Patria e patriottismo nelle parole di Mattarella

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Stefaneldi Aluisi Tosolini

GO 2025: Verso un patriottismo transfrontaliero

A settembre 2024 avevo scritto per  Gessetti Colorati un ampio commento sulle Linee Guida sull’educazione Civica pubblicate proprio in quei giorni dal Ministero dell’istruzione. Chiudevo quel pezzo con una sarcastica sintesi calcistica: Patria – Pace 5 a 0.

Aggiungevo inoltre una riflessione sul fatto che patriottismo e Patria si devono intendere in modo decisamente diverso da come sono presentate dalle linee guida e ricordavo come il sacro dovere di difendere la Patria (art. 52 della Costituzione) non può certo essere letto in chiave solo militare. Al punto che la Corte Costituzionale, pronunciandosi sul Servizio Civile Nazionale, ha chiarito che tale scelta volontaria “costituisce adempimento del dovere costituzionale di solidarietà” (art. 2 Cost,) nonché del dovere di concorrere al progresso materiale e spirituale della società (art. 2 co. II) , ben potendo il dovere costituzionale di difesa della Patria adempiersi anche attraverso comportamenti di tipo volontario” (si vedano le sentenze n. 164 del 6 maggio 1985 e 228 del 6 aprile 2004).

Qualche giorno dopo, in un colloquio on line realizzato da Tecnica della scuola e guidato dal vice direttore Reginaldo Palermo, Franca Da Re sottolineava con forza come l’articolo della Costituzione successivo al 52 si presti benissimo ad essere letto come esempio di vero patriottismo: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività” (art. 53). Tutta un’altra musica rispetto a chi continua a sostenere che le tasse sarebbero un pizzo di stato.

Le parole del presidente della Repubblica

Il messaggio del Presidente della Repubblica Mattarella del 31 dicembre 2024 (qui il testo integrale) entra in modo deciso e preciso sulla questione chiarendo bene che cosa si debba intendere per patriottismo. Rileggiamo integralmente la parte del discorso su Patria e Patriottismo:

Nella quotidiana esperienza di tanti nostri concittadini si manifesta un sentimento vivo, sempre attuale, dell’idea di Patria.
Mi ha colpito, di recente, l’entusiasmo degli allievi della nostra Marina militare, su nave Trieste, all’avvio del loro servizio per l’Italia e per i suoi valori costituzionali. Come stanno facendo in questo momento tanti nostri militari in diversi teatri operativi. A essi rinnovo la riconoscenza della Repubblica.
Patriottismo è quello dei medici dei pronto soccorso, che svolgono il loro servizio in condizioni difficili e talvolta rischiose. Quello dei nostri insegnanti che si dedicano con passione alla formazione dei giovani. Di chi fa impresa con responsabilità sociale e attenzione alla sicurezza. Di chi lavora con professionalità e coscienza. Di chi studia e si prepara alle responsabilità che avrà presto. Di chi si impegna nel volontariato. Degli anziani che assicurano sostegno alle loro famiglie.
È patriottismo quello di chi, con origini in altri Paesi, ama l’Italia, ne fa propri i valori costituzionali e le leggi, ne vive appieno la quotidianità, e con il suo lavoro e con la sua sensibilità ne diventa parte e contribuisce ad arricchire la nostra comunità. È fondamentale creare percorsi di integrazione e di reciproca comprensione perché anche da questo dipende il futuro delle nostre società.

Ecco, patriottismo è sia l’entusiasmo degli allievi militari di Nave Trieste che il quotidiano (e spesso silente e misconosciuto) lavoro di: medici, insegnanti, imprenditori attenti alla responsabilità sociale e alla sicurezza, lavoratori, studenti, volontari, anziani. E per chiudere è Patriottismo anche quello di immigrati che amano l’Italia, ne vivono i valori costituzionali, operano per il benessere della nostra comunità. E con questo Mattarella pare far riferimento all’annosa (ed irrisolta) questione dello jus soli, scholae, culturae…

Pace – Patria: 8 – 3

E, stando alla sintesi calcistica usata nel mio commento di settembre, non si può non notare che Mattarella usa 8 volte la parola Pace e 3 la parola Patria (2 patriottismo e 1 patria) ristabilendo così quello che possiamo chiamare equilibrio costituzionale.
Su patria e patriottismo, del resto, credo giochi molto una visione “militaresca” e proprio per questo è fondamentale – a mio parere – il richiamo di Mattarella al significato civico del patriottismo come responsabile e solidale impegno nei confronti della comunità.
Storicamente il patriottismo come forma di nazionalismo si è visto all’opera, in Italia, in coincidenza con l’ “inutile strage” (definizione di Papa Benedetto XV) della prima guerra mondiale (1914-1918) e la retorica che ne seguì.

Retorica che si sgretola immediatamente nelle parole scolpite come pietre delle poesie di Ungaretti cui non a caso è dedicata una interessante mostra a Gorizia intitolata “Ungaretti poeta e soldato Il Carso e l’anima del mondo. Poesia pittura storia. La mostra ha un seguito anche a Monfalcone, città salita negli ultimi anni alle cronache soprattutto per essere il luogo con più alta percentuale di stranieri esistente in Italia (oltre il 30%). Cosa che ha fatto la “fortuna” della Lega e della sindaca neo eletta parlamentare europea, senza tuttavia che venisse riconosciuto il fatto che quella alta percentuale di stranieri è direttamente correlata ai cantieri navali (Fincantieri) che in realtà continuano a richiedere manodopera che in Italia non si trova.

Monfalcone come laboratorio interetnico, come scrive Dalla Zuanna ma anche Monfalcone dove il patriottismo è oggi impastato – per stare alle parole di Mattarella – con le vite dei bengalesi che qui abitano, producono ricchezza, si riconoscono nei valori costituzionali della nuova patria dove nascono e crescono i loro figli.
Ed è certo significativo che proprio in questi giorni a Nuova Gorica – Gorizia prendano avvio le centinaia di iniziative correlate alla celebrazione delle due città come capitale europea della cultura 2025.

GO 2025 è un esempio di come si possa costruire patriottismo “borderless” lavorando alla creazione di una nuova dimensione transfrontaliera capace di superare i confini mediante un processo di riconciliazione. Una sfida avvincente per due citta che dal 1947 al 2004 sono state divise da un muro e che oggi si intrecciano e si incontrano mostrando le potenzialità di una visione innovativa dell’essere comunità.

Un patriottismo transfrontaliero che suona come fecondo ossimoro e mi restituisce speranza mentre attraverso a piedi l’antico varco/valico della Casa Rossa dove oggi le ruspe stanno ultimando il cantiere di una enorme nuova piazza. Aprendo un varco al futuro.