Didattica a distanza: tanti docenti fanno i salti mortali, ma c’è chi invoca il CCNL

arcobalenodi Marco Bollettino

Due cose mi fanno molto “male” delle polemiche sulla #didatticaadistanza.

La prima è che mentre la STRAGRANDE maggioranza dei docenti sta facendo i SALTI MORTALI per assicurare il diritto all’istruzione ai loro studenti, imparando ad usare, senza formazione pregressa, piattaforme mai viste fino al giorno prima, magari a pochi mesi dalla pensione, e comunque sempre lavorando molto più di prima perché le lezioni online non si improvvisano, bene, mentre accade tutto questo, l’immagine del docente che filtra all’esterno è quella dell’impiegato statale, col posto e lo stipendio assicurato, che vorrebbe starsene a casa in pace ma è importunato dal Ministero cattivo che lo costringe a lavorare.
NON è così. La stragrande maggioranza dei docenti sta affrontando la didattica a distanza con serietà, dedizione, impegno, empatia e grandissimo senso del dovere.


La seconda è che con questa polemica, fatta da una minoranza, certo, ma molto rumorosa, sul fatto che il contratto collettivo non contenga disposizioni sulla didattica a distanza e che quindi nulla sia dovuto, è veramente fuori dal mondo.

Ma abbiamo idea di cosa sia il mondo produttivo italiano, fuori dal perimetro della pubblica amministrazione?
Non ci rendiamo conto che, OGGI, noi stiamo a casa e lo stipendio lo prendiamo, INTERO. Che DOMANI, quando tutto sarà finito, il nostro posto sarà ancora lì.
Ma non funziona così per tutti!

Siamo consapevoli che in questi giorni, PER LEGGE, sono stati costretti a chiudere negozi, piccole attività, studi professionali, etc. che magari non hanno la forza di sopportare questa botta – e sarà una botta fortissima? Piccole/grandi attività che creano valore per il paese e reddito per le famiglie dei proprietari e dei loro dipendenti e che molto probabilmente saranno spazzate via dalla crisi del Coronavirus?

Ce ne accorgeremo, tra qualche mese, quando passeggiando vedremo le serrande chiuse e commenteremo: “eppure era tanto bello quel negozietto, chissà che fine ha fatto?”
E sapete cosa ha previsto lo Stato per queste persone?
600€, non per tutti, forse una tantum, più un breve RINVIO (non l’abolizione) di qualche adempimento fiscale.

Bene, mentre qualcuno sta a discutere se il CCNL disciplini o meno la “didattica a distanza” e se questa si possa attivare senza un confronto sindacale, mentre altri sottolineano che ci troviamo in un periodo di “sospensione delle attività didattiche” come a luglio e ad agosto, mentre accade tutto questo una buona parte dell’Italia produttiva rischia di MORIRE.

Pensiamoci.