Lettera aperta ai docenti non vax e no green pass
Cari docenti, (cari si fa per dire!) mi rivolgo a voi come dirigente scolastica, molto datata, direi esplicitamente anziana, che alla Scuola ha sempre pensato per tutta la vita e non ha ancora smesso. Entro subito nel merito della questione e cercherò di scandire in modo schematico il mio appello:
– la prima cosa: non camuffatevi da “NO GREEN PASS” avendo annusato da bravi benaltristi che nascondersi dietro slogan altisonanti come LIBERTA’ E DEMOCRAZIA forse vi può dare una patente di NOBILTA’ che il radicalismo dei no-vax storici ha perso per strada;
– ricordatevi che voi siete insegnanti tout-court e per questo dovete avere consapevolezza di essere l’ESEMPIO (in primis di cittadinanza) per cui all’interno dell’educazione civica, che vi riguarda tutti, dovete (sì dico proprio “dovete”) essere esempi di COERENZA TRA LE PREDICHE E LE PRATICHE (non invece della famigerata DOPPIA ETICA):
– rimanendo sempre all’interno del SENSO DI CITTADINANZA dovreste essere l’incarnazione delle scelte di vita che illuminano tutte le vostre azioni verso la realizzazione del BENE COMUNE (per raggiungere il quale dovete insegnare a RINUNCIARE al personale “tornacontismo”) non invece verso l’individualismo sfrenato ed egoistico, tipico di chi non vive all’interno di una comunità ma in un eremo dove non deve rendere conto; spero sia chiaro, ma forse è meglio esplicitarlo, che il Bene Comune in una pandemia significa vaccinarsi per proteggere noi stessi ma anche e soprattutto GLI ALTRI; aggiungo solo che, almeno in Italia, la democrazia attuale, cui tanto credete di aspirare mantenendo la vostra posizione, è una democrazia malata proprio perché ha perso la bussola del BENE COMUNE per rincorrere il CONSENSO, invece di meritarlo; se ,dopo tutto, la comunità cui vi siete artificiosamente AFFILIATI è quella dei No-Vax, cercate di prendere velocemente le distanze perché la radicalizzazione dogmatica che caratterizza questa “setta” è inquietante;
– vi ricordo inoltre che, all’interno delle Competenze chiave previste dal Parlamento Europeo e riprese dalle Indicazioni Nazionali, ci sono anche quelle DIGITALI. Per dettato esplicito delle norme scolastiche avete perciò il compito di insegnare a saper distinguere le notizie ATTENDIBILI da quelle FASULLE: se non lo sapete fare voi come presumete di insegnarlo ad altri?
– non offrite il fianco alle malelingue che potrebbero affermare che quando avete scelto di fare gli insegnanti avete scambiato la Scuola per una Agenzia di collocamento, già non godete nell’opinione pubblica tanta considerazione in genere come corpo docente. Questo a dire il vero è molto ingiusto soprattutto per tutti quei docenti rispettosi delle regole e che si ammazzano di fatica per la SCUOLA.
– ancora: se volete avere dalla vostra parte i genitori, già abbastanza messi a dura prova da due anni di pandemia, chiusure a aperture a singhiozzo, DAD ed effetti collaterali, delusione per risultati scadenti delle prove Invalsi, non sognatevi di accettare di essere destinati a compiti non di insegnamento, come mi pare abbia il coraggio di suggerire qualche sindacato “spericolato” che a dire il vero sembra non aver colto la gravità della situazione;
– non fidatevi di chi in questo momento vi sta in un certo senso “TUTELANDO”, come ho letto stamani sul Corriere della Sera, in una intervista concessa addirittura da una sottosegretaria del Ministero dell’Istruzione che non ha fatto ancora un bagno di sanificazione dal corporativismo docente di cui è affetta, dimenticandosi che non è lì per difendere i docenti ma la SCUOLA.
– non mi soffermo a spiegarvi in che cosa consiste la LIBERTA’ in questo contesto: pensate un po’ che l’ha perfino spiegato Sallusti a Borghi dalle pagine di LIBERO dell’altro ieri.
Spero vi basti.