciò che dice (e poi però intanto fa, magari) Valditara sia da un lato noioso.
Dall’altro anche cadere nella trappola della “strategia della distrazione” di cui il ministro del MIM e della provocazione è maestro, al fine di depotenziare l’impatto delle sue pesanti e significative contro-riforme di impronta chiaramente ideologica, dopo che ci siamo sfiancati a discutere inseguendo tutte le sue provocazioni sarebbe sbagliato.
Però credo che la strategia del Min. Istruzione Merito Propaganda sia ormai evidente e consolidata, come evidente è dove vuole andare a parare (dalle LG 2024 di Ed Civica – meglio alla cittadinanza – non più consapevole) alle modifiche di indicazioni/programmi di cui parla ai giornali.
È evidente che sta:
- Semplificando il complesso
- dando punti di riferimento (occidente/occidenti?) che non hanno fondamento e rispondenza nella realtà. Quale Italia (“tanto di più i nostri bambini non capiscono”)? Quella percorsa da centinaia di popoli stranieri della cui influenza e del cui contributo noi siamo il prodotto (anche genetico, oltre che culturale?). L’Italia e l’Occidente del ministro non esistono sono un prodotto della mescolanza e comunque oggi non contano proprio più di tanto, vaso di coccio nel mondo. E per alcuni secoli hanno contato poco da soli.
- In una operazione che mentre critica le “ideologie” è in realtà tutta ideologico-politica.
Negare la realtà
Vogliamo negare la globalizzazione, la sua componente attuale di oligopoli tecnologici e tecnocratici dove capitalismo, politica e tecnologia si mescolano strettamente, dove si torna alla vittoria del più forte aldilà delle regole internazionali, degli accordi, dei diritti? Della democrazia? “Trump è come Putin” A. Friedman.
Oppure pensiamo che gli avvenimenti del mondo a livello politico, dei diritti e della democrazia, a livello economico, sociale, umanitario, climatico, culturale siano strettamente e inevitabilmente legati? Che lo sviluppo economico così esaltato dal Ministro (“Il lavoro è bello”) non abbia le conseguenze sul clima e sul vissuto di noi tutti che stiamo sperimentando?
I negazionisti lo sostengono e poiché “hanno vinto le elezioni in USA” (il popolo si è espresso, anche se solo 1 su 4 in Italia – in USA meno ancora – ha deciso tutto e il sistema USA esclude chi perde che non è più rappresentato) adesso sono al governo e lo impongono come investitura popolare.
Il nostro governo ha, in qualche modo più soft, anticipato e sta ora seguendo questa impostazione che è ideologica e politica e questa investitura “popolare” per smantellare la democrazia (oltre che la scuola). Senza fare riforme perché non ce n’è bisogno. Il governo italiano non preme più sulle riforme costituzionali, perché come abbiamo scritto di fatto il potere esecutivo (dopo il traballante mandato popolare) si è mangiato il Parlamento e sta conducendo una battaglia contro quello giudiziario. L’opposizione ha diritto di tribuna e i veri interlocutori sono il Presidente e quel pezzo di Corte Costituzionale che resta.
“La mia ignoranza vale come la tua competenza” (Asimov, Nichols)
Privilegiando i contenuti sulle competenze soprattutto quelle critiche (nelle LG 2024 Ed Civica la confusione nella seconda parte tra competenze e contenuti è grande).[1]
Perseguendo in modo continuo una linea ideologica e politica di restaurazione del passato.
Polemizzando continuamente contro la ricerca scientifica, pedagogica e le esperienze scolastiche significative fatte nei decenni scorsi: a partire oggi dalla storia, ma già prima con le linee guida EC 24. Ma le discipline scolastiche non sono collegate e fondate sulla ricerca scientifica di quel campo di indagine e suffragate da dati, documenti significativi, studi autorevoli e controllati o confutati nel tempo?
Gli scienziati USA e le loro istituzioni si stanno proteggendo dallo smantellamento dei loro istituti e delle loro ricerche da parte dei politici negazionisti. Wired. Mentre per proteggere Fauci, colpevole di avere studiato il Covid 19 e dato suggerimenti poi non seguiti, Biden gli aveva già concesso una grazia preventiva.[2]
Un obiettivo del riduzionismo del nostro Ministro della cultura popolare e dei suoi complici è proprio di ridurre ad una manciata di contenuti ciò che si insegna per evitare che con la “cassetta degli attrezzi” gli allievi si formino una consapevolezza critica se no salta tutto.
Passando dal cavallo di Troia delle case editrici che dovranno rieditare i libri cui molti docenti si aggrappano; verso una impostazione “nozionistica” (no, non è più una parolaccia, è una realtà ed una delle opzioni del passato della scuola che ritorna). Con protervia.
“Chi ha seguito la deriva pedagogistica imposta all’insegnamento scolastico dagli “esperti” di didattica della storia conosce l’idea balzana recepita in passato dalle indicazioni ministeriali, secondo la quale il docente dovrebbe insegnare a bambini e ragazzi a maneggiare la cassetta degli attrezzi dello storico e non già trasmettere nozioni (cosa che viene bollata come “didattica trasmissiva”). Ebbene i nuovi programmi sono partiti proprio dal rifiuto di una prospettiva del genere, nella convinzione che bisognasse tornare a insegnare storia, dunque fatti, date, personaggi”. Giovanni Belardelli, membro del gruppo di storia della commissione Valditara. [NdA I grassetti sono miei].
Occorre dire che, seguendo la scuola dal 1969 come docente o ex, non ho mai visto una riforma o controriforma (Moratti/Bertagna e Gelmini/Tremonti comprese) essere accolta e pienamente realizzata. La scuola è una grande “palude” in cui tutte le riforme si sono più o meno impantanate. Per opposizione dei docenti critici, per pigrizia dei docenti passivi, per problemi strutturali e di carenza di risorse, di tempo e di organico. Salvo patire i tagli di organico e risorse e l’accumulo di problemi da risolvere.
Credo però che
- nel contesto italiano e internazionale di retrotopia [3] (Bauman citato anche da Tosolini) dei governi e degli individui, sempre meno cittadini, presi dall’egocentrismo di cui parla Zagrebelky, reciprocamente funzionali uno all’altro
- non siamo più solo, come da lui intuito, in una modernità liquida priva di valori solidi, che vive e si identifica attraverso l’odio e la persecuzione del diverso, ma in una nuova fase. L’odio ha vinto le elezioni e sta imponendo una nuova ideologia del più forte. Con buona pace della democrazia, dei diritti, delle regole, delle conquiste di questi decenni, nella società e nella scuola.
Per questo riterrei utili, in dialogo con tutti ed a sostegno di iniziative importanti, riflessioni che costruiscano non solo consapevolezza ed opposizione, nella scuola e nella società, a questa deriva, ma un insieme di idee che, prendendo atto del presente oscuro, abbia lo scopo di arrivare ad una utopia (nel senso che dà Bauman a questa parola di guardare avanti e fare un progetto sul futuro).
Rivisiterei anche i 3 filoni della Ed Civica post linee guida, alla luce della evoluzione (involuzione) del momento che viviamo e tenendo aperto il progetto della Costituzione, purtroppo “promessa mancata”. N. Bobbio
Per capire le conseguenze sulla didattica e sulla formazione dei cittadini della realtà che viviamo.
- Sulle Linee guida 2024 Ed. Civica vedi Marchisio e Tosolini
- Una delle ultime decisioni politiche di Joe Biden, presa poco prima di lasciare la Casa Bianca a Donald Trump, è stata di concedere una grazia preventiva a esponenti delle istituzioni come Anthony Fauci, il celebre immunologo di origini italiane che ha fatto parte della squadra governativa che si è occupata della pandemia da Covid-19. Il nuovo segretario di stato è un negazionista. ↑
- Retrotopia (scheda del libro)
Abbiamo invertito la rotta e navighiamo a ritroso. Il futuro è finito alla gogna e il passato è stato spostato tra i crediti, rivalutato, a torto o a ragione, come spazio in cui le speranze non sono ancora screditate. Sono gli anni della retrotopia. ↑