Legge di bilancio: la relazione per giustificare le spese della scuola
Il sistema scolastico soffre di forti divari territoriali negli apprendimenti, con una polarità Nord-Sud evidente, come evidenziato dai Rapporti INVALSI. Negli ultimi anni tale divario si è accentuato, rendendo ineludibile porre particolare attenzione alla questione, al fine di individuarne le cause e porvi rimedio. Tra le possibili soluzioni vi è anche quella di trasferire a un più ampio numero di scuole i fattori organizzativi e, per quanto possibile, ambientali che caratterizzano le comunità scolastiche di maggior successo, delle quali molte sono presenti anche al Sud.
Nel Paese è ancora troppo basso il livello di scolarità, ed è ridotta la percentuale
di studenti che raggiungono i più alti livelli di studio.
Tra il divario negli apprendimenti e il basso livello di scolarità vi è una covarianza
territoriale. Entrambi i fattori sono tra le cause della scarsa mobilità sociale del Paese.
Secondo l’OCSE, in Italia servono ben cinque generazioni perché i discendenti di una famiglia a basso reddito raggiungano un livello di reddito medio. Ciò è preoccupante, anche a confronto coi risultati raggiunti in tal campo da altri Paesi sviluppati.
Il miglior rimedio è quello d’investire nell’istruzione, per dare completa attuazione
a quanto stabilito dall’articolo 34 della Costituzione 34: «I capaci e meritevoli, anche
se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.».
Si apre con queste parole la relazione introduttiva alla TABELLA 7 allegata alla legge di bilancio 2020, con i dati relativi alle spese del Ministero dell’Istruzione.
La legge è all’esame del Senato proprio in questi giorni.
Dopo essere stata votata dall’aula del Senato la legge dovrà ancora essere esaminata e votata dalla Camera.