Il dono della sintesi…
di Marco Guastavigna
Sono passati quasi 30 anni da quando mi beavo di aver individuato una corrispondenza tra funzioni di word processing e trasformazioni per la sintesi di un testo secondo il modello del linguista Van Dijk.
Bene, oggi ho scoperto per caso che – non so bene da quanto tempo – i computer Apple dispongono di un servizio di riassunto automatico, che ho prontamente utilizzato per sintetizzare un articolo di concetti contrastivi a cui tengo in modo particolare, perché celebra i 20 anni di attivismo di Framasoft.
Questo è il risultato: una riduzione brutale, appunti meccanici, con un approccio tutto interno al testo originale
“Soprattutto, convince la modalità. I contenuti sono raggiungibili da chiunque, senza profilazione e senza richiesta di pagamento alcuno. La politica è politica, in qualche modo attivismo (una volta si diceva militanza).
• molta dell’accademia vive di epistemarketing subordinato alle esigenze e agli interessi delle grandi corporation “digitali”, presentati come gli unici approcci possibili alla dimensione tecnologica;
• altre zone dell’accademia consolidano le proprie recinzioni a proposito di negoziazioni tra istituzioni e famiglia, aventi come obiettivo il fair use da parte degli adolescenti, ma non certo la denuncia etica e civile dell’intenzione strategica che connota i dispositivi digitali, in particolare gli smartphone, ovvero la cattura dell’attenzione di nuovo come estrazione di dati e di valore;
• i valvassori e i vassalli dei diversi feudi universitari e para-universitari diffondono il verbo pedago-algoritmico-conversazionale in mille rivoli mainstream (corsi di formazione costruiti in modo frettoloso sugli slogan coniati dal livello gerarchico superiore);
• non vi è istanza culturale e/o editoriale che non abbia prodotto un corso, un webinar, un libro, una rubrica, un fascicolo, un numero speciale della propria pubblicazione-pilota, una conferenza in presenza, un seminario a distanza in modalità mista,una raccolta di interviste, una diretta Facebook e così via, per cavalcare l’attualità e spremerne valore e visibilità, magari giocandosi anche la carta della reiterazione via Youtube et similia;
• e il caos, puntuale, genera mostri: nella fattispecie centinaia di pubblicazioni tra il divulgativo e il manipolatorio, tra il reflusso culturale e il ricamo intellettualoide: l’importante è partecipare alla sbornia di distruzione creativa.
A pochi – sempre meno – interessa capire e dichiarare non ciò che fa presenza, aderenza, allineamento, mercato per chi lo ammanisce agli altri modulato in diversi container della medesima logistica del dominio, ma ciò che possedere tutti insieme in modo mutualistico e diffuso come patrimonio di cittadinanza consapevole e critica.
Tra questi pochi, si colloca appunto Framasoft, a cui i 20 anni di attività nel campo dei dispositivi conviviali, aperti, cooperativi e anticapitalisti conferiscono credibilità e autorevolezza.”
Ho poi pensato di chiedere la medesima prestazione (“Riassumi”) a un po’ di accrocchi che riposano sull’intelligenza artificiale: TextMaster BX, la funzione riepilogo e l’assistente AI integrati in WordPress, il riassuntore di MagicSchool e quello di Shakespeare per Chrome.
Li presento qui di seguito, volutamente senza precisare le corrispondenze tra assistenti ed elaborazioni, perché questo articolo non è un consiglio per gli acquisti, ma un invito ad abbandonare l’inerzia e a riflettere. In tutti i casi, infatti, balza all’occhio – a fronte di grandi differenze quantitative – che le varie prestazioni erogate dalle diverse macchine linguistico-predittive hanno tutte come perno logico un approccio esterno e quindi una qualche rappresentazione complessiva del flusso e della struttura espositiva del testo.
Riassunto A: Il testo presenta FramamIA come un’iniziativa che mira a demistificare l’intelligenza artificiale (IA) attraverso un approccio conviviale e accessibile a tutti, senza profilazione o costi. Si sottolinea l’importanza di una responsabilità socio-culturale nell’autorialità, criticando la confusione tra diritti d’autore e la condivisione della conoscenza come bene comune. Viene evidenziato come l’accademia spesso si allinei agli interessi delle grandi corporation digitali, perdendo di vista una denuncia etica e civile riguardo all’estrazione di valore dai dispositivi digitali. Si critica la proliferazione di corsi e pubblicazioni che cavalcano l’onda dell’IA, generando confusione e una molteplicità di “esperti” improvvisati. In questo contesto, FramamIA si distingue per il suo impegno verso un patrimonio di cittadinanza consapevole e critica, sostenuto dai 20 anni di attività di Framasoft nel promuovere dispositivi aperti e cooperativi.
Riassunto B: FramamIA si propone di demistificare l’intelligenza artificiale attraverso un approccio aperto e conviviale, promuovendo l’accesso gratuito ai contenuti. L’iniziativa critica la commercializzazione della conoscenza e sottolinea l’importanza di una cittadinanza consapevole e critica, contrastando le logiche di profitto delle grandi aziende e le limitazioni accademiche.
Riassunto C: Capire l’IA per demistificarla: Un’Analisi di FramamIA
FramamIA si propone come un approccio conviviale e aperto all’intelligenza artificiale (IA), enfatizzando che l’IA è sia tecnica sia politica. L’iniziativa si distingue per la sua accessibilità, offrendo contenuti senza profilazione o costi, promuovendo un attivismo che contrasta con le attuali tendenze di privatizzazione e monopolizzazione della conoscenza. In un contesto dove la responsabilità socio-culturale dell’autorialità è spesso confusa con i diritti d’autore e il copyright, FramamIA sottolinea l’importanza della condivisione della conoscenza come bene comune e intergenerazionale. Tuttavia, l’accademia è spesso influenzata dalle esigenze delle grandi corporation digitali, che presentano i loro approcci come unici. Inoltre, alcune aree accademiche si concentrano su negoziazioni limitative riguardanti il fair use, senza affrontare le implicazioni etiche e civili dei dispositivi digitali, come gli smartphone, che mirano a catturare l’attenzione per l’estrazione di dati. Il panorama accademico è affollato da figure che si spacciano per esperti, generando confusione tra corsi, webinar e pubblicazioni che cavalcano l’attualità senza una reale profondità di contenuto.
Questo caos crea una miriade di pubblicazioni che oscillano tra il divulgativo e il manipolatorio, contribuendo a una cultura di distruzione creativa. In questo scenario, pochi si dedicano a comprendere e valorizzare la conoscenza come patrimonio condiviso. Tra questi, Framasoft si distingue per i suoi 20 anni di attività nel promuovere dispositivi conviviali, aperti e cooperativi, guadagnando credibilità e autorevolezza come esempio di un approccio critico e consapevole in un’epoca di crescente digitalizzazione.
Riassunto D: Le macchine predittive mancano di coscienza, e questo porta alla creazione di “mostri”: centinaia di pubblicazioni che oscillano tra divulgazione e manipolazione, tra cultura di massa e sensazionalismo. L’importante sembra essere partecipare alla “sbornia” della distruzione creativa, mentre pochi si interessano a comprendere e dichiarare ciò che può essere posseduto collettivamente come patrimonio di cittadinanza consapevole e critica. Tra questi pochi c’è Framasoft, che con 20 anni di esperienza in dispositivi conviviali, aperti, cooperativi e anticapitalisti, gode di credibilità e autorevolezza.
Riassunto E: Capire l’IA per demistificarla è il messaggio centrale di FramamIA, un approccio conviviale all’intelligenza artificiale. L’iniziativa si distingue per la sua accessibilità, senza profilo o costi, e si pone come un attivismo contro la confusione tra responsabilità socio-culturale e diritti di proprietà.
È ora compito di chi legge erogare una prestazione di altissimo profilo cognitivo, linguistico e professionale: leggere l’articolo originale, realizzarne un proprio riassunto da confrontare con quelli da me forniti. E magari immaginare situazioni in cui ciascuna sintesi può essere la più adatta. Sarebbe poi quasi sovrumano elaborare criteri di confronto tra le diverse prestazioni macchiniche, in modo da andare oltre la semplice impressione, conseguenza “forte” delle differenti dimensioni dei riassunti.