La valutazione nella didattica a distanza: strumenti e criteri

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Per gentile concessione del sito del Movimento di Cooperazione Educativa

votidi Sonia Sorgato e Davide Tamagnini

Premessa
La finalità della didattica a distanza risiede nella ricostruzione della relazione tra i bambini e la scuola in una dimensione di cura: solo a partire da questo è possibile ragionare su tutto il resto che fa la scuola. In questa cornice si colloca anche la valutazione che deve mettere a tema alcuni aspetti validi sempre, ma che in questo periodo ci invitano a riflettere sul senso dell’azione valutativa: nei diversi contesti scolastici stanno emergendo numerose criticità legate alla valutazione in decimi colpevole di sottolineare e quindi accentuare le difficoltà sociali o legate alla condizione del momento di numerosi studenti e delle loro famiglie.
Pertanto, nel lavoro di didattica a distanza, la valutazione non può che corrispondere al significato di dare valore a ciò che bambine e bambini, ragazze e ragazzi possono esprimere in questo momento, nelle forme e nelle modalità più diverse. La cornice culturale è rappresentata dalle Indicazioni Nazionali che riconoscono la valenza formativa della valutazione: “agli insegnanti compete la responsabilità della valutazione e la cura della documentazione didattica, nonché la scelta dei relativi strumenti nel quadro dei criteri deliberati dai componenti organi collegiali. La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine. Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo”.

Inadeguatezza del voto numerico
Il voto numerico appare totalmente inadeguato a esprimere la complessità della valutazione per diversi motivi ora più evidenti grazie alla didattica a distanza:
inadeguatezza della valenza classificatoria: in un contesto così complesso risulta inaccettabile la classificazione di prestazioni poiché ogni prodotto va considerato all’interno del suo micro-contesto e della singola situazione; misurare le prestazioni per confrontarle con gli altri è un’abitudine che non ha a che fare con le finalità della valutazione;
mancanza di una valenza formativa legata al voto che non permette allo studente di migliorarsi ma rimane nella sua staticità, nella fotografia del passato, un mero atto classificatorio della prestazione e molto spesso è inteso come una valutazione della persona e delle sue capacità.

Prospettive per una NUOVA VALUTAZIONE
Si delineano quindi prospettive rispetto alla valutazione valide sempre, ma ora rese più evidenti e necessarie dalla situazione di emergenza in cui versiamo:
necessità di una valenza incoraggiante della valutazione;
necessità della valutazione come feedback e come modalità per “assistere” il processo di apprendimento e fornire indicazioni utili allo studente;
necessità della trasparenza intesa come comunicazione e condivisione delle modalità e degli strumenti di valutazione con gli studenti e le loro famiglie;
consapevolezza rispetto alle numerose difficoltà incontrate dagli studenti e dalle loro condizioni di partenza che rappresentano un elemento imprescindibile della valutazione stessa (v. inadeguatezza del voto classificatorio);
ruolo dell’autovalutazione come modalità per permettere l’avvio di percorsi di autoregolazione in grado di monitorare i processi di apprendimento dove lo studente sia sempre più protagonista del suo percorso.

Modalità per valutare: cosa, perché, quando, come.
Si rende necessario sottolineare alcuni punti irrinunciabili delle modalità di valutazione praticate durante la didattica a distanza da intendersi nella loro valenza qualitativa e descrittiva:

  • la dimensione continuativa della valutazione specchio dei processi di apprendimento (contrapposta a quella fotografica dei singoli episodi valutativi come i test e le interrogazioni);
  • la registrazione intesa come documentazione del percorso che dovrà dotarsi di diversificati strumenti di raccolta di informazioni, descrizioni di processi, analisi dei prodotti…
  • il ruolo fondamentale del feedback all’interno di un dialogo formativo dove vengono messi in luce gli aspetti positivi e le criticità dei prodotti, ma anche dove c’è la possibilità di collocare con maggiore consapevolezza per lo studente quella prestazione all’interno del proprio percorso di apprendimento, con indicazioni da parte dell’insegnante per correggere, migliorare, ampliare, approfondire, applicare in altri contesti ciò che è stato comunicato dall’alunno;
  • l’eterogeneità delle forme di valutazione che ogni docente potrà assumere all’interno del proprio contesto classe prevedendo una diversificazione anche rispetto ai singoli studenti sulla base delle possibilità di ciascuno di partecipare a quanto proposto;
  • la centralità della condivisione con tutti gli insegnanti rispetto alla progettazione e alla scelta degli strumenti per valutare.

In base a ogni modalità sono individuati dei criteri da intendere come lenti per osservare i processi in atto: si rende necessario in base alla situazione sperimentata nella propria classe e dai singoli studenti tenere presente tutto il quadro delle modalità e degli strumenti individuati. Non sarà infatti possibile rendere omogenei gli strumenti per l’intera classe.

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