di Marco Guastavigna
Avuta notizia delle ultime esternazioni del ministro Valditara, mi accingevo a salire a mia volta sul pero dell’indignazione stupita e dello stupore indignato, luogo di elezione dell’intelligencija nostrana praticante il pensiero critico innocuo.
Ero quasi in cima, quando mi è venuta l’idea di fare una sperimentazione. Ho avviato un accrocco di intelligenza artificiale generativa text2video e gli ho chiesto: “Come usare l’intelligenza artificiale generativa a scuola?”, ottenendo il filmato che propongo di seguito:
Proprio così: la trama concettuale è identica a quella ministeriale!
Cerchiamo perciò di capire perché i nostri esponenti politici corrono il rischio di essere sostituiti da contenuti digitali realizzati in modo automatizzato e riprodotti in streaming.
La spiegazione è semplice: entrambi – soggetti istituzionali e dispositivi digitali – hanno fatto ricorso alla conoscenza “condivisa”, ovvero a quanto si accumula in rete come moda statistica, senso comune, nozioni ripetute e (a volte) trivializzate.
Va aggiunto che i “cobot” – robot collaborativi –, utilizzati in alcune aule scolastiche della Repubblica Popolare Cinese, sono citati come esempi virtuosi nelle pagine iniziali del volume “Pedagogia algoritmica”, primo avamposto accademico di occupazione dello spazio culturale relativo all’AI nell’istruzione mediante epistemarketing, ovvero traduzione in fondamenti professionali delle caratteristiche operative e cognitive dichiarate dai produttori dei congegni analizzati.
Ragion per cui restano aperti vari quesiti: gli assistenti annunciati da Valditara sono di questo tipo? Quanto costano? Chi ha deciso dove e come utilizzarli?
Le medesime domande andrebbero poi ripetute se ad affiancare gli insegnanti fossero invece i software che stanno animando il mercato della conoscenza e dell’istruzione: da una parte mentori e precettori attivabili online, dall’altra moduli operativi che supportano l’insegnante in varie attività di routine, dalla realizzazione di quiz, alla riscrittura calibrata di testi, al perfezionamento di slide, alla confezione di domande stimolo per la comprensione di filmati e così via.