di Rodolfo Marchisio Quando un uomo con un ragionamento incontra un uomo con uno slogan, l’uomo col ragionamento è un uomo morto Cit. storica da FB Non seguo di solito i dibattiti social fatti di frasi brevi assertive che presuppongono “ho ragione io” e non portano spesso al dialogo né a un risultato. Né i titoli urlati ad arte dei giornali, fatti per vendere o le trasmissioni televisive dette talk show. Mi piacciono i dati ed il dialogo. “Non che ciò interessi, ma…” da La storia infinita di M. Ende. Non solo perché sollecitato, ma anche perché mi hanno colpito molto alcuni aspetti delle polemiche, manifestazioni e dibattito/rimpallo infinito sui media sui temi No vax, No pass e via negando in una contrapposizione tipica per cui non solo si tifa per una squadra ma più spesso contro un’altra, provo a riflettere ad “alta voce”. Il dibattito fra scienziati e politici assertivi e contrapposti in TV non ha giovato. Meglio stare zitti e lavorare. Dare tutte le informazioni utili, spetta alla politica su indicazione degli addetti ai lavori. I cittadini hanno diritto ad essere informati in modo chiaro e ordinato, nonostante l’emergenza.
- Chi e quanti sono quelli che spingono questo dibattito? Dai numeri delle piazze 5mila a Torino (città? area metropolitana? regione?) non molti. Dietro di loro movimenti e partiti, ma anche fabbricanti di Fake news, le solite agenzie con legami con la Russia. Fonte Il Fatto quotidiano 29 7 21 Chi sono è più difficile da dire: sicuramente gente spaventata, che esprime i suoi timori e va rispettata, poi complottisti e tanti altri; essendo in una democrazia – “malata” ma democrazia – e non in un regime come temono di essere hanno diritto di manifestare ed esprimersi.
- Neonazisti invece non dovrebbero esserci perché “è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista” (Disposizione transitoria XII)
- Soprattutto i neonazisti non dovrebbero poter usare simboli delle orribili dittature cui si ispirano e paragonare una democrazia (malata) alla dittatura da cui nascono. E sopra ogni cosa non dovrebbero usare simboli e paragoni con il dramma della Shoa. Per molti motivi: il senso della storia o anche solo il rispetto umano per i troppi morti innocenti che la dittatura cui si ispirano ha voluto e perseguito. E per i tanti morti di Covid 19. Cui non si aggiungeranno grazie al SSN. In questo caso disponibile e gratuito come sempre.
- Colpisce la ignoranza e la strumentalizzazione della storia. In parte per superficialità in parte voluta e pianificata. Manca il senso della complessità degli eventi e c’è una semplificazione eccessiva: da una frase assertiva ad uno slogan.
- La crisi sanitaria sociale, economica attuale è nuova, sconosciuta, inaspettata, da un lato; prima di prender decisioni bisogna capire, non ci sono precedenti. Dall’altra occorre fare in fretta per evitare morti e malati. In Cina e in Russia non è un problema. Decide il capo.
- Una crisi del genere fa paura, crea incertezza e questo va rispettato. È difficile ma necessario mantenere aperto, in questo contesto di crisi, uno spazio emotivo per accogliere le notizie e le novità spesso negative e ripetute, ma questo è l’unico modo di capire emotivamente il nuovo, buono o cattivo che sia.
- La scienza che in questo caso ha fatto un grosso lavoro coi vaccini, non vive di certezze, ma di dati e di conferme reciproche. “Falsificabile per principio ma non – ancora – falsificata di fatto” diceva Popper. Ma quando tanti dati di diverse fonti, convergono verso un risultato unico ci sono buone probabilità che sia attendibile. È come validare notizie in rete cosa che non sappiamo fare. Cercare tutti; verificare e confrontare le fonti no. Costa fatica.
- Come ci ha insegnato Bauman – modernità liquida – la fase attuale del capitalismo monopolistico potenziata dalla rete e non controllata a sufficienza dalla politica crea disagio, incertezze, paura che si sfogano identificando nuclei di nemici contro cui scaricare la nostra rabbia, il nostro odio, con parole ed atti violenti, aggressività e Fake news. La retrotopia (“si stava meglio quando c’era la famiglia patriarcale” – ingiusta ma chiara) la difficoltà di affrontare cose nuove e complesse. Vedi le mappe che approfondiscono il tema
- L’aggressività verbale che sfocia negli insulti, nel complottismo, nella falsificazione della realtà e dei dati è un atto. Le parole e le informazioni sono atti e fanno altrettanto danno. Se una ragazza si butta dalla finestra per gli insulti ricevuti online “è un gioco” o un fatto? “Detto, Fatto” dice la regina di Alice. Le parole sono fatti e vanno usate con cautela.
- Ah ma allora esistono i monopolisti che ci sfruttano! Certo che si, basta pensare ai Gafam, ma anche alle industrie farmaceutiche che cercano di sfruttare anche il Covid su cui hanno fatto un sacco di soldi e non vogliono pagare neanche (in USA e UE) il 15% di tasse, perché stanno in paradisi fiscali (anche europei). La lotta agli oligopoli è fatta di informazioni reali, trasparenza, controllo da parte della politica e della popolazione e richiesta di far pagare le tasse e rispettare regole (dati e privacy). Quello che stanno cominciando a fare (contro le lobby) i governi UE e USA.
- Lo sfruttamento complottista di alcune forze politiche fa parte della campagna elettorale senza tregua del nostro paese per procurarsi quei milioni di voti alle prossime elezioni. Questo si è un complotto ed una manipolazione.
- Anche qualche frangia della sinistra (qualsiasi cosa voglia dire) grida al complotto e contro la scienza. Ho dedicato parte della mia gioventù universitaria allo studio di Marx di tutte le sue opere ed in particolare al 1° libro del Capitale, dove Marx, che ha fondato il socialismo scientifico, contro il socialismo umanitario o utopistico, conduce una analisi dettagliata zeppa di dati e informazioni sulle condizioni del proletariato, inglese e europeo, molto convincente. Ce l’aveva col capitalismo non con la scienza. Purtroppo all’analisi non è seguita la sconfitta deterministica del capitalismo monopolistico, contro il quale, più forte di prima anche per l’uso che fa della rete, ci troviamo ancora oggi a combattere. Magari conoscendolo meglio e non in modo semplicistico. L’intelligenza artificiale è fatta da milioni di persone senza diritti. Lavoratori invisibili e consumatori inconsapevoli. Siamo tutti schiavi del clic. Schiavi del clic A. Casilli.