Didattica cooperativa d’altri tempi, ovvero quando le maestre e i maestri lasciano un segno
Correva l’anno 2022 e in occasione dell’assegnazione di una benemerenza assegnata dal Comune di Treviso su sollecitazione della commissione PPOO, a Cinzia Mion, una ex-allieva di scuola elementare ha letto questa lettera che pubblichiamo perché è un inno alle tecniche Freinet e alla corrispondenza interscolastica.
Questa bella storia ha inizio nel 1964, in un paesino a metà strada tra Conegliano e Sacile, a Codognè. Io ero in prima elementare, la Maestra Cinzia ai suoi esordi nel mondo dell’insegnamento, in questo paesello di campagna, gente semplice e genuina, arriva Lei giovane maestra, bellissima donna, una classe di 15 alunni, con soli 4 maschietti scatenati.
Ricordiamo tutti noi con molto piacere le esperienze vissute in quegli anni, potrei parlarvene per ore:
-del terrario costruito in classe, con attenzione al mondo degli animali;
-l’anemometro in cortile, con riflessioni su aria pulita, venti, oggi lo chiameremo ambiente;
-la ricreazione con i giochi organizzati e definiti sport, componente fondamentale di una vita sana.
Giusto per essere certa che non vi sia sfuggito, stiamo parlando degli anni 60, la Maestra Cinzia è stata la mia insegnante dalla prima alla quarta elementare, gli argomenti su cui erano basate le nostre giornate, oggi sarebbero argomenti noti, in uso quotidiano, ma qui eravamo nel 1964, erano tempi non sospetti per questi temi, ma non per Lei.
Però non voglio parlarvi di questi argomenti, ho fatto solo un accenno, voglio invece raccontarvi di un’altra esperienza vissuta in quel periodo e per me esaltante, la corrispondenza con un’altra classe di coetanei. Tramite le conoscenze della Maestra, siamo stati in contatto con una classe di Aggius in provincia di Sassari, paesetto delizioso nelle colline sarde, qui insegnava il Maestro Andrea Suelzu, altro insegnante innovativo.
Abbiamo iniziato a scriverci, la scrittura delle letterine per i ns amici era un evento, ma l’arrivo del pacco con le loro letterine, lo era molto di più…
Poi sono venuti i pensierini per il Natale, noi avevamo il mega pacco che arrivava da Aggius e loro quello che arrivava da Codognè, momenti densi di gioia e di entusiasmo.
Ma ancora non è finita la storia, ci sono anche i nastri con la nostra voce registrata con i saluti reciproci, la stampa dei giornalini di classe, ed intanto scorrevano gli anni delle elementari con questa affettuosa vicinanza, senza mai incontrarci naturalmente.
Bello bellissimo, poi finisce la 4° elementare e la maestra Cinzia si occuperà di un’altra classe, in un altro paese, tutte queste belle cose non avranno seguito.
Ma l’entusiasmo seminato, ha continuato a germogliare, io personalmente ho continuato a scrivere alla mia compagna di penna, Giovanna, per anni.
Poi gli eventi della vita hanno messo in pausa questo ricordo.
Però il paesello sardo, il nome e cognome della mia amica, sono sempre rimasti archiviati da qualche parte nella mia memoria, finchè un giorno molti anni dopo, esattamente nel 2010, 45 anni dopo, decido di provare a ritrovarla, mi butto sul web e ci riesco pure!!
Entusiasta di averla trovata, e felice che anche Giovanna, ricordasse tutto, prenoto il primo volo, ed emozionata volo ad Aggius, per vivere questa avventura. La loro accoglienza è stata memorabile, paesetto piccolo dove tutti si conoscono, stavano attendendo il mio arrivo, visita guidata al Comune del Paese con il vice Sindaco, ed un sacco di altre bellissime emozioni…
Naturalmente erano giorni in cui la Maestra Cinzia era presente nei miei pensieri costantemente, ma dopo la 4° elementare non avevo più avuto contatti con Lei, piano piano, la mia idea prende forma, e con il supporto del web, di sabato sera, in questo paesino delle montagne sarde, mi accingo a cercarla, trovo tanto su di lei, ma non quello che serviva a me, il telefono naturalmente. Scoraggiata, ad un certo punto ricordo che lei a volte portava a scuola una bimbetta, sua figlia, della quale per qualche ragione io ricordavo nome e cognome, questa strada è stata più semplice, Tiziana mi ha ascoltato, si è fidata, ha capito che non ero una truffatrice ma una sognatrice, mi ha dato il telefono desiderato, che io ho prontamente usato.
Non senza preoccupazione, visti gli anni trascorsi, contatto la Maestra Cinzia, era sabato sera, sono entrata in punta di piedi in casa sua per non disturbare, scusandomi, imbarazzata ma decisa cerco di spiegare chi ero io, pensando di doverla aiutare nel ricordo, del resto erano trascorsi quasi 50 anni, ma come le ho detto il mio nome e cognome, lei era prontamente connessa e mi ha immediatamente detto tutti i nomi della classe, chiedendo riscontro su tutti, con la passione che è parte di Lei, ricordava tutto e tutti !
Orgogliosa che io fosse ad Aggius, felice di condividere con me, c’è stata una mega call alla cena del paese, con solenne promessa di vederci al mio rientro, cosa che è avvenuta immediatamente, con conseguenti rimpatriate di ex alunni, scambi di foto e di ricordi. Poi lo scambio di visita di Giovanna, che arriva a Codognè, fino al viaggio ad Aggius della Maestra Cinzia per la presentazione di un libro.
Il mio racconto per oggi finisce qui, i miei ricordi ed il grazie vivo e sentito, non solo mio ma di tutta la classe elementare di Codognè, non finisce qui, continuerà per sempre.