di Giuseppe Adernò (*)
“La scuola piccola città” non è solo uno slogan, ma un progetto didattico che mette in azione l’insegnamento dell’Educazione Civica, come lezione applicata e “compito di realtà” per un apprendimento efficace.
Sono trascorsi 40 anni dal primo Consiglio Comunale dei Ragazzi, avviato in Francia nella cittadina di Schiltinheim in Alsazia nel 1979 e ben 26 anni dai primi CCR in Italia nel 1993 a Tolentino e a Morrovalle in provincia di Macerata e a Motta S. Anastasia in provincia di Catania.
Il Progetto si è diffuso nel territorio nazionale ed oggi conta oltre 600 CCR in tutte le regioni e provincie d’Italia, e questa guida vuole essere un valido sussidio per agevolare lo svolgimento delle operazioni elettorali a scuola, fornendo ai docenti referenti una preziosa guida operativa, arricchita dai modelli di schede elettorali, di verbali, di delibere, di lettere, di messaggi e corredata delle procedure per dare solennità alla cerimonia del giuramento del Sindaco dei ragazzi.
Le 112 pagine del volume raccolgono nella prima parte una sintetica storia della nascita dell’Educazione Civica come materia di studio, introdotta dal DPR n.585 del 13 giugno 1958 a firma di Aldo Moro, Ministro dell’Istruzione e ne sviluppano i passaggi e l’iter legislativo fino ai giorni nostri in attesa della reintroduzione dell’insegnamento trasversale dell’Educazione Civica con voto finale, come auspicato anche dall’Associazione dei Comuni d’Italia- ANCI.
Per una buona riuscita delle esperienze, particolare attenzione deve essere riservata ai compiti dei singoli componenti del CCR (sindaco, assessore, consigliere, consulente del sindaco, difensore civico) e alle funzioni educative del docente referente e degli educatori adulti che cooperano alla realizzazione del progetto.
La dettagliata scansione delle fasi attuative di svolgimento agevola l’azione didattica e ne assicura la continuità che si rinnova ogni anno, coinvolgendo sempre nuovi ragazzi nell’affascinante avventura di essere protagonisti attivi e cittadini responsabili, mettendo in pratica nella scuola- piccola-città i principi democratici della partecipazione responsabile alla ricerca del vero bene comune.
Esistono CCR promossi e coordinati dai Comuni e la loro prosecuzione dipende dalla sensibilità delle singole Amministrazioni. Ci sono anche tanti CCR promossi dalle scuole come progetto didattico di Cittadinanza, inserito nel PTOF e sarebbe opportuno garantirne continuità e valenza formativa per la comunità scolastica.
Il progetto del CCR è una lezione di Educazione Civica che si “impara facendo” e la positività degli esiti conseguiti nel tempo dà ragione e conferma dell’eccellente qualità del progetto.
Insieme ad un breve inserto fotografico che documenta le visite istituzionali e i momenti solenni dei CCR, nel volume è citata la prima tesi di laurea sul Consiglio Comunale dei Ragazzi, presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Catania. Vengono inoltre ricordate due figure significative di giovani tragicamente scomparsi: il ricercatore Giulio Regeni, che da ragazzo è stato sindaco del CCR di Fiumicello (Udine) e Alessandro Giani, sindaco e assessore allo sport del CCR di Cassano Magnago (Varese). Dopo la tragica morte i suoi genitori hanno donato gli organi, ridando un’opportunità di vita a dieci cittadini italiani, rinnovando il gesto dei genitori del piccolo Nicholas Green.
(*) Giuseppe Adernò è stato per molti anni preside a Catania, è stato anche promotore del primo CCR in Sicilia nel 1993 e coordinatore provinciale dei CCR
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