Referente Covid-19, per il docente un compito difficile e senza compenso

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di Gianfranco Scialpi

Per un docente sarà difficile espletare il compito.

Si ripete sempre lo stesso scenario del gratuito. Referente Covid-19, un nuovo incarico per i docenti Referente Covid-19. Settembre si avvicina. Quando riaprirà la scuola lo scenario sarà completamente diverso. Lasciamo perdere gli slogan della ripresa con tutti in classe e in sicurezza. Difficile confermare lo scenario della presenza di tutti gli studenti in un’aula con le esigenze di cautela, imposte dalla pandemia. Se saliamo di livello fino a raggiungere quello razionale, è impossibile trovare qualcuno che può pensare di riprendere le attività scolastiche con le stesse regole di febbraio-marzo.

Il cambio di scenario è confermato dalle nuove incombenze dovute alla convivenza con il Covid-19.  Una di queste è la necessità che ogni Istituto scolastico nomini un Referente Coronavirus, possibilmente tra i docenti. I suoi compiti iniziano a definirsi.
Adeguatamente formato sulle procedure da adottare, egli sarà il punto di riferimento con le ASL. Sostanzialmente egli avrà il compito di raccogliere le segnalazioni di studenti sintomatici, gestire la breve permanenza dello studente nella sala Covid e controllare le assenze degli studenti superiori al 40%.

Molto difficile portare avanti l’incarico

Sarà interessante verificare all’apertura quanti docenti si renderanno disponibili per questo incarico. Sicuramente ci saranno dei volontari, i quali saranno mossi dal desiderio di rendersi utili, senza però valutare tutti gli elementi in gioco. Innanzitutto sarà difficile gestire la situazione. L’incarico richiederà una disponibilità per l’intera giornata. Non potrà essere espletato solo in alcune ore. I casi di contagio non sono legati all’orologio, ma all’imprevedibilità. Pertanto, sarà praticamente impossibile per un docente già impegnato a gestire la nuova complessità nella propria classe, espletare anche le incombenze di Referente Covid-19. Ovviamente il compito potrà essere realizzato se il docente potesse usufruire di un congedo totale. o quanto meno di una sostituzione rapida da parte di qualche collega. Ma di questo non si parla! Quindi tutto è demandato alla decisione della singola scuola, che quasi sempre si affidano sulla capacità del singolo docente di gestire la situazione.

Si ripete il canovaccio del gratuito

A questi problemi si aggiunge la questione del compenso. Non se ne parla! Si ripete il medesimo canovaccio di attribuire al docente nuove funzioni senza certezza di compenso. Gli ultimi esempi si riferiscono all’Animatore digitale (azione 28 PNSD), al Referente per il contrasto al cyberbullismo (Legge 71/17). E’ opportuno che la decisione del compenso sia presa a livello di Amministrazione. In questo modo il docente candidato (sempre che ce sia qualcuno), conoscendo il compenso (irrisorio) può decidere se accettare l’incarico.
Diversamente il suo incarico verrebbe assunto al buio, senza certezza di compenso e nella migliore delle ipotesi con un riconoscimento economico sicuramente non adeguato ai rischi.