Nuovo anno scolastico si cercano aule alternative. L’operazione conferma che il contesto di riferimento è quello tracciato dal duo Gelmini/Tremonti. Quindi tutto come prima
Nuovo anno scolastico, si cercano aule
Nuovo anno scolastico. Sembra lontano. In realtà le operazioni da attuare sono diverse e complesse. Quindi il tempo potrebbe essere insufficiente.
E’ notizia di oggi che qualcosa si sta muovendo per reperire spazi e ambienti anche esterni alle scuole.
Si legge su ItaliaOggi:
”A.A.A. Cercasi aule per il prossimo anno scolastico in sicurezza anti Covid. I soldi li ha appena messi il governo: 70 milioni di euro per il 2021 da trasferire agli enti locali. Il decreto Sostegni bis stanzia risorse aggiuntive per l’edilizia scolastica affinché comuni e province prendano in affitto spazi aggiuntivi per le scuole da destinare all’attività didattica nell’anno scolastico che sta concludendosi e ‘fino al 31 dicembre 2021’. Locali in affitto, ma anche l’acquisto, il leasing o il noleggio di strutture temporanee, oltre alle spese che derivano dalla conduzione di questi nuovi spazi e del loro adattamento alle esigenze didattiche…Un aiuto potrebbe arrivare dagli istituti tecnici e professionali dove si registra un calo delle iscrizioni e le aule restano vuote, quindi, potrebbero prestarle alle scuole che rimangono senza spazi. E si potrebbero confermare la disponibilità delle parrocchie che già in questo anno scolastico hanno ospitato centinai di alunni.”
Qualche considerazione
E’ impensabile risolvere il problema del sovraffollamento delle classi in tre mesi. L’obiettivo non era stato raggiunto neanche dalla ex Ministra L. Azzolina. Le classi pollaio rimandano alla questione degli spazi. Questi non si possono creare in poco tempo, in quanto richiedono la riorganizzazione di quelli esistenti (ipotesi migliore) o la costruzione di nuovi edifici.
L’operazione certifica che un nuovo quadro normativo sostitutivo del D.P.R. 81/09 che ha formalizzato i numeri minimi e massimi alunni nelle, non è sufficiente a risolvere il problema.
Occorreranno diversi anni! L’urgenza di mettere in sicurezza sanitaria le aule dettata dalla pandemia purtroppo deve fare i conti con la realtà.
Una soluzione temporanea e citata dall’articolo del quotidiano economico proviene dal decremento della popolazione scolastica. E’ qualcosa. In attesa di tempi migliori.