Le dimissioni di Fioramonti, “sporcate” dal suo futuro prossimo

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matitadi Gianfranco Scialpi

Le dimissioni di Fioramonti certificano la coerenza del personaggio politico.
Purtroppo l’annuncio dei suoi prossimi impegni politici rischiano di mettere in secondo piano il valore della decisione e soprattutto l’eclissi della scuola.

Le dimissioni di Fioramonti, ottima decisione!
Le dimissioni di Fioramonti sono un atto importante, raro in politica e non solo. Esprimono un deciso no alle politiche scolastiche degli ultimi anni, che hanno visto spesso la scuola come un bancomat per risanare le finanze pubbliche (Gelmini 2008-09).
Molti hanno espresso soddisfazione e gratitudine per il bel gesto del Ministro. Quindi “Chapeau al Ministro per coerenza e visione” (Pino Turi, Uil scuola).


Riporto alcuni post presenti nella sua pagina Facebook:
“Condivido il coraggio e la coerenza dimostrati con le dimissioni….”,
“Abbiamo perso l’unica persona che ha avuto la capacità di mettere a nudo il vero problema dell’Italia … Non è la scuola in sé, il processo di insegnamento/apprendimento che va additato, ma l’incapacità di generare politiche e strumenti per garantire un futuro lavorativo ai tanti giovani che escono dalla scuola italiana con competenze qualificate , in grado di risollevare un Paese in ginocchio…”,
“Un grande gesto che rischiara la politica più oscura fatta di gente che promette promette e poi non si schioda dalla poltrona”.
E così via. Ovviamente sono presenti anche post che esprimono delle critiche.

“La buccia di banana” di L. Fioramonti
Le dimissioni di Fioramonti dovevano servire soprattutto a porre l’attenzione sull’emergenza
educativa, espressa nell’immagine di una scuola distrutta (S. d’Errico), emarginata e resa inutile dal finanzcapitalismo. Purtroppo la sua decisione è stata accompagnata dall’intenzione di favorire la nascita di un nuovo soggetto politico, ma sempre filo governativo.
Questa parte ha permesso a molti commentatori politici di spostare l’attenzione dalla scuola alla strategia politica e di ipotetico tornaconto personale dell’ex Ministro.

La dichiarazione rappresenta la classica buccia di banana, il distrattore di cui parla N. Chomsky: “L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élite politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti.”

Ecco alcuni titoli che mettono in evidenza anche indirettamente le intenzioni separatiste dell’ex
Ministro: “Il campione di tasse e gaffe farà il soldatino di Giuseppi” (La Verità), “Fioramonti va,
Conte avverte: nessun partito con il mio nome” (Il Fatto Quotidiano), “Governo, prove di scissione
M5s” (Il Messaggero), “M5s, strappo di Fioramonti, il Ministro si dimette e prepara un gruppo con i grillini ribelli” (Il Mattino), “Fioramonti lascia, tremano i 5S” (La Stampa).