Dad, lo studio Indire conferma situazioni con dati difformi

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di Gianfranco Scialpi

Dad (Didattica a distanza) , tema che ha diviso gli insegnanti e in genere gli operatori della scuola. La polarizzazione ha nascosto lo stress test al quale è stata sottoposta la scuola. Uno studio che presenta la differenziazione del sistema scuola rispetto alle nuove tecnologie. Interessanti i risultati sull’inclusione.

Dad, un tema e un approccio divisivo

Dad (Didattica a distanza), soluzione emergenziale. L’unica possibile di fronte alla decisione
repentina di chiudere tutte le scuole a marzo. Non esisteva un’alternativa valida per garantire una presenza adeguata della scuola. Senza l’invenzione della Dad la scuola rischiava l’ingrottamento, la scomparsa come agenzia educativa. Non era possibile accettare questa situazione. Si rischiava la perdita irreversibile di otto milioni di allievi/studenti, ognuno dei quali rappresenta un embrione di futuro. La rinuncia alla Dad significava accettare in modo irreversibile il presente come unica prospettiva.
A maggio/giugno molti insegnanti e operatori scolastici hanno espresso la volontà di tornare alla scuola in presenza, presentando quest’ultima come una realtà che poteva garantire la socializzazione e l’apprendimento significativo. Si è compiuta un’operazione di idealizzazione di una scuola fisica che invece, non corrisponde alla realtà.
Dall’altra parte, invece era presente un gruppo di insegnanti che sosteneva la qualità della Didattica a distanza, purché questa proponesse strategie, approcci più consoni alla dimensione virtuale.

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