ASSENZE GIUSTIFICATE. E NON.
All’interno della propria programmazione il Liceo di mio figlio lo scorso anno ha inserito anche alcuni percorsi sulla “legalità”. I docenti hanno dedicato parte della programmazione a queste tematiche e in assemblee studentesche sono intervenuti esterni con testimonianze e lezioni sul fenomeno mafioso.
Ponendo questo percorso come premessa, il Consiglio d’Istituto ha quindi deliberato che la partecipazione alla manifestazione nazionale per la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie del 21 marzo sarebbe stata anch’essa parte di quel percorso formativo e per questo da non giustificare.
I genitori dei ragazzi interessati a partecipare hanno quindi autorizzato formalmente i propri figli ad andare alla manifestazione e di conseguenza la Dirigente ha informato i docenti che “i ragazzi in elenco non dovranno giustificare l’assenza”.
Fai un percorso, nella propria autonomia la scuola decide che una manifestazione ne fa parte (assieme a lezioni, testimonianze, verifiche in classe…), i genitori lo sanno e se credono autorizzano la partecipazione anche alla manifestazione: solo come conseguenza di tutto ciò l’assenza non dovrà essere conteggiata.
Tutto questo già avviene tutti i giorni nella scuola italiana e senza il bisogno di inutili circolari.
Fatta così è una scelta rispettosa delle scuole autonome e dei docenti, è contestualizzata, non è paternalistica e non strizza l’occhio allo stato etico che ti dice per cosa è giusto manifestare e per cosa non lo è.
Fatta così è formativa.
Fatta così è per i ragazzi, altrimenti è per gli adulti, le loro false coscienze e la loro bulimia di consenso.